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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo: Urne funebri cretesi dipinte su vasi allo stile di Micene
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0126

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DIPINTE SD VASI ALLO STILE DI MICENE

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tenuto di talune di esse, che è appunto rappresentato
da vasi dello stile di Micene (').

Tutto in queste sepolture ci richiama al concetto
della casa primitiva, perchè se ben cerchiamo, ed esa-
miniamo le forme diverse di sepolcri primitivi, sopra-
tutto quelli ad umazione, siamo ricondotti sempre al-
l'idea, che il defunto debba riposare in una costruzione
che ricorda la casa dei viventi. L'Adler (presso Schlie-
mann, Tirynthe p. XXXVIII) ripeto l'origine dei se-
polcri a cupola dalla casa frigia antichissima, scavata
nelle viscere di una collina, e secondo il ricordo di
Vitruvio ricoperta di un tumulo di terra; e questo
parve a molti argomento forte per accarezzare l'ori-
gine del tipo di tali sepolcri dall'Asia Minore. Ed io,
pur non intendendo fare opposizione a tale teoria, sog-
giungo soltanto che non i Frigi, ma probabimente molte
delle popolazioni preistoriche del sud dell'Europa ave-
vano le loro capanne costruite in modo analogo, sca-
vate cioè, se non per intero, in buona parte però nella
terra ; in Italia dopo le finissime osservazioni del de-
funto archeologo G. Chierici conosciamo assai bene la
civiltà e le costruzioni del popolo dai fondi di capanna,
che lasciò i propri villaggi nella Valle della Vibrata,
nel Bresciano e nell'Emilia. Anzi il Chierici stesso,
che però solo superficialmente conosceva le grotte ipo-
geiche della Sicilia, col. suo occhio scrutatore divinò
quello che l'Adler aveva supposto per i tholoi della
Grecia, ed i fondi di capanne dell'Emilia pose in re-
laziove colle grotte funebri siciliane (2). Sebbene io
faccia distinzione di teniflo fra i due gruppi, non sono
non di meno alieno dall'ammettere, che il popolo che
lasciò le necropoli sicule abbia costruito le dimore dei
defunti in modo non dissimile da quelle dei vivi; e
Però vedrei in tale analogia un indizio fondato per
supporre pure in Sicilia villaggi a fondi di capanna,
n°n però di età neolitica, la cui scoperta non è forse
lontana. Altrettanto potrà dirsi per la Grecia ; il con-
cetto dell'Adler, buono in sè, pecca forse di esclusi-
vismo, in quanto egli crede, che il tipo della tomba
a cupola sia stato introdotto dalla Frigia per opera
°^ qualche famiglia cospicua. Io attribuirei loro uno

(') Vedi il mio recento articolo : Contributi all'archeologia
filellenica sicula nel Bollettino di Paletnologia italiana 1889

Monumenti antichi. — Voi. I.

svolgimento indigeno più modesto, in quanto vorrei ri-
tenerle una imitazione delle capanne delle più remote
stirpi predoriche della Grecia ; noi conosciamo solo le
abitazioni degli avaxreg dell'età di Micene, non quelle
del popolo, il quale appunto a giudicarlo dalle tombe,
deve aver avuto capanne non dissimili da quelle del-
l'Italia, i cui fondi o prima o poi potranno essere ri-
conosciuti. Ma più vicino all'Oriente, ed esposto a dirette
e continue influenze di esso, fece cammino più rapido,
e trasformò più celeramente che non le tribù dell'Italia,
così il tipo della casa come quelle del sepolcro. E come
le prime abitazioni greche, sia pure per influenze tran-
smarine, da modeste ed umili capanno, in terra ed in
canne, diventarono poi costruzioni in mattoni cotti al
sole ed in pietra, così nelle tombe dal taglio nella
roccia passiamo alle assise prima di rozze pietre (Me-
nidi), poi di massi accuratamente squadrati, come in
quelle di Micene ed Orchomeno. È quindi ammissibile
una genesi indigena di questa forma di sepolcro. Am-
metto bensì influenza asiatica, liscia se vuoisi, nelle
facciate architettoniche, che conservano ricordi della
tectonica in legno, al modo stesso che il plafond della
tomba di Orchomeno ci richiama all'Egitto. Escludo
da tali ricerche tutto lo svariato contenuto dei sepolcri
di tal genere e mi limito puramente alla loro forma,
costruzione e decorazione. Ora se pensiamo che Creta,
per la sua posizione intermedia fra l'Asia e l'Egitto
di fronte alla Grecia, e come sede del più antico stato
greco, era il paese prescelto a trasfondere anche nel
continente ellenico le forme di civiltà assorbite dal-
Asia e dalla valle del Nilo, non deve far meraviglia
che finalmente ci abbia pur dato oltre che vasellame
anche sepolcri tipici della civiltà di Micene, mentre
questi sono ancor sconosciuti sulle coste meglio esplo-
rate dell'Asia Minore. Le scoperte di Anoja e Milatos,
spettanti, a quel che pare, a genti modeste, nulla ag-
giungono, per ciò che spetta alla parte architettonica
a quello che fin qui si conosceva, ma dando ragione
alle previsioni dell'Adler, fanno sperare ed augurare
scoperte più cospicue, ed additano nuovi paesi per rin-
tracciare l'origine della coltura di Micene.

(s) Chierici, Gli Iberici in grotte artificiali, in fondi di
capanne ed in caverne. Nel Bollettino di Paletnologia italiana
1882, p. 1 e segg.

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