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STUDIATA SPECIALMENTE IX ESTE

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all'Etruria. L'antichissimo cimitero tarquiniese delle
Arcatelle, ove comparve già la situla, è contemporaneo,
anzi alquanto anteriore nell'insieme al cimitero Caprara-
Benacci ('), onde non si può opporre alcuna difficoltà
cronologica alla provenienza da noi sostenuta.

La propagazione della situla in direzione meridio-
nale è additata del resto dagli esemplari di Vetulonia
e da quello di Chiusi.

Dopo ciò ci affrettiamo a soggiungere che non
intendiamo in verun modo di dar per provenienti dal
commercio straniero nè le situle, nè tutti gli altri
numerosi vasi di lamina scoperti nella necropoli Ca-
prara-Benacci, De Luca, Arnoaldi. Una volta introdotti
per efficacia di quel commercio i tipi della situla, come
d'altri vasi ed arnesi al nord dell'Appennino, una volta
apprese quivi le norme della nuova tecnica metallica,
si formò, non v'ha dubbio, a Bologna un centro impor-
tantissimo di produzione di siffatti oggetti; e di qua
si spiega come anche le situle si siano moltiplicate
così, come dimostrarono le scoperte dell'agro bolognese.

La situla, vaso raro, quasi eccezionale, a mezzodì
dell'Appennino, ha trovato la vera e propria sede del
suo svolgimento nel settentrione: da prima nella re-
gione bolognese, poco dopo nel paese de' Veneti. È age-
vole oggimai tener dietro al successivo cammino percorso
dal nostro vaso. Il primo grande centro di produzione
fu a Bologna, il secondo ad Este.

CAPITOLO V.

La situla ad Este.

In quale stadio della necropoli atestina compare
la situla?

È notissima la classificazione, che delle tombe della
necropoli di Este fece il prof. Prosdocimi. Egli stabilì
quattro differenti periodi rispondenti ai vari strati, alla
varia struttura, alla varia suppellettile delle singole
tombe (2). In tale classificazione io non introdussi che
una variante di poco momento. Ponendo mente piuttosto
al carattere etnografico-storico della necropoli di Este, in

(!) Cfr. Undset, Annali 1885, p. 55-57.
(*) Notizie 1882, p. 10-11; 17-37.

rapporto con le necropoli apparse in altre regioni del-
l'Italia, di quello che all'indole peculiare topografìco-
archeologica della necropoli stessa, guardata isolata-
mente ; fissai tre grandi periodi, e chiamai il primo ita-
lico, il secondo veneto, il terzo gallico (*)• Ma nel se-
condo di questi periodi ammisi e distinsi due stadi
successivi, i quali vengono quindi a corrispondere al
secondo ed al terzo periodo del prof. Prosdocimi, come
il terzo o gallico fissato da me risponde al quarto de-
terminato da lui. Di maniera che la mia classificazione
non discorda nella sostanza da quella proposta dal
Prosdocimi, conscienzioso e diligente indagatore delle
antichità estensi. Anzi come mi sono attenuto in altri
lavori, così mi atterrò in questo, per non generar
confusione, alla partizione di esse antichità in quattro
periodi.

Lo studio che stiamo per fare del processo di pro-
pagazione della situla nella necropoli di Este ci riesci
agevole grazie alla disposizione e all'ordinamento, che
il Prosdocimi ha dato non ha guari al materiale rac-
colto nel museo atestino. Quest'ordinamento permette
di fare un accurato e rigoroso esame delle suppellettili
spettanti alle singole tombe e d'instituire fra le une
e le altre opportune comparazioni. Certo ò da lamen-
tare che quel materiale sia tuttora in buona parte
inedito. Allorché si penserà alla pubblicazione di ca-
taloghi scientifici delle nostre raccolte, speriamo che
anche quello del museo atestino si faccia con gli stessi
criteri, onde lo Schumacher compilò il catalogo del
museo di Carlsruhe : soprattutto con un largo corredo
di figure riproducenti le principali varietà de' tipi.
Frattanto, poiché gli oggetti del museo d'Esto portano
i rispettivi numeri d'inventario, noi potremo determi-
nare quelli, di cui occorrerà tener parola, richiamandoci
ai numeri stessi.

La situla entra in Este nel secondo dei periodi fis-
sati dal Prosdocimi. Nel quale tuttavia si mantengono
alquanto rari gli esemplari in bronzo, laddove copiosis-
simo è il numero dei vasi di terracotta, che fin dagl'inizi
primi di tale periodo si fanno sul modello della si-

(!) Notizie 1888, p. 377-379 (= La collezione Baratela,
p. 207-209). Questa classificazione approvata dall'Orsi, Bull, di
paletn. ital., XIV (1888), p. 184 e dallo Schumacher, Deutsche
Litterturzeitung 1889, p. 1904, fu seguita dall'Hoernes nella
esposizione fatta da lui delle antichità atestine, Urgeschichte,
p. 574-578.
 
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