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leggersi senza di quella , cambiando solo il «EIAOAEI in
OIAOAJ3I , il-quale mutamento di una sola lettera non
sarebbe al certo spregevole supposizione in un' epigrafe
mancante della iota ne' dativi ? Anzi giurerei che il mar-
mo , tranne quella iota, di nessuna emendazione abbiso-
gni, e che il luy.zv stia benissimo per eSsi/xs. Pertanto lasce-
remo tranquillamente all' Ignarra la sua diletta parentesi,
solo che confessi distinguersi questa per la particella (ttv3
poi modesti gli chiederemo in che modo questo ^sv servir
possa a giustificare nel luogo di Strabone il <re xai di tut-
t' altra natura, e di tutt' altro significato. E gli ricorde-
remo, che alla parentesi patrocinata da lui con tanto ca-
lore , non mai il <rt aa.i può servire , ma sì il [nv del no-
stro epigramma > o il de nel luogo da noi testé addotto, e
talora anche il yt, come in Omero l), ed il yap per quanto
si pare da Erodoto 2). E finattantochè egli di questo re -xai
usato a distinguere parentesi non ci recherà un esempio
almeno; fedeli alle norme fondamentali della greca lingua
avremo sempre ragione da mostrarci ripugnanti alla sua
emendazione. Ultimamente gli ricorderemo aver lui tra-
dotto cosi le Straboniane parole: —CumCocceius qui duxit
cuniculum ( illumque etiam iuxta Neapolim ) Puteolis su-
pra Baias tendentem , fere secutus sit fabulam istam de
Cimmeriis modo relatam 5 ac fortasse etiam loco huic an-
tiqua consuetudine putaverit convenire, ut per fossas viae
ducantur. — E vi aggiunge : — Crypta de qua postremo
loco Strabo, Cumana dicitur, sed revera ex Averno , no-
bili agri Puteolani lacu , oritur ; rectaque Baias versus
1) Odyss. X, v. 3og. 2) VI, 137.
leggersi senza di quella , cambiando solo il «EIAOAEI in
OIAOAJ3I , il-quale mutamento di una sola lettera non
sarebbe al certo spregevole supposizione in un' epigrafe
mancante della iota ne' dativi ? Anzi giurerei che il mar-
mo , tranne quella iota, di nessuna emendazione abbiso-
gni, e che il luy.zv stia benissimo per eSsi/xs. Pertanto lasce-
remo tranquillamente all' Ignarra la sua diletta parentesi,
solo che confessi distinguersi questa per la particella (ttv3
poi modesti gli chiederemo in che modo questo ^sv servir
possa a giustificare nel luogo di Strabone il <re xai di tut-
t' altra natura, e di tutt' altro significato. E gli ricorde-
remo, che alla parentesi patrocinata da lui con tanto ca-
lore , non mai il <rt aa.i può servire , ma sì il [nv del no-
stro epigramma > o il de nel luogo da noi testé addotto, e
talora anche il yt, come in Omero l), ed il yap per quanto
si pare da Erodoto 2). E finattantochè egli di questo re -xai
usato a distinguere parentesi non ci recherà un esempio
almeno; fedeli alle norme fondamentali della greca lingua
avremo sempre ragione da mostrarci ripugnanti alla sua
emendazione. Ultimamente gli ricorderemo aver lui tra-
dotto cosi le Straboniane parole: —CumCocceius qui duxit
cuniculum ( illumque etiam iuxta Neapolim ) Puteolis su-
pra Baias tendentem , fere secutus sit fabulam istam de
Cimmeriis modo relatam 5 ac fortasse etiam loco huic an-
tiqua consuetudine putaverit convenire, ut per fossas viae
ducantur. — E vi aggiunge : — Crypta de qua postremo
loco Strabo, Cumana dicitur, sed revera ex Averno , no-
bili agri Puteolani lacu , oritur ; rectaque Baias versus
1) Odyss. X, v. 3og. 2) VI, 137.