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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 9.1862

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Scherillo, Giovanni: A qual uso sia servita in origine la Grotta di Sejano: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14100#0333
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- 32 I -

Antonino, per non parlare di quelle di Tito, non
avean meno di mille seicento sedici bagni di pulito
marmo, quelle di Diocleziano quasi il doppio. Con
tutto questo i Romani corsero a Baja a versare le
ricchezze che avean raccolte dall'Asia e da tutto
il mondo, e ne formarono la sede delle loro deli-
zie. E perchè? Per questo, che quella contrada avea
larghe sorgenti di acque minerali, giudicate da noi
profìcue, ma da essi riguardate come un tesoro
inestimabile. Nè solamente in Baja, ma dovunque
scaturisse dal seno della terra una vena di calda
acqua, colà si affollavano a gara. A voi, dico, o
Romani, gridava Seneca : fin a qualpunto avverrei,
che non vi sia un lago, su cui non si levino torreg-
gianti i comignoli delle vostre ville ? o alcun fiume
le cui ripe non vogliate ricingere dei vostri eclifiicii ?
Dovunque scaturisce una vena di calda acqua, quivi
si ergeranno alberghi di vizii? dovunque il lido si
curva a formare un seno, voi vi darete fretta di edi-
ficare, e non paghi del continente, spingerete il mare
in artificiali stagni? Ma fìa bene recitar le parole
medesime di Seneca : Vobis dico : quousque nullus
erit lacus, cui non villarum vestrarum fastigia im-
 
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