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Per la qua! cosa a ragione andrà tacciato di errore
Adriano Giunio, che le parole di Eunapio , E<tì éuyurpi Ss
t<rè\twa TTi? hpxs vovov tfpòg ynpa. (iccxpco xa.ra\afiovcrris oaxrov,
tradusse, discessit e vita postfiliam in extrema senectute
comitiali morbo correptus ; dovendo quelle greche parole,
post filiam, voltare, relieta filia.
Or se all'olissi dell'òlov, e a questa significazione del-
l' £7r< avessero indirizzata 1' attenzione tanti eruditi ; non
si sarebbono per sì lungo tempo travagliati a disputare sulle
recate parole di Strabone. Il che io considerando, sempre
più mi convinco, la chiave di moltissimi segreti della geo-
grafia antica non volgersi che dalla sola filologia. In somma,
siami permesso di ripeterlo ancora, quella grotta da Coc-
ceio aperta nel monte frapposto tra Pozzuoli e Napoli, e
che assomiglia vasi all'altra per cui dall'Averno andavasi a
Cuma; quella grotta, che appunto perchè a Napoli mena-
va , fu appellata da' latini Neapolitana , e che Strabone
indicò in quelle voci credute per tanto tempo enimmatiche;
xai ( ttiv licopvya ) Eni NE AITO A IN EK AIKAIAPXIA£ Eni
TAl£ BAIAI!), quella grotta è indubitatamente la grotta
che oggi chiamiam di Pozzuoli, e che al dir del Geografo
metteva in napoli dalla strada che da pozzuoli,
dopo Baia, cioè in continuazione della Baiana, si esten-
deva.
Da ultimo, a notare altre mende de'traduttori di Stra-
bone, parleremo delle ade, così mentovate da lui nel luogo
per noi disaminato: E|tj? Vucriv al zapi Aixxiapxioiv axrai, xai
avrfì woXts; le quali parole traduceva Csilandro : Sequuntur
1) Inst. Lib. IH, c. 4.
Per la qua! cosa a ragione andrà tacciato di errore
Adriano Giunio, che le parole di Eunapio , E<tì éuyurpi Ss
t<rè\twa TTi? hpxs vovov tfpòg ynpa. (iccxpco xa.ra\afiovcrris oaxrov,
tradusse, discessit e vita postfiliam in extrema senectute
comitiali morbo correptus ; dovendo quelle greche parole,
post filiam, voltare, relieta filia.
Or se all'olissi dell'òlov, e a questa significazione del-
l' £7r< avessero indirizzata 1' attenzione tanti eruditi ; non
si sarebbono per sì lungo tempo travagliati a disputare sulle
recate parole di Strabone. Il che io considerando, sempre
più mi convinco, la chiave di moltissimi segreti della geo-
grafia antica non volgersi che dalla sola filologia. In somma,
siami permesso di ripeterlo ancora, quella grotta da Coc-
ceio aperta nel monte frapposto tra Pozzuoli e Napoli, e
che assomiglia vasi all'altra per cui dall'Averno andavasi a
Cuma; quella grotta, che appunto perchè a Napoli mena-
va , fu appellata da' latini Neapolitana , e che Strabone
indicò in quelle voci credute per tanto tempo enimmatiche;
xai ( ttiv licopvya ) Eni NE AITO A IN EK AIKAIAPXIA£ Eni
TAl£ BAIAI!), quella grotta è indubitatamente la grotta
che oggi chiamiam di Pozzuoli, e che al dir del Geografo
metteva in napoli dalla strada che da pozzuoli,
dopo Baia, cioè in continuazione della Baiana, si esten-
deva.
Da ultimo, a notare altre mende de'traduttori di Stra-
bone, parleremo delle ade, così mentovate da lui nel luogo
per noi disaminato: E|tj? Vucriv al zapi Aixxiapxioiv axrai, xai
avrfì woXts; le quali parole traduceva Csilandro : Sequuntur
1) Inst. Lib. IH, c. 4.