142 QUARANTA
Al di dietro di questa donna non vedesi, che porzione
di un cratere, il quale a quanto pare doveva essere tenuto da
un'altra figura la quale per ingiuria del tempo andò perduta,
e che portavalo forse per l'uso medesimo, a che erano
destinati gli altri che si recano in testa i due giovani dipinti
nell'altro lato 1).
Per tanto le cose di cui ragionammo finora trovansi
con maravigliosa grazia discorse da Luciano 2). I morti, egli
dice, vivono delle libazioni, che noi facciamo , e di ciò che
poniamo innanzi a' loro sepolcri ; tal che se v' è alcuno,
che non abbia lasciato sopra la terra o amico o parente,
questo morto si sta senza mangiare, e vive tra loro affa-
mato. Tale opinione tiene sì tenacemente incatenato 1' a-
nimo di molti , che quando muore alcun loro familiare ,
primamente recando P obolo , gliel pongono in bocca per
pagare il passaggio al nocchiero, non considerando punto
se questa sorta di moneta abbia corso là sotto, e se
vi si spendano oboli attici, macedonici, o egineti ; nè si ac-
corgono , che sarebbe meglio, se non potessero i morti
pagare il passaggio, perchè così, non ricevendoli il noc-
chiero , rimandati indietro tornerebbero in vita di nuovo.
Uopo questo li lavano, come se nella palude infernale
1) In parecchie stampe di questo vaso, menti nulla di moderno si aggiungesse,
dietro alla donna tenente l'ombrello esempio seguito, per quanto sappiamo, in
si veggono, due figure, condottevi da altri musei ancora, e di somma utilità
un moderno restauratore. Ma il elvia- per la critica archeologica. Epperò, ap-
rissimo Cav. Francesco M.a Avellino , provala che fu la sua proposizione, fece
come prima fu nominato da S. M.(D.G.) togliere da questa preziosa stoviglia
a direttore del R. Museo Borbonico , quanto vi si era supplito a capriccio,
propose che a lutti gli antichi monu- 2) De J_,uctu c. 10.
Al di dietro di questa donna non vedesi, che porzione
di un cratere, il quale a quanto pare doveva essere tenuto da
un'altra figura la quale per ingiuria del tempo andò perduta,
e che portavalo forse per l'uso medesimo, a che erano
destinati gli altri che si recano in testa i due giovani dipinti
nell'altro lato 1).
Per tanto le cose di cui ragionammo finora trovansi
con maravigliosa grazia discorse da Luciano 2). I morti, egli
dice, vivono delle libazioni, che noi facciamo , e di ciò che
poniamo innanzi a' loro sepolcri ; tal che se v' è alcuno,
che non abbia lasciato sopra la terra o amico o parente,
questo morto si sta senza mangiare, e vive tra loro affa-
mato. Tale opinione tiene sì tenacemente incatenato 1' a-
nimo di molti , che quando muore alcun loro familiare ,
primamente recando P obolo , gliel pongono in bocca per
pagare il passaggio al nocchiero, non considerando punto
se questa sorta di moneta abbia corso là sotto, e se
vi si spendano oboli attici, macedonici, o egineti ; nè si ac-
corgono , che sarebbe meglio, se non potessero i morti
pagare il passaggio, perchè così, non ricevendoli il noc-
chiero , rimandati indietro tornerebbero in vita di nuovo.
Uopo questo li lavano, come se nella palude infernale
1) In parecchie stampe di questo vaso, menti nulla di moderno si aggiungesse,
dietro alla donna tenente l'ombrello esempio seguito, per quanto sappiamo, in
si veggono, due figure, condottevi da altri musei ancora, e di somma utilità
un moderno restauratore. Ma il elvia- per la critica archeologica. Epperò, ap-
rissimo Cav. Francesco M.a Avellino , provala che fu la sua proposizione, fece
come prima fu nominato da S. M.(D.G.) togliere da questa preziosa stoviglia
a direttore del R. Museo Borbonico , quanto vi si era supplito a capriccio,
propose che a lutti gli antichi monu- 2) De J_,uctu c. 10.