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porlo quasi per intero, dichiara di aver saputo a caso, che tra
le scritture della chiesa di Squillace eranvi due carte greche
dell' epoca normanna, le quali in tempo eh' era Vescovo di
quella città Monsignor Queralt di Dragona, non si trovò ivi
chi sapesse deciferarle. Fu quindi necessario richiederle , e
dopo di averle osservate, protesta, che in esse vi si scorgeva-
no ahhreviature sconosciute, scrittura troppo intrigala, e qual-
che non leggiera ingiuria cagionatavi dal tempo. Ed in pen-
sando, che niuno meglio di Monsignor Giuseppe Simone Asse-
nnimi canonico di S. Pietro, e prefetto dellahihlioleca vaticana,
che l'Europa dotta venerava come vero oracolo della sapienza
orientale, avrehhe potuto soddisfare la sua curiosila, ne dires-
se a costui la preghiera. Il dotto uomo corrispose perfettamen-
te al desiderio del Vargas, avendo non solamente trascritte le
due carte in greco intelligibile e corredatele con una tradu-
zione latina, ma aggiungendovi ancora di sua propria mano
alcune note marginali, le quali a giudizio dello stesso Vargas
spargevano lumi, onde conoscere l'uso e l'abuso di quo'se-
coli di scambiar le lettere, la proprietà di alcune voci greche
de'bassi tempi, non che somministravan notizie, da rischiarar-
ne la storia e la cronologia. Questo lavoro di tanta importanza
è perduto ; poiché il Vargas osservatolo protesta di av erlo spe-
dito alla chiesa di Squillace , come quello che conteneva titoli
di proprietà della medesima. Nò tal dispersione è la sola a de-
plorarsi, poiché innumerevoli altri monumenti non più esisto-
no, per le imprevedule stranissime vicende de'tempi. Intanto
soggiunge il lodato scrittore, che non potè pubblicare siffatto
prezioso lavoro, poiché gli arrivò quando già erah tirati quei
fogli dell'opera sua, ne'quali per ragion di materia e di epoca
Fol FUI. 14
porlo quasi per intero, dichiara di aver saputo a caso, che tra
le scritture della chiesa di Squillace eranvi due carte greche
dell' epoca normanna, le quali in tempo eh' era Vescovo di
quella città Monsignor Queralt di Dragona, non si trovò ivi
chi sapesse deciferarle. Fu quindi necessario richiederle , e
dopo di averle osservate, protesta, che in esse vi si scorgeva-
no ahhreviature sconosciute, scrittura troppo intrigala, e qual-
che non leggiera ingiuria cagionatavi dal tempo. Ed in pen-
sando, che niuno meglio di Monsignor Giuseppe Simone Asse-
nnimi canonico di S. Pietro, e prefetto dellahihlioleca vaticana,
che l'Europa dotta venerava come vero oracolo della sapienza
orientale, avrehhe potuto soddisfare la sua curiosila, ne dires-
se a costui la preghiera. Il dotto uomo corrispose perfettamen-
te al desiderio del Vargas, avendo non solamente trascritte le
due carte in greco intelligibile e corredatele con una tradu-
zione latina, ma aggiungendovi ancora di sua propria mano
alcune note marginali, le quali a giudizio dello stesso Vargas
spargevano lumi, onde conoscere l'uso e l'abuso di quo'se-
coli di scambiar le lettere, la proprietà di alcune voci greche
de'bassi tempi, non che somministravan notizie, da rischiarar-
ne la storia e la cronologia. Questo lavoro di tanta importanza
è perduto ; poiché il Vargas osservatolo protesta di av erlo spe-
dito alla chiesa di Squillace , come quello che conteneva titoli
di proprietà della medesima. Nò tal dispersione è la sola a de-
plorarsi, poiché innumerevoli altri monumenti non più esisto-
no, per le imprevedule stranissime vicende de'tempi. Intanto
soggiunge il lodato scrittore, che non potè pubblicare siffatto
prezioso lavoro, poiché gli arrivò quando già erah tirati quei
fogli dell'opera sua, ne'quali per ragion di materia e di epoca
Fol FUI. 14