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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [2]: l'ornamentazione geometrica
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0028

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39

LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

40

La decorazione della situla di Asolo era origina-
riamente assai ricca, occupando tutta la superficie del
vaso. « Sull' orlo superiore « ripeto la descrizione, che
diedi io stesso degli ornati riferendo sulle antichità
asolane (') « ricorrono due file di bottoncini alternate
con due di bullette maggiori. Tre dei primi e due delle
seconde girano intorno al collo. Il corpo della situla
è vagamente ornato delle stesse serie orizzontali di
bottoni, di grandi borchie (se ne conservano cinque) di-
sposte in fila, ciascuna delle quali fa centro a due
circoli fatti con linee rilevate, e più in giù di spirali
ricorrenti, formate pure di bitorzoli più minuti. Sul
piede finalmente veggonsi linee orizzontali e_a zig-zag ».

È nuova in questa situla la serie delle spirali, di cui
una con parte d' una seconda è visibile nel frammento
mediano ; mentre alcuni bottoncini formanti una curva
presso al piede sembrano indicare che fin lì si esten-
deva quel genere di fregio. Il vero e proprio ornato
a spirale, da non confondersi col motivo affine de' cir-
coli riuniti da tangenti, è raro estremamente ne' bronzi
paleoitalici. Lo troviamo però in due magnifici centu-
roni: uno estense del secondo periodo, che ho avuto
occasione di rammentare anche sopra (2), ed uno an-
cora inedito, rimesso in luce recentemente in un se-
polcreto del tipo atestino, presso Cologna Veneta.

La suppellettile scoperta in tempi recenti nel sito
del sepolcreto arcaico di Asolo si dimostra strettamente
collegata con quella di Este del secondo e del terzo pe-
riodo, cioè della fase seconda della civiltà estense, che
io chiamai veneta. Un manichetto di tazza ornato di
borchie di bronzo richiama la tecnica caratteristica
delle figuline estensi del secondo periodo, mentre altri
frammenti hanno analogia con vasi a cordoni e zone
dipinte del terzo (3).

Ci resta da seguire la decorazione geometrica della
situla nella regione alpina. Io ho constituito delle
situle di quella regione uno speciale gruppo archeo-
logico, che chiamai reto-illirico. Ma questo gruppo è
congiunto, come avvertii già (4), da così intima paren-
tela col gruppo transpadano orientale o veneto, che la

(1) Ghirardini, Notizie, 1883, p. 119 (= Necropoli del Ve-
neto, p. 57).

(2) Cfr. sopra, col. 24 nota 4.

(3) Ghirardini, Notizie cit., p. 120 (= Necrop. del Veneto,
p. 59).

(«) Parte I, col. 166.

separazione di esso da quest' ultimo mi fu consigliata
da ragioni piuttosto topografiche, che etnografiche e

storiche.

Fra le necropoli del gruppo alpino, che dettero si-
tuie, quella sola di S. Lucia, per quanto a noi consta,
dette situle ornate geometricamente. Ed ora siamo in
grado di porgerne qualche preciso ragguaglio, giovan-
doci della magistrale opera del Marchesetti, uscita
dopo la pubblicazione della parte 1 di questa mono-
grafia, ove si illustra con copia ricchissima di con-
fronti il materiale venuto in luce dagli scavi fatti dal
1885 al 1892.

Gli ornati geometrici sono propri di alcune soltanto
delle numerosissime situle di S. Lucia (') e si distin-
guono per più rispetti da quelli studiati sin qui da noi.

Frequenti e proprio caratteristiche di S. Lucia sono
alcune situle, che hanno intorno un certo numero di
cordoni orizzontali, i quali, caratteristici della ciste,
non trovano nessun riscontro nelle situle del Veneto,
se si eccettui un esemplare atestino da noi già pub-
blicato e descritto (2), il quale per questo ornamento
de' cordoni paralleli, non meno che per la forma,
considerammo come al tutto eccezionale. I cordoni si
hanno invece nella più gran parte delle situle istoriate
di Bologna e delle regioni alpine (3), dove fanno
l'ufficio di dividere le zone delle rappresentanze.

Del resto i cordoni continui sono, non meno che le
serie orizzontali di bitorzoletti, un elemento proprio
all' ornamentazione geometrica de' bronzi ; e noi pos-
siamo citare numerosi esemplari di vasi dell' agro fa-
lisco, ove tali cordoni compariscono come divisori delle
varie specie di motivi geometrici, collocati fra mezzo
agli uni e agli altri (4).

(») Marchesetti, Scavi cit, p. 197-201. Egli tratta qui in
via generale delle situle di S. Lucia, toccando del loro numero,
richiamando le situle d' altri paesi e accennando al genere della
decorazione limitata a figure geometriche o d'uccelli.

(2) Parte I, col. 176, nota 1 ; e col. 245, flg. 25 ; cfr. col.
244-246. La situla del sepolcreto Nazari sopra descritta col. 28,
29, e flg. 6) ha soltanto un cordone, che limita inferiormente
la serie de' borchioni sbalzati.

(3) Parte I, col. 245, 246. Alle situle della Certosa, del predio
Arnoaldi, di Watsch e di Kuffarn sono da aggiungere anche i
frammenti di Matrei (parte I, col. 184), in cui restan vestigi
dei cordoni divisori delle zone. Cordoni disposti in modo simile
a quelli delle situle di S. Lucia ricorrono anche nella situla di
Moritzing ricomposta dal Wieser: cfr. parte I, col. 184, nota 6.

(4) Barnabei, Antichità del territorio falisco, p. I, nei Mo-
num. antichi, IV (1894), col. 214, flg. 96; col. 215, flg. 97
(= tav. Vili, flg. 2); col. 219, flg. 99 a, b, c.
 
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