Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

DOI Artikel:
Lanciani, Rodolfo Amedeo: L' itinerario di Einsiedeln e l'Ordine di Benedetto Canonico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0307
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
549

e l'ordine di benedetto canonico

550

fatta questione se il Parione dell'itinerario debba in-
tendersi nel senso di un edificio o avanzo di edificio,
esistente tuttora nel duodecimo secolo, e dal quale si
era incominciato a denominare il quartiere o rione
vicino : ovvero se debba intendersi nel senso di quar-
tiere o rione, denominato da un edificio o da un ru-
dere scomparso da lungo tempo. La prima interpre-
tazione è preferibile.

Il Parione è collocato molto giustamente fra il teatro
di Pompeo e lo stadio, ricostruito da Severo Alessandro.
L'ordo dà anche in questo caso lezione di esattezza all'ein-
siedlense, il quale scambia lo stadio col circo flaminio.

Si può notare, a proposito nel Parione, come il
processo di restringimento del nome a limiti precisi
ed angusti (via di Parione), ricordi quello avvenuto
per tante località di Roma antica. Come il Parione,
così l'Argileto, le Carine, la Subura ecc., da nomi di
regione, divennero nomi di strade (').

d) descendit per porticum Agrippinam.
Il nostro itinerario ci ha condotto alla « valle » eioè
ad un punto pressoché intermedio fra il Parione e la
Pigna. È difficile determinare se il documento intenda
parlare dell'ecatostilo pompeiano, ovvero di quel portico
gigantesco che circondava lo stagno d'Agrippa, o almeno
confinava con esso dalla parte di tramontana, cf. la mia
memoria sul Pantheon e le terme di Agrippa p. 30.

e) ascendit per Pineam iuxta Palla-
cinam. Osserva lo Jordan, 2, 316, come anche le
Mirabilia 22, 2 collochino la Pigna fra il Pantheon e
s. Marco (cf. Zangemeister Hermes 2, 470), e cita un
passo di leggenda ap. Martinelli Trionfo 130 « locus
qui nominatur ad Pineam secus arcum Tiburii (h. e.
Tiberii) ». Sulla leggenda della pigna posta a coro-
namento del tolo del Pantheon, leggenda richiamata
a novella vita dal Lacour-Gayet nelle Mèlanges del
1881 p. 312 sg., cf. la citata memoria (secondo fase,
p. 8 n. XXII). La origine del nome del quartiere
rimane sempre incerta: potendosi attribuire tanto ad
una decorazione di fontana spruzzante l'acqua « per
foramina nucum » come la nota pigna di Cincio, quanto
ad una vera e propria conifera.

(l) Dei quattordici rioni di Roma moderna, undici hanno
dato il nome ad una strada o piazza comprese entro il perimetro
rispettivo: e sono: Monti, Trevi, Colonna, Campo marzio, Ponte,
Parione, Arenula (Regola), s. Eustachio, Pigna, Campitelli e
Borgo.

Monumenti antichi. -*- Voi. I.

Parlano del « vicus Pallacinae » e delle « balneae »
omonime Cicerone prò Rose. 7, 18 : de Eossi /. Ch. I,
97: Jordan Hermes II, 1807, p. 75 Duchesne L. P. I,
203. Dal confronto dei testi si deduce come almeno
tre chiese avessero preso il nome dal vico: e sono
quelle s. Laurentii in Pallacinis: s. Marci iuxta
Pallacinis: s. Andreae in Pallacina. Cf. l'iscrizione
di un « lector de Pallacine » dell'anno 348 circa ap.
de Rossi 1. c. L'antica via corrisponde al nostro ret-
tifilo Botteghe oscure dalle s. Marco (2).

/) prosiliens ante s. Marcum ascendit
sub arcu manus carneae. L'arco trionfale di Do-
miziano, rappresentante la porta ratumena, come quel
di Gallieno la esquilina, o, per esprimermi con mag-
giore precisione topografica, come quel di Gordiano la
viminale, doveva trovarsi sul quadrivio delle Pallacine
con la flaminia, presso il mausolèo che forma angolo
tra le vie di s. Marco e di Marforio (cf. Notizie 1889
p. 225).

A partire da questo punto, sino al Laterano, l'iti-
nerario coincide a capello con l'ottavo einsiedlense, e
segue ristesse vie di Marforio, ad Ianum, sacra
via, colossèo (lato ovest) e ss. Quattro. Le indicazioni
dell'uno e dell'altro documento offrono queste varietà.

(2) La questione relativa alle chiese « in pensilis » ed " in
Pallacinis » in generale, ed a quelle di s. Lorenzo in particolare
non ò ancora chiarita. Due passi possono illustrarla: quello
del hiografo di Benedetto III ap. Duchesne 2, p. 145, n. 568
laddove parla dell'inondazione del G gennaio 856. « Et inde
(fluvius) ascendit per pluteas et vicos usque ad clivum argen-
tarli. Exinde regammans ingressus est per porticum qui est

porsitus ante ecclesiam sancti marci.......inde impetum fa-

cians caepit decurrere in cloaca quae est iuxta monasterium sancti
Silvestri et sancti Laurentii martyris qui vocatur Pallacini ».

Il secondo documento è la bolla di Celestino III a. 1192
in Bull. vat. 1,74 citata dal Grimaldi, dal Martinelli e dal Nibby
R. A. I. 611 nella quale la chiesa di s. Lorenzo, o una chiesa
di s. Lorenzo, è chiaramente descritta come soprastante ai fornici
del circo flaminio: « ut scribit Nicolaus Signorili erat e regione
palatii Mattheiorum : diruta fuit postea in costruendo coenobio
virginum s. Catharinae » (Martinelli). Stava dunque sull'angolo
delle vie delle Botteghe oscure e de' Funari. Ora egli è certo che
una chiesa edificata sulle alte rovine del circo era chiamata in
Pensilis. Cf. Ferrucci ad Fulv. ed. 1588 p. 254. « Il circo fla-
minio credesi quiui già esser stato, doue in mezzo e hora il
tepio di santa catherina, dove hoggi si torzeno le corde, la sua
lunghezza era dalle case già di Pietro Margano et santo Saluatore
in Pensili sino alle case già del signor Lodouico Mattheo etc. ».

Sarebbe importantissimo determinare se la chiesa di s. Lo-
renzo « qui vocatur Pallacini » e la chiesa di s. Lorenzo « Pen-
silis » non siano per avventura una cosa sola.

Sebbene pur utile stabilire se v'ò relazione fra le Pallacine
e il portico nominato nelle iscrizioni C. I. L.YI, 9719 (cf. n. 1676).

36
 
Annotationen