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pra 2950 tombe di S. Lucia illustrate dal Marchesetti,
F Hoernes ne esaminò 543, le quali contenevano fibule
di forma caratteristica, e, di queste, 199 contenevano
soltanto fibule di forma più antica e 337 soltanto
fibule di forma più recente; non restavano che 7
tombe, ove si ebbero insieme tipi della I e della II serie.
I risultati tratti dall' Hoernes, ed esposti finora soltanto
in una breve nota ('), debbono essere consegnati da
lui in un lavoro non ancora apparso, e trovar quivi
ampia dimostrazione. Attenderemo or dunque la pub-
blicazione del lavoro stesso, innanzi di pronunciare
un deciso giudizio sopra la questione, di cui si tratta.
Per ora ci basterà avvertire che, secondo i dati del-
l' Hoernes, tutti i vasi di bronzo di S. Lucia, i grandi
pithoi panciuti, le situle grandi e piccole e le ciste
a cordoni appaiono nel secondo stadio Questo se-
condo stadio incomincia, a suo parere, intorno al 450
av. Cr. e perdura dai 100 ai 150 anni.

Non è qui il luogo di discutere le date proposte
da lui, le quali, come quelle relative al I stadio, a
me sembrano giuste nell' insieme, forse soltanto un
po' troppo arretrate negli inizi. Io ammetto una leg-
gera posteriorità di origine dello stadio primo di
S. Lucia per rispetto al secondo periodo di Este, come
dello stadio secondo per rispetto al terzo periodo. E,
quanto a quest' ultimo punto almeno, mi pare che lo
stesso Hoernes sia del medesimo avviso, in quanto
egli pone a ragione una decisa dipendenza del secondo
stadio di S. Lucia dal terzo periodo d'Este : « ... zeigen
Este III und Sta. Lucia II so viele Uebereinstimmungen,
dass, abgesehen von dem Portwinken alterer Tradi-
tionen, die letstere als eine aus der ersteren direkt
abgeleitete Stufe angesehen werden kann (3) ».

Il costrutto di queste investigazioni è pertanto
questo : che le situle di S. Lucia vengono senza dubbio
appresso a quelle di Este, di Rivoli e di Asolo, e ri-
petono la loro origine dall' influsso, che le industrie
venete esercitarono nei paesi alpini. Con ciò io non
intendo però affermare che ad Este od in altro luogo
del Veneto siano state fabbricate. Io sono d' avviso che
sia da procedere molto a rilento nella designazione
dei centri di fabbricazione dei prodotti metallici nel

(') Correspondenz-Blatt der deutschen anthrop. Geselhchaft,
1894, p. 105-109.

(2) Hoernes, op. cit, p. 108

(3) Op. cit., p. 107.

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periodo, di che trattiamo. GÌ' indizi forniti dal numero,
dalle specie, dalle forme, dagli ornati, studiati compa-
rativamente con riguardo ai luoghi, ove avvennero le
scoperte, sono talvolta insufficienti per risolvere il
quesito delle singole provenienze. Tuttavia per ciò che
si attiene alle situle di S. Lucia, io debbo dichia-
rarmi favorevole all' opinione, che si fabbricassero in
quel luogo o in qualche altro prossimo della zona
alpina.

Ho già ammesso ciò nella prima parte di questa
Memoria ('). Deducendolo dalla grandissima copia
delle situle scoperte a S. Lucia (2), mi parve poter
sostenere che colà fosse « uno dei maggiori centri di
produzione di questo genere di vasi ; il terzo centro,
dopo Bologna ed Este ». Veggo ora che 1' Hoernes (3)
distingue le grandi situle coniche dalle secchie conico-
ricurve, e tiene le prime come lavoro locale, le seconde
come lavoro italico. Senonchè io non saprei ravvisare una
ragione che appaghi, per porre una tale distinzione.

Come delle situle coniche, così delle altre modinate
i prototipi sono da ricercare certamente ad Este ; ma
vedemmo come ivi faccian difetto gli esemplari proprio
eguali alle situle di S. Lucia per la sagoma incurvata
nelle spalle, i cordoni che ricingono il vaso, i motivi
e la disposizione degli ornamenti. Identiche appariscono
piuttosto le situle grandi coniche di Este, e quelle di
S. Lucia, che 1' Hoernes crede locali. Quale argomento
potrebbe dunque allegarsi per credere di fattura lo-
cale le grandi situle, di fattura forestiera le altre più
piccole modinate?

Io sono d'avviso che le une e le altre siano pro-
dotto di officine metallurgiche esistenti ne' paesi alpini ;
nè mi pare affatto fuor di ragione ammettere che l'or-
namentazione goemetrica, del resto assai semplice per
l'aspetto tecnico e artistico, abbia potuto anche quivi
fiorire : fioritura subordinata bensì alle industrie della
contrada veneta ; ma non così soggetta ad esse da non
poter produrre anche qualcosa di proprio. Così certi
motivi geometrici sono simili a quelli usitati nelle
situle atestine, certi altri se ne discostano.

(') Parte I, col. 251.

(2) Vedi i precisi dati numerici su questa sorta di vasi
forniti dal Marchesetti, Scavi cit., p. 143. Al numero già rag-
guardevole del resto di codesti vasi, raccolti negli scavi del
Marchesetti sono da aggiungere quelli provenienti dagli scavi
dello Szombathy.

(3) Corr-Blatt cit., p. 108.

LA SITOLA ITALICA PRIMITIVA
 
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