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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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Connesse con lo sviluppo delle industrie venete e
dovute ad osse direttamente — intendo dire fabbri-
cate nel Veneto ed esportate dall' Italia — sono, a
Parer mio, le sitale della Baviera, dell' Ungheria, della
Danimarca, dell' Irlanda. Le tre prime abbiamo veduto
quanto B' avvicinino alla situla di Rivoli veronese: va-
rianti insignificanti nelle modalità accessorie, identità
Perfetta di struttura, di modello e di fregi ci costrin-
gono a riferirle con sommo grado di probabilità alla
medesima officina.

D'altra parte non abbiamo che fare qui, come a
S- Lucia, con gruppi numerosi d' esemplari congeneri,
i quali facciano pensare ad una larga produzione pae-
sana. Le situle sopra mentovate sono vasi piuttosto
dispersi e isolati nelle singole contrade d'Europa,
ove tornarono in luce; nè v'ha dubbio che non siano
d'origine italica, come in genere tutto il vasellame
di lamino enee martellate e inchiodate, uscite dal-
l' Europa centrale e settentrionale in quell' età, che
corrisponde alla prima epoca del ferro dell' Italia.
L'irradiazione della civiltà italica del primo periodo
del ferro nell' Europa di mezzo e del nord è un fatto
troppo noto e troppo sicuro, perchè vi sia bisogno d'in-
sistervi (l): il caso delle tre situle identiche sparse in
cosi remote regioni ne offre una riprova, che è certa-
mente delle più efficaci, delle più luminose, delle più
stringenti che io conosca.

Una volta che noi abbiamo mandato avanti i cri-
teri desunti dai dati di fatto, specialmente topografici,
Per istabilire la successione cronologica delle situle a
ornati geometrici, veniamo a ricavare una conseguenza
diversa da quella, che avremmo forse dedotta, se aves-
simo basata la nostra ricerca sui soli criteri estetici,
se fossimo partiti dalla disamina stilistica delle situle.
Cos'i facendo, avremmo probabilmente pensato ad una
decorazione, che, povera negl'inizi, fosse andata via via
arricchendosi di nuove forme, in guisa da trapassare
dal semplice al complesso, da pochi, uniformi motivi
a molti ed eleganti e svariati.

Un tale risultato sarebbe stato contrario alla verità.
Infatti, se così veramente si fosse svolta la decorazione
geometrica delle situle, noi avremmo dovuto assegnare
il primo posto nella classificazione di esse alla 3a di

(') Cfr. Undbet, Das erste Auftreten, ecc., passim. Helbig,
Das hom. Epos*, p. 44-4G.

Este, che non ha altri ornati, fuorché una fila di bor-
chie chiuse in doppio anello; avremmo poi posto le
situle di S. Lucia, incominciando dalla 7a, identica
per la fila semplice di borchie all' atestina ; avremmo
serbato i posti ultimi alla la e alla 2a di Este via via più
ricche di fregi, le quali ci avrebbero rappresentato,
dirò così, l'apogeo dello svolgimento di quest' arte.
Nulla di più fallace di tutto questo. La classificazione
degli esemplari delle situle, fatta con criteri obbiet-
tivi, resa certa dallo studio del materiale concomi-
tante e dalla considerazione dei luoghi di provenienza,
ci dimostra che la la e la 2a situla, ove la decora-
zione è più complessa, sono le più antiche ; che
la 3a, fregiata in modo molto semplice, è più recente,
come più recenti sono le situle di S. Lucia, nelle quali
i motivi sono non solo meno copiosi, ma anche men
belli che altrove.

Come è avvenuto questo fatto? È avvenuto, perchè
l'ornamentazione geometrica, quando penetrò nella re-
gione veneta, aveva già attraversato tutti gli stadi del
suo svolgimento. Una serie molteplice di motivi era
stata già trattata in Italia dalle industrie metallur-
giche e fittili, e faceva parte del patrimonio della
civiltà del tipo di Villanova, allorché si applicò quella
ornamentazione alle situle del Veneto. Non abbiamo
dunque, nè possiamo trovar qui un periodo d'incuna-
buli, di preparazione, di prime prove, rappresentato
da taluni vasi ornati semplicemente, e periodi di suc-
cessivo sviluppo, rappresentati da altri vasi ornati via,
via più perfettamente e compiutamente. Sin dagli
esordì la decorazione si dimostra organicamente costi-
tuita, con pienezza e varietà di motivi; e la vedia-
mo riprodursi e perdurare alcun poco con leggere
varianti, modificarsi con qualche motivo nuovo, sem-
plificarsi infine, impoverirsi e decadere.

Analiziamo infatti e riscontriamo meglio gli esempì.
Le situle la e 2a di Este ci offrono anzitutto due
principali varietà di tipi, ciascuno con una decorazione,
che, come dicemmo, è già largamente sviluppata e
ricchissima. Nel primo tipo è caratteristico il meandro
in due differenti forme, 1' una più primordiale, l'altra
più progredita; occupa un posto ragguardevole una
serie, non ben chiara, di figure triangolari; nè man-
cano le borchie chiuse entro circoletti. Meandri delle
più svariate specie, retti ed obliqui sono frequentis-
simi, siccome avvertimmo, ne' prodotti metallici e
 
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