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stiano, essendosi per tal riguardo renduti degni d'immortai
fama ^.D'altra parte non può negarsi il particolare zelo mostra-
to da questo Principe nel proteggere il nome cristiano conlra
i nemici. Infatti dagli annali del Baronio 2) rileviamo, che Pie-
tro Abate di Cluny in una lettera diretta a Ruggiero, parlan-
do dello stato della Sicilia, della Calabria, della Puglia, e di
altre regioni dell'Italia, dice, che queste da ricettacoli di Sa-
raceni , quali erano state per lo passato, da fosse di ladroni e
da spelonche di ladri, eran divenute mercè le prodigale sue
cure, col favor dell'Onnipotente, domicilio di pace, ospizio di
tranquillità, e quasi di altro Salomone pacifico e giocondissi-
mo regno. Con altra simile lettera venne lo slesso Principe in-
vitato a mettersi di accordo con l'Imperatore di Àlemagna,
perchè avessero insieme operato contro i Saraceni di Palestina;
e l'abate di Cluny lo stimola a prestarsi a si nobile uffizio,
indirizzandogli le parole : Exurge in adjuiorium populi Dei.
Che se in mezzo alle cure dello Stalo mostrò giusta prote-
zione , indole benefica, profusa liberalità, specialmente ver-
so le chiese ed i monasteri, come fin dalla sua prima età era
uso di praticare verso la classe indigente ; non mancò in pari
tempo di esercitare una soverchia austerità in tanti svariati
rincontri.
Nel che osservano gli Storici, che siffatto andamento si
conveniva in un regno di fresco fondato; ed aggiunge l'Abate
Alessandro Celesino 3) : In tantum enim profuit metus ipsius,
ut de cunctis, Beo cooperante, regni sui finibus, omnipenitus
1) Giannone, Storia civile del Regno,'
Lib. XI, cap. 3, pag. 80 ed 81.
2) Tom. XVIII, anno 1139, pag. 592.
3) Presso Carusi, pag. 259 e 95.
stiano, essendosi per tal riguardo renduti degni d'immortai
fama ^.D'altra parte non può negarsi il particolare zelo mostra-
to da questo Principe nel proteggere il nome cristiano conlra
i nemici. Infatti dagli annali del Baronio 2) rileviamo, che Pie-
tro Abate di Cluny in una lettera diretta a Ruggiero, parlan-
do dello stato della Sicilia, della Calabria, della Puglia, e di
altre regioni dell'Italia, dice, che queste da ricettacoli di Sa-
raceni , quali erano state per lo passato, da fosse di ladroni e
da spelonche di ladri, eran divenute mercè le prodigale sue
cure, col favor dell'Onnipotente, domicilio di pace, ospizio di
tranquillità, e quasi di altro Salomone pacifico e giocondissi-
mo regno. Con altra simile lettera venne lo slesso Principe in-
vitato a mettersi di accordo con l'Imperatore di Àlemagna,
perchè avessero insieme operato contro i Saraceni di Palestina;
e l'abate di Cluny lo stimola a prestarsi a si nobile uffizio,
indirizzandogli le parole : Exurge in adjuiorium populi Dei.
Che se in mezzo alle cure dello Stalo mostrò giusta prote-
zione , indole benefica, profusa liberalità, specialmente ver-
so le chiese ed i monasteri, come fin dalla sua prima età era
uso di praticare verso la classe indigente ; non mancò in pari
tempo di esercitare una soverchia austerità in tanti svariati
rincontri.
Nel che osservano gli Storici, che siffatto andamento si
conveniva in un regno di fresco fondato; ed aggiunge l'Abate
Alessandro Celesino 3) : In tantum enim profuit metus ipsius,
ut de cunctis, Beo cooperante, regni sui finibus, omnipenitus
1) Giannone, Storia civile del Regno,'
Lib. XI, cap. 3, pag. 80 ed 81.
2) Tom. XVIII, anno 1139, pag. 592.
3) Presso Carusi, pag. 259 e 95.