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dato luogo a quello che si racconta dei Giganti colpiti dal
fulmine ed atterrati in quella regione. Del resto Dicear-
chia è divenuta un grandissimo emporio con buone stazioni
di navi che furono agevolmente costrutte per la natura della
sabbia di quei dintorni, la quale meschiata con certa mi-
stura alla calce si collega e fa presa con quella , sicché
meschiando al cemento quella polvere sabbionosa poterono
piantare argini dentro il mare, e dar alle spiagge aperte
forma di golfi, dove poi si potessero introdurre con sicu-
rezza le più grandi navi da carico. Al di sopra di questa
città si apre il Foro di Vulcano , pianura tutta circondata
di monti ardenti i quali in più luoghi spirano fiamme quasi
da camini, con uno strepito sino al tuono. Ed anche la
pianura è piena di cave di zolfo.
Dopo Dicearchia viene Napoli che fu prima dei Cu-
mei : appresso vi si trasferirono anche dei Calcidesi , ed
alcuni dalle Piticuse e d'Atene; perchè poi la chiamarono
nuova città. Quivi si vuol mostrare il monumento di Par-
tenope , una delle Sirene; e secondo un certo oracolo, vi
si celebra anche un giuoco ginnastico. In progresso di tem-
po fra loro questi vari abitanti ricevettero nella città alcuni
Campani, e furono necessitati di tenersi come familiarissi-
mi i più nemici, poiché si erano disaffezionati i propri con-
cittadini. Di ciò sono indizio i nomi dei demarchi : che i
primi furono ellenici : poi fra gli ellenici vi si frammischia-
rono alcuni campani. Restan per altro colà moltissime trac-
ce della denominazione ellenica, come adire ginnasii, col-
legi di efebi, fratrie, e nomi ellenici ancora, sebbene gli
abitanti siano al presente romani. Ora poi suol celebrarvisi
Fai. IV. P- IL i5
dato luogo a quello che si racconta dei Giganti colpiti dal
fulmine ed atterrati in quella regione. Del resto Dicear-
chia è divenuta un grandissimo emporio con buone stazioni
di navi che furono agevolmente costrutte per la natura della
sabbia di quei dintorni, la quale meschiata con certa mi-
stura alla calce si collega e fa presa con quella , sicché
meschiando al cemento quella polvere sabbionosa poterono
piantare argini dentro il mare, e dar alle spiagge aperte
forma di golfi, dove poi si potessero introdurre con sicu-
rezza le più grandi navi da carico. Al di sopra di questa
città si apre il Foro di Vulcano , pianura tutta circondata
di monti ardenti i quali in più luoghi spirano fiamme quasi
da camini, con uno strepito sino al tuono. Ed anche la
pianura è piena di cave di zolfo.
Dopo Dicearchia viene Napoli che fu prima dei Cu-
mei : appresso vi si trasferirono anche dei Calcidesi , ed
alcuni dalle Piticuse e d'Atene; perchè poi la chiamarono
nuova città. Quivi si vuol mostrare il monumento di Par-
tenope , una delle Sirene; e secondo un certo oracolo, vi
si celebra anche un giuoco ginnastico. In progresso di tem-
po fra loro questi vari abitanti ricevettero nella città alcuni
Campani, e furono necessitati di tenersi come familiarissi-
mi i più nemici, poiché si erano disaffezionati i propri con-
cittadini. Di ciò sono indizio i nomi dei demarchi : che i
primi furono ellenici : poi fra gli ellenici vi si frammischia-
rono alcuni campani. Restan per altro colà moltissime trac-
ce della denominazione ellenica, come adire ginnasii, col-
legi di efebi, fratrie, e nomi ellenici ancora, sebbene gli
abitanti siano al presente romani. Ora poi suol celebrarvisi
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