( 9 )
venne trailo da precipilanza di giudizio , e da vaghezza di an-
nunziar cose singolari, sogno buonamente ripetuto da coloro,
che si piacquero di veder cogli occhi di queir archeologo, ma
con asseveranza disdetto dal Sickler *) che accuratamente esa-
minò i nostri Papiri, e da quanti altri li videro. E noi non
possiamo far meglio , che dire a chiunque preponesse il ca-
priccio del tedesco scrittore all' evidenza di un fatto notorio ,
permanente, solenne, e così facile a verificarsi da ognuno coi
proprii occhi : venite , e vedete.
Ma in sussidio di questa evidenza di fatto viene opportuna
l'autorità degli antichi scrittori per guidarci a quella certezza
archeologica, di cui non si può desiderar la maggiore. Impe-
rocché, quando gli elementi del fatto permanente ne' ruderi
dell' antichità ricevon luce dalle dichiarazioni degli scrittori
coevi, e le illustrazioni di costoro vengono rifermate da quelli,
allora propriamente le ricerche e le conclusioni archeologiche
si avvantaggiano di una forza irresistibile. Or tra gli scrit-
tori , che ci lasciarono chiarimenti preziosi per la nostra di-
samina , primeggia certamente Plinio , il quale con tanta
forza e precisione è contrario alla sognata carta papiracea di
un solo strato , che i sostenitori della medesima han dovuto
appigliarsi all' infelice scampo di affermare, che Plinio ab-
bia parlato della sola caria di papiro fabbricata in Egitto ,
e non di quella che si faceva in Roma ed altrove , ovvero che
abbia errato. Ma la prima di siffatto eccezioni è vana e falsa.
Vana, perchè dal solo papiro egiziano facevasi e dal solo Egitto
usciva la carta che usavasi per tutto il mondo. Ciò era ben
1) Loc. s. c.
Voi fui.
■i
venne trailo da precipilanza di giudizio , e da vaghezza di an-
nunziar cose singolari, sogno buonamente ripetuto da coloro,
che si piacquero di veder cogli occhi di queir archeologo, ma
con asseveranza disdetto dal Sickler *) che accuratamente esa-
minò i nostri Papiri, e da quanti altri li videro. E noi non
possiamo far meglio , che dire a chiunque preponesse il ca-
priccio del tedesco scrittore all' evidenza di un fatto notorio ,
permanente, solenne, e così facile a verificarsi da ognuno coi
proprii occhi : venite , e vedete.
Ma in sussidio di questa evidenza di fatto viene opportuna
l'autorità degli antichi scrittori per guidarci a quella certezza
archeologica, di cui non si può desiderar la maggiore. Impe-
rocché, quando gli elementi del fatto permanente ne' ruderi
dell' antichità ricevon luce dalle dichiarazioni degli scrittori
coevi, e le illustrazioni di costoro vengono rifermate da quelli,
allora propriamente le ricerche e le conclusioni archeologiche
si avvantaggiano di una forza irresistibile. Or tra gli scrit-
tori , che ci lasciarono chiarimenti preziosi per la nostra di-
samina , primeggia certamente Plinio , il quale con tanta
forza e precisione è contrario alla sognata carta papiracea di
un solo strato , che i sostenitori della medesima han dovuto
appigliarsi all' infelice scampo di affermare, che Plinio ab-
bia parlato della sola caria di papiro fabbricata in Egitto ,
e non di quella che si faceva in Roma ed altrove , ovvero che
abbia errato. Ma la prima di siffatto eccezioni è vana e falsa.
Vana, perchè dal solo papiro egiziano facevasi e dal solo Egitto
usciva la carta che usavasi per tutto il mondo. Ciò era ben
1) Loc. s. c.
Voi fui.
■i