ART
1 a necessità , di piacere allamen-
te, e di contentare il gusto con
disposizioni solide , comode , e
gradevoli , per riunire il piacere
al bisogno . Anche i suoi rnezzi
sono di due geneti : la scienza
della costruzione , e la cognizio-
ne delle proporzioni belie ; quelli
son materiali, e non tendono che
al bisogno ; questi sono intellet-
tuali, e tendono al piacere .
Quindi P Architettura deve de-
finirsi un’ flirte- mtsta , figlia del-
la necessità e del piacere , cbe ha
per fine dt servtrci e di ptacerci
colV unfone delle fcrme le ptà
convententi ai bifogni del corpo ,
e le ptù analogbe alle affeztoni
della nofira mente ,
Da questa definizione risulta la
gran difficoltà delia buona Ar-
chitettura . I suoi eìementi 1’ u-
tile e il bello sono molto lontani
l'ra loro, e difficil è il loro in-
contro. Qual relazione f'ra il bi-
sogno di difender il corpo dalle
ingiurie dell’ aria e le delizie del
rapporto delle parti fra loro e col
tutto ? Quanta distanza da muri
e da tetti alla varietà degli or-
dini ! Nell’eloquenza il bisogno
di parjare è ben vicino alia bel-
lezza del parlare ; e perciò 1’ elo-
quenza si trova da per tutto an-
che tra’ seivaggi , Ma la sperien-
za ci mostra che non tutti i po-
poli sono suscettibili dell’ arte
dell’ Archifettura : anzi i bisogni
di certi paesi sono in contraddi-
zione col bello architettonico .
Concorsero in Grecia le cause
e le circostanze più felici per
combinare nell’ Architettura 1’u-
tile col bello : e vi si combinò
in modo che la bellezza pare sog-
getta alla necessità , e la neces-
sità sembra come sacrificata al
piacere . Questa felice riunione è
ART 75
nna delle più preziose scoperte
de’ Greci : è il più gran secreto
che gli uomini abbiano estratto
dalla natura .
Egli è certo che dall’ equili-
brio delle due parti dell’ Archi-
tettura , btsogno e ptacere , risul-
ta in ciascun paese la misura
dell’ arte . Fra le leggi deì btso-
gno e quelle del piacere è un con-
flitto continuo . II ioro accordo
fece fiorir 1’ arte in Grecia , la
loro disunione ne fa la perdita .
L’ Architettura Greca fu a Roma
costretta adattarsi a torme diffe-
renti dalla sua origine , e si de-
viò dalla sua purità originale .
Ben presto riguardata come og-
getto di lusso e di decorazione ,
obbliò ìl suo destino : il grade-
vole soggiogò 1’ utile , 1’ orna-
mento mascherò la forma , la for-
ma s’ alterò -, e rotto il concerto
fra il beilo e 1’ utile , 1’ arte spa-
rì oppressa daile sue proprie ric-
chezze.
II concerto fra l’utile e il bel-
lo è la gran norma per giudicare
in ciascun paese a qual grado l’
Architettura può giungere e con-
servarsi . Dove iì bisogno è sì
grande che nou ammette piacere ,
l’ Architettura non può certo al-
lignare . Non allignerà nemmeno
dove ì costumi e gli usi sono in
una mobilità continua di fanta-
sie ; dove 1’ unione di più tem-
perature ammette ogni sorte di
costruzioni , e non ne stabilisce
alcuna ; dov’è sazietà di tutto ,
e si vuol assaggiare ogni novità .
In tali paesi si cade da un ecces-
so all’ aifro, si sacrifica tutto 1’
urile al gradevole , per indi sa-
crificar il gradevole all’ utile :
non più concordia , ma guerva
perpetua .
Non può darsi Architettura , nè
E-
1 a necessità , di piacere allamen-
te, e di contentare il gusto con
disposizioni solide , comode , e
gradevoli , per riunire il piacere
al bisogno . Anche i suoi rnezzi
sono di due geneti : la scienza
della costruzione , e la cognizio-
ne delle proporzioni belie ; quelli
son materiali, e non tendono che
al bisogno ; questi sono intellet-
tuali, e tendono al piacere .
Quindi P Architettura deve de-
finirsi un’ flirte- mtsta , figlia del-
la necessità e del piacere , cbe ha
per fine dt servtrci e di ptacerci
colV unfone delle fcrme le ptà
convententi ai bifogni del corpo ,
e le ptù analogbe alle affeztoni
della nofira mente ,
Da questa definizione risulta la
gran difficoltà delia buona Ar-
chitettura . I suoi eìementi 1’ u-
tile e il bello sono molto lontani
l'ra loro, e difficil è il loro in-
contro. Qual relazione f'ra il bi-
sogno di difender il corpo dalle
ingiurie dell’ aria e le delizie del
rapporto delle parti fra loro e col
tutto ? Quanta distanza da muri
e da tetti alla varietà degli or-
dini ! Nell’eloquenza il bisogno
di parjare è ben vicino alia bel-
lezza del parlare ; e perciò 1’ elo-
quenza si trova da per tutto an-
che tra’ seivaggi , Ma la sperien-
za ci mostra che non tutti i po-
poli sono suscettibili dell’ arte
dell’ Archifettura : anzi i bisogni
di certi paesi sono in contraddi-
zione col bello architettonico .
Concorsero in Grecia le cause
e le circostanze più felici per
combinare nell’ Architettura 1’u-
tile col bello : e vi si combinò
in modo che la bellezza pare sog-
getta alla necessità , e la neces-
sità sembra come sacrificata al
piacere . Questa felice riunione è
ART 75
nna delle più preziose scoperte
de’ Greci : è il più gran secreto
che gli uomini abbiano estratto
dalla natura .
Egli è certo che dall’ equili-
brio delle due parti dell’ Archi-
tettura , btsogno e ptacere , risul-
ta in ciascun paese la misura
dell’ arte . Fra le leggi deì btso-
gno e quelle del piacere è un con-
flitto continuo . II ioro accordo
fece fiorir 1’ arte in Grecia , la
loro disunione ne fa la perdita .
L’ Architettura Greca fu a Roma
costretta adattarsi a torme diffe-
renti dalla sua origine , e si de-
viò dalla sua purità originale .
Ben presto riguardata come og-
getto di lusso e di decorazione ,
obbliò ìl suo destino : il grade-
vole soggiogò 1’ utile , 1’ orna-
mento mascherò la forma , la for-
ma s’ alterò -, e rotto il concerto
fra il beilo e 1’ utile , 1’ arte spa-
rì oppressa daile sue proprie ric-
chezze.
II concerto fra l’utile e il bel-
lo è la gran norma per giudicare
in ciascun paese a qual grado l’
Architettura può giungere e con-
servarsi . Dove iì bisogno è sì
grande che nou ammette piacere ,
l’ Architettura non può certo al-
lignare . Non allignerà nemmeno
dove ì costumi e gli usi sono in
una mobilità continua di fanta-
sie ; dove 1’ unione di più tem-
perature ammette ogni sorte di
costruzioni , e non ne stabilisce
alcuna ; dov’è sazietà di tutto ,
e si vuol assaggiare ogni novità .
In tali paesi si cade da un ecces-
so all’ aifro, si sacrifica tutto 1’
urile al gradevole , per indi sa-
crificar il gradevole all’ utile :
non più concordia , ma guerva
perpetua .
Non può darsi Architettura , nè
E-