1 FUNERALI DI ARCHEMORO 197
Sulle vittrici ruote asceso il prode
Alla gemina prole ed a Latona ,
Che fausti veglian la vocal Pitona,
Ama intuonar la lode.
Raffermato per lui ne viene intanto
Antico detto e santo,
Ch' opra a bel termin volta
Giacer non debbe nell'obblìo sepolta.
Però se divin metro i forti onora
D'arguta tibia il suon volgersi è d' uopo,
E il fremito di dolce arpa sonora ,
Alle rive di Asopo.
Sacrò già quivi al biondo nume Adrasto ;
0 Dei destrieri il contrasto
Ed onorata e viva
Gloria all'alto campion quinci deriva.
Senza poi correre sì lungi dalle nostre regioni, potreb-
besi anche pensare, che questo vaso bellissimo si fosse dato
in premio a chi aveva vinto ne' Nemei, che si celebravano
nella stessa Ruvo, dove il vaso fu ritrovato, e che vi erano
stati introdotti vuoi da qualche colonia venutavi da Argo,
vuoi per imitazione de' Nemei minori, che solennizzavansi
nella vicina Siracusa, come uno scoliaste di Pindaro traeva
da'seguenti versi, cantati ad onore del corintio Senofonte
ì quali essendo anche il più bel comento della diversità
0 Pindaro Nem. V, 5.
Sulle vittrici ruote asceso il prode
Alla gemina prole ed a Latona ,
Che fausti veglian la vocal Pitona,
Ama intuonar la lode.
Raffermato per lui ne viene intanto
Antico detto e santo,
Ch' opra a bel termin volta
Giacer non debbe nell'obblìo sepolta.
Però se divin metro i forti onora
D'arguta tibia il suon volgersi è d' uopo,
E il fremito di dolce arpa sonora ,
Alle rive di Asopo.
Sacrò già quivi al biondo nume Adrasto ;
0 Dei destrieri il contrasto
Ed onorata e viva
Gloria all'alto campion quinci deriva.
Senza poi correre sì lungi dalle nostre regioni, potreb-
besi anche pensare, che questo vaso bellissimo si fosse dato
in premio a chi aveva vinto ne' Nemei, che si celebravano
nella stessa Ruvo, dove il vaso fu ritrovato, e che vi erano
stati introdotti vuoi da qualche colonia venutavi da Argo,
vuoi per imitazione de' Nemei minori, che solennizzavansi
nella vicina Siracusa, come uno scoliaste di Pindaro traeva
da'seguenti versi, cantati ad onore del corintio Senofonte
ì quali essendo anche il più bel comento della diversità
0 Pindaro Nem. V, 5.