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meno alcuno àV loro contraddittori, per quanto noi sap-
piamo, ricorre alle replicate e autorevoli testimonianze di
Marziale , che pur ebbe domicilio in Roma ai tempi dei
Flavii, e intervenne a tutti gli spettacoli dati e da Tito
nella dedicazione del suo Anfiteatro, e da Domiziano con
tanta assiduità e magnificenza, come udiste da Svetonio.
Ma tiriamo un velo su queste fastidiosaggini, e pas-
siamo a ragionare degli altri usi, a'quali destinati erano
i sotterranei.
Macchine.
Più frequente degli anzidetti era quello di servire alla
costruzione e ricettacolo delle macchine , che produceano
tutto il mirabile degli spettacoli. Nella loro composizione ,
o decomposizione non traspariva giammai la mano dell' uo-
mo , e tutto sorger pareva , o dileguarsi per opra di ma-
gico incanto. Vedevasi apparire spontaneamente le moli,
e tacitamente crescere e levarsi ad una altezza inopinata^
e presentare varietà 1' una dell' altra più ammirabili; ora
dissolvendosi le parti compatte ; ora le parti distanti ri-
congiungendosi ultroneamente; ora lentamente riconcentran-
dosi fino ad annichilarsi le parti eminenti. Seneca nell'e-
pistola 88 annovera tai macchinisti tra i sapienti del se-
colo : His aimumeres licet machinatores, qui pegmata per
ss surgeiiiia excogitant} et tabulata tacite in sublime cre-
sceutia, et alias ex inopinato varietates; aut dehiscentibus,
quae cohaerebant ; aut his quae distabant sua sponte coe-
untibus; aut his quae eminebant paulatini in se resìden-
tibus.
meno alcuno àV loro contraddittori, per quanto noi sap-
piamo, ricorre alle replicate e autorevoli testimonianze di
Marziale , che pur ebbe domicilio in Roma ai tempi dei
Flavii, e intervenne a tutti gli spettacoli dati e da Tito
nella dedicazione del suo Anfiteatro, e da Domiziano con
tanta assiduità e magnificenza, come udiste da Svetonio.
Ma tiriamo un velo su queste fastidiosaggini, e pas-
siamo a ragionare degli altri usi, a'quali destinati erano
i sotterranei.
Macchine.
Più frequente degli anzidetti era quello di servire alla
costruzione e ricettacolo delle macchine , che produceano
tutto il mirabile degli spettacoli. Nella loro composizione ,
o decomposizione non traspariva giammai la mano dell' uo-
mo , e tutto sorger pareva , o dileguarsi per opra di ma-
gico incanto. Vedevasi apparire spontaneamente le moli,
e tacitamente crescere e levarsi ad una altezza inopinata^
e presentare varietà 1' una dell' altra più ammirabili; ora
dissolvendosi le parti compatte ; ora le parti distanti ri-
congiungendosi ultroneamente; ora lentamente riconcentran-
dosi fino ad annichilarsi le parti eminenti. Seneca nell'e-
pistola 88 annovera tai macchinisti tra i sapienti del se-
colo : His aimumeres licet machinatores, qui pegmata per
ss surgeiiiia excogitant} et tabulata tacite in sublime cre-
sceutia, et alias ex inopinato varietates; aut dehiscentibus,
quae cohaerebant ; aut his quae distabant sua sponte coe-
untibus; aut his quae eminebant paulatini in se resìden-
tibus.