1 FUNERALI DJ ARCHEMORO i q.?>
mancasse acqua da lavarsi, ed ungono con preziosissimo
unguento il loro corpo, che dee forzatamente puzzare,
ed inghirlandandoli con bellissimi fiori, gli espongono con
vesti assai ricche, perchè non abbiano ad aver freddo
nel viaggio, nè sian veduti nudi da cerbero. Si odono inol-
tre molti lamenti e strida di donne , e sono lagrime da
per tutto , e battimenti di petto, stracciamene di capelli,
graffiature nel volto, ed alcune fiate si squarcian le vesti,
si spargono la polvere sul capo, e fanno più compassione
i vivi, che il morto. Perocché il più delle volte questi si
rotolano in terra, e si percuotono il capo in sul pavimento,
e quegli graziosamente adornato , e splendidamente inghir-
landato si giace alto e superbo, come apparecchiato fosse
per una pompa. Poniamo adunque che sia un giovane
bello, perchè il dramma riesca più vigoroso-, ecco che la
madre, e per Giove ancora il padre, avvanzandosi in mezzo
a' parenti, mandan fuori parole vane ed assurdissime, alle
quali, se avesse la favella, risponderebbe l'istesso morto.
Imperocché dirà il padre, tirando le parole in lungo con
mirabile tuono: figliuolo dolcissimo, ti sei da me dipartito
e sei morto, e rapito mi sei innanzi tempo, lasciando solo
me sventurato, non avendo nè celebrate nozze, uè colti-
vato il campo , nè assaporata la vecchiezza. Non avrai più
trastulli, o figliuolo, nè beverai più alla mensa co'tuoi
compagni. Dirà queste ed altre somiglianti parole , creden-
do che il figliuolo, anche dopo morto, abbia tali desiderii e
bisogni , e che non possa ottenerli. Ma che cosa dico io
mai? E quanti ci sono stati che nel loro funerale scanna-
rono cavalli e concubine, ed arsero le vesti ed altre sup-
mancasse acqua da lavarsi, ed ungono con preziosissimo
unguento il loro corpo, che dee forzatamente puzzare,
ed inghirlandandoli con bellissimi fiori, gli espongono con
vesti assai ricche, perchè non abbiano ad aver freddo
nel viaggio, nè sian veduti nudi da cerbero. Si odono inol-
tre molti lamenti e strida di donne , e sono lagrime da
per tutto , e battimenti di petto, stracciamene di capelli,
graffiature nel volto, ed alcune fiate si squarcian le vesti,
si spargono la polvere sul capo, e fanno più compassione
i vivi, che il morto. Perocché il più delle volte questi si
rotolano in terra, e si percuotono il capo in sul pavimento,
e quegli graziosamente adornato , e splendidamente inghir-
landato si giace alto e superbo, come apparecchiato fosse
per una pompa. Poniamo adunque che sia un giovane
bello, perchè il dramma riesca più vigoroso-, ecco che la
madre, e per Giove ancora il padre, avvanzandosi in mezzo
a' parenti, mandan fuori parole vane ed assurdissime, alle
quali, se avesse la favella, risponderebbe l'istesso morto.
Imperocché dirà il padre, tirando le parole in lungo con
mirabile tuono: figliuolo dolcissimo, ti sei da me dipartito
e sei morto, e rapito mi sei innanzi tempo, lasciando solo
me sventurato, non avendo nè celebrate nozze, uè colti-
vato il campo , nè assaporata la vecchiezza. Non avrai più
trastulli, o figliuolo, nè beverai più alla mensa co'tuoi
compagni. Dirà queste ed altre somiglianti parole , creden-
do che il figliuolo, anche dopo morto, abbia tali desiderii e
bisogni , e che non possa ottenerli. Ma che cosa dico io
mai? E quanti ci sono stati che nel loro funerale scanna-
rono cavalli e concubine, ed arsero le vesti ed altre sup-