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arguir di menda anche coloro, i quali pretesero illustrare
il controverso luogo di Strabone con un altro di Giuseppe
Ebreo. Avendo malamente credulo, che le parole del geo-
grafo dovessero riferirsi a Baia , essi pensarono che quelle
dello Storico potessero loro servir di chiarimento ; nè si
avvidero, che il primo narrava di Napoli ciò che molto di
tempo appresso il secondo diceva essere avvenuto a Baia. Noi
abbiam dimostrato, che la moltitudine di Strabone, il vrXxèu
della sua scrittura, era la popolazione di Napoli. Ora ag-
giungeremo, che quei dotti ignorarono essere stata Napoli
appunto in quei giorni celebrata per la folla immensa degli
abitatori che vi dimoravano, tra per la deliziosa sua postu-
ra, non priva di termali acque che ancora vi sgorgano, e
per la vita , che gli spettacoli teatrali , e le altre usanze
della greca civiltà, rendevano lieta oltre modo. Ascoltiamo
il nostro Stazio :
JVo?i adeo Vesuvinus apex, et flammea diri
Moniis, hiems trepidas exhausit civibus urbes :
Stani, populisque vigenti hic auspice condita Phoebo
Teda , Dicarchaei portus, et Jittora mundi
Hospita : et hic magnae tractus imitanlia Romae,
Quae Capys advectis implevit moenia Teucris.
Nostra quoque haud propriis tenuis, nec rara colonis
Parthenope, cui mite solum trans aequora vectae
Ipse Dionaea monstravit Apollo columba.
Has ego te sedes ( nam nec miài barbara Thrace,
Nec Libye natale solum ) trans/erre laboro :
Quas et mollis hiems, et frigida temperai anstas ;
1) Sylv. Ili, 5. v. 72.
Pòi IV. P. IL 10
arguir di menda anche coloro, i quali pretesero illustrare
il controverso luogo di Strabone con un altro di Giuseppe
Ebreo. Avendo malamente credulo, che le parole del geo-
grafo dovessero riferirsi a Baia , essi pensarono che quelle
dello Storico potessero loro servir di chiarimento ; nè si
avvidero, che il primo narrava di Napoli ciò che molto di
tempo appresso il secondo diceva essere avvenuto a Baia. Noi
abbiam dimostrato, che la moltitudine di Strabone, il vrXxèu
della sua scrittura, era la popolazione di Napoli. Ora ag-
giungeremo, che quei dotti ignorarono essere stata Napoli
appunto in quei giorni celebrata per la folla immensa degli
abitatori che vi dimoravano, tra per la deliziosa sua postu-
ra, non priva di termali acque che ancora vi sgorgano, e
per la vita , che gli spettacoli teatrali , e le altre usanze
della greca civiltà, rendevano lieta oltre modo. Ascoltiamo
il nostro Stazio :
JVo?i adeo Vesuvinus apex, et flammea diri
Moniis, hiems trepidas exhausit civibus urbes :
Stani, populisque vigenti hic auspice condita Phoebo
Teda , Dicarchaei portus, et Jittora mundi
Hospita : et hic magnae tractus imitanlia Romae,
Quae Capys advectis implevit moenia Teucris.
Nostra quoque haud propriis tenuis, nec rara colonis
Parthenope, cui mite solum trans aequora vectae
Ipse Dionaea monstravit Apollo columba.
Has ego te sedes ( nam nec miài barbara Thrace,
Nec Libye natale solum ) trans/erre laboro :
Quas et mollis hiems, et frigida temperai anstas ;
1) Sylv. Ili, 5. v. 72.
Pòi IV. P. IL 10