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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 6.1896

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Orsi, Paolo: Thapsos
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https://doi.org/10.11588/diglit.8556#0070
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127

THAPSOS

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dieci ollette globari, ad anse anulari ed acuminate,
alcune liscie, altre decorate di fregi a punta, come
l'esemplare incompleto qui (fìg. 39) riprodotto ad '/s!
parecchi altri esemplari erano per intero frantumati.
Scodellone sferico, con fregi a linea spezzata, riprodotto
a tav. V, 8. Due tazze ad alta ansa con festoni e
spezzata sul ventre ; se ne dà una ad 1/i nel zinco
fìg. 39. Aggiungasi una scodelletta a calotta, un fiasco
sferico ansato, alt. mm. 125 (come tav. IV, 18), ed il
tìaschettino a beccuccio tav. V, 12, con decorazione a
lische verticali. Non mancò una piccola anfora micenea,
tav. V, 7, di candida e polita creta, con decorazione
a vernice ('). Proprio sul fondo dello strato archeologico

Fig. 39.

raccolsi due verghe quadre di ferro, lunga la più con-
servata mm. 95, la cui destinazione non so precisare (2) ;
e quà e là pezzetti di bronzo informi e consuntissimi,
in forma di chiodelli acuminati, di verghette corte e
robuste con una estremità puntuta ; di più due fram-
menti pertinenti ad una punta di spada e l'ardiglione
di una fibula. Le nicchie non diedero contenuto di
sorta.

(') Identica decorazione delle spalle si ha in una anfora
di Tirinto (Schliemann, Tirynthe, fig. 49), ed in un vaso prove-
niente dal 6° sep. dell'acropoli di Micene (Furtwaengler et Loes-
chcke, Mykenische Tliongefaesse, tav. II, 7), il quale ultimo deve
porci in guardia dallo abbassare eccessivamente la cronologia
del vaso, come a tutta prima può esser suggerito dal carat-
tere quasi geometrico di codesta decorazione. Della quale un
saggio molto analogo si ha pure in altra anfora micenea della
Tessalia (Athenische Mittheilungen, 1889, tav. X, 3).

(2) Avevano forse valore monetale, come le piccole barre
in bronzo ed in ferro usate in Grecia, da cui più tardi derivò
il nome di òpoXóg per rispetto alla loro forma sottile e lunga
(Hultsch, Gr. uni roem. Metrologie, II, p. 132).

Sepolcro 51. Stanza a cupola (diam. m. 2,48,
alt. m. 1,76), con accesso a pozzetto, prof. m. 1,20;
veggasene lo spaccato qui sotto. Gli scheletri in nu-
mero di tre erano deposti in un piccolo letto di breccia,

Fig. 40.

residuo della escavazione della camera stessa; una
tale osservazione ho fatta in parecchie altre delle tombe
a pozzetto. Presso un cranio una perfetta sferica di
pastiglia (fenicia ?) andò tosto scomposta. Parecchi rot-
tami di vasi, tra i quali avanzi di un bacinone, di
una anforetta micenea e di quattro patere ad alta ansa
bicornuta, come sep. 56 (zinco).

Sepolcro 52. Come la precedente, ma con poz-
zetto più profondo, munito di pedarole sporgenti, e la
portella circondata da ampie corniciature (fig. 41). Sul

Fig. 41.

fondo v'erano due soli scheletri, adagiati su di un letto
di breccia, e circondati da rottami di vasellame, i quali
accennano ad un bacinone, a due bacini a svolazzi e
ad alcune ollette globari.

Sepolcro 53. A pozzetto ; nelle terre che ricol-
mano questo, trovai schiacciata una pseudoanforetta mi-
cenea che vedesi ricostruita a 2/:t nel zinco (fig. 42) (').

(') Un esemplare, identico pel disegno del ventre e delle
spalle, nel quale però gli angoli sono alternati con motivi floreali,
è stato raccolto sull'acropoli di Micene, dove tali forme abbondano
(Schliemann, Myccnes, p. 119); per il solo motivo delle spalle
 
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