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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Rucca, Giacomo: Memoria di Giacomo Rucca su l'Ipogeo dell'anfiteatro puteolano
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0254
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242 R ti C C A

stato d'integrità, dirò meglio, di freschezza; di modo
che altri ben potrebbe crederli, senza offesa del vero, pur
ora costrutti. Ma se questo pregio è comune ad ambedue,
non così è quello de' respettivi materiali. Il mattone degli
archi e de'pilastri dell' ipogeo Puteolano, sebbene appaghi
la vista con la vivezza del suo colore, non ritrae però di
quella creta Campana, così altamente lodata dagli antichi.
Ben altra nobiltà ostentano quelli dell' ipogeo Campano ,
i quali alla eleganza accoppiano ancora una solidità sor-
prendente. I pilastri sono anch' essi di mattone , ma pog-
giano sopra enormi pietre di travertino , le quali si alzano
più di palmi due dal suolo , e sporgono oncia una e
mezzo a due. Gli archi sono volti con mattoni lunghi e
cuneati , fabbricati all' uopo appositamente. La creta ,
come in tutto 1' Anfiteatro , è la Campana antica , per ma-
teria e per lavoro reputatissima.

Diversa eziandio è la distribuzione de'sotterranei. Sem-
plicità , maestà, e regolarità si ammira in quelli dell' ipo-
geo Campano: in quelli del Puteolano non si scorge che
irregolarità e confusione; ma questa , a dir vero , è solo
apparente ; anzi è a dirsi una necessità , o , se si vuole ,
un fino accorgimento dell' arte.

Uarea dell' ipogeo Campano comprende nella sua am-
piezza tutta la piazza superiore, ove faceansi gli spettaco-
li, e si divide in dieci ambulacri, nove rettangolari, ed
uno ellittico, che li racchiude tutti nella sua orbita. Quattro
di questi ambulacri sono interamente scoverti , e sei co-
perti , ma hanno le volte perforate da spiragli. Gli scover-
ti sono il sotterraneo dell'asse maggiore; il terzo di parte
 
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