per ogni parte yewoym, cioè nelle righe i4, 16,
27, 3o e 371); F 01 per Fou nella voce tj^ioiv
rig. 2 5 in vece di y&ouv2) ; F ou per F u nella
voce Bov^oucriac rig. ii e 26; Fto per ou in a&co-
ctv riga 36 in vece di a^touciv, sono particolarità
tutte del Dialetto Alessandrino 3). Ancor nella
voce Hono'Xoiq che nelle righe 6, 19, 23 e 40 è
scritta con retta ortografia, F autor della lettera
rammentando il patrio dialetto scrisse Hoxtoìkoic
con lo scambiamento dell' 0 in to, ancor proprio
degli AlessandriniÈ notevole pure il genitivo
Adyrfioq riga 38 da Aapis, la qual forma vien mo-
strata esser particolare ancor degli Alessandrini °).
1) Sturz ibid. p. 120.'
2) In ima iscrizione di Sira ad o-
nore di una sacerdotessa Berenice
figlia di Nicomaco, edita dal chiar.
mio amico il profess. Lodovico Ross
inscript, graec. ined. fascio. 2, A-
thenis 1842, p. 19, e ripetuta nel
Corp. Inscript. Graec. toni. 2, p.
1061, in addendi, n. 2341, 1, leg-
gesi v. 11, <TTe<pavoiv in vece di cre-
<pavouv. La iscrizione vien dal sig. Ross
creduta del secondo secolo dell'era
Cristiana, al qual secolo appartiene
anche il nostro marmo.
3) Sturz ibid. p. 123.
4) Id. ibid.
5) Id. Ibid. p. 136. Si osservi
che sebbene il genitivo Ascp-ro; tro-
visi usato presso i buoni scrittori
Attici, cioè Tucidide 111, 86 etc.
Aristofane Vesp. v. 240 e Lysist. v.
303, Demostene ed altri, pure il
genitivo Aay ou leggesi presso lo Pseu-
do-Plutarco Vit. X. Orat. p. 847, C.
Francf. ( nella edizione di questo
opuscolo dello Pseudo Plutarco del
Westermann Lipsiae 1833 , p. 78
c. 16. )
27, 3o e 371); F 01 per Fou nella voce tj^ioiv
rig. 2 5 in vece di y&ouv2) ; F ou per F u nella
voce Bov^oucriac rig. ii e 26; Fto per ou in a&co-
ctv riga 36 in vece di a^touciv, sono particolarità
tutte del Dialetto Alessandrino 3). Ancor nella
voce Hono'Xoiq che nelle righe 6, 19, 23 e 40 è
scritta con retta ortografia, F autor della lettera
rammentando il patrio dialetto scrisse Hoxtoìkoic
con lo scambiamento dell' 0 in to, ancor proprio
degli AlessandriniÈ notevole pure il genitivo
Adyrfioq riga 38 da Aapis, la qual forma vien mo-
strata esser particolare ancor degli Alessandrini °).
1) Sturz ibid. p. 120.'
2) In ima iscrizione di Sira ad o-
nore di una sacerdotessa Berenice
figlia di Nicomaco, edita dal chiar.
mio amico il profess. Lodovico Ross
inscript, graec. ined. fascio. 2, A-
thenis 1842, p. 19, e ripetuta nel
Corp. Inscript. Graec. toni. 2, p.
1061, in addendi, n. 2341, 1, leg-
gesi v. 11, <TTe<pavoiv in vece di cre-
<pavouv. La iscrizione vien dal sig. Ross
creduta del secondo secolo dell'era
Cristiana, al qual secolo appartiene
anche il nostro marmo.
3) Sturz ibid. p. 123.
4) Id. ibid.
5) Id. Ibid. p. 136. Si osservi
che sebbene il genitivo Ascp-ro; tro-
visi usato presso i buoni scrittori
Attici, cioè Tucidide 111, 86 etc.
Aristofane Vesp. v. 240 e Lysist. v.
303, Demostene ed altri, pure il
genitivo Aay ou leggesi presso lo Pseu-
do-Plutarco Vit. X. Orat. p. 847, C.
Francf. ( nella edizione di questo
opuscolo dello Pseudo Plutarco del
Westermann Lipsiae 1833 , p. 78
c. 16. )