Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
107

LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

108

così queste stesse bullette sarebbero nel vaso tarqui-
niese contraffatte dalle borchie di bronzo.

Premesse queste considerazioni, che comprovano le
ragioni tecniche e artistiche, ond'ebbe origine l'imbul-
lettatura de' vasi fìttili, non abbiamo da meravigliarci
di un fatto, che si riscontra, quando si tenga dietro
alle varie applicazioni di cotesta imbullettatura. Essa
si svolge ben presto anche in maniera indipendente.
Quando 1' arte ceramica s'impadronì di questo mezzo
di decorazione, era naturale che se ne servisse libera-
mente, adattando le borchie dove meglio le piacesse, e
componendone motivi diversi da quelli, che effettiva-
mente risultavano dall' inchiodatura e dalla cesellatura
de' vasi di bronzo. Era naturale del pari che, una volta
inventata questa tecnica, essa venisse usata anche per
vasi o per altri arnesi fittili, che non lasciano presup-
porre il prototipo metallico, come è il caso dell' urna
a capanna di Corneto-Tarquinia e di Vetulonia, e
della fusaiuola di Narce. Ma dell' una e dell' altra
urna a capanna non posso dir nulla di preciso, non
avendo potuto acquistare verun concetto intorno alle
borchiette o dischetti, che altri ravvisò in esse. E
fuor di dubbio ad ogni modo che le borchiette non
potevano esservi poste per le ragioni, che noi deter-
minammo sopra a proposito d' altri tipi di vasi, non
avendo che fare l'urna a capanna con prodotti delle
industrie metalliche. Le borchie devono essersi usate
ivi allo stesso modo che i colori o i graffiti, per fine
meramente ornamentale. Si potrebbe, se mai, racco-
stare l'uso ornamentale delle borchie nelle urne a
capanna con quello dei festoncini e anellini di filo di
bronzo, che talora si sospesero all' estremità buche-
rellata della gronda (!).

Quanto alla fusaiuola di Narce, lo borchiette pari-
mente vi furono infìsse per solo ornamento, e io credo
che specialmente uno de' motivi decorativi del graffito
abbia fatto pensare ad esse : il motivo de' circoletti
o semplici o doppi impressi a stampa nei fìttili del-
l' età di Villanova così dell' Etruria propria, come
della regione bolognese. Alcune fusaiuole di Bologna,

(!) Cfr. Palchi, Vetul., p. 58. Tutte le urne a capanna vetu-
loniesi hanno lungo l'orlo della gronda forellini, che fanno pen-
sare ad ornamenti ivi appesi. In uno degli esemplari poi (ibid.,
tav. IV, flg. 4) « erano attaccati festoni di filo di bronzo, che
tenevano sospese un gran numero di piccolissime campa-
nelle ».

che ricorderemo più avanti, mostrano alternate le bor-
chiette di bronzo coi circoli impressi, il che dimostra
come gli uni e gli altri venissero a costituire un ge-
nere d' ornato molto affine.

Da tutto quanto siamo venuti esponendo, dalla
statistica messa innanzi e corredata de' dati topogra-
fici risulta or dunque che, sebbene l'arte di ornare i
vasi fìttili con borchie di bronzo non abbia largamente
attecchito nell' Etruria, tuttavia ebbe quivi un primo
sviluppo durante la piena fioritura della civiltà di
Villanova, allorché dominava nel paese il rito della
combustione. Iniziandosi la nuova era di civiltà rap-
presentata dalle tombe a umazione, cotest' arte venne
meno, a quanto pare, presso gli Etruschi (da tombe
a fossa non si hanno che gli esemplari di vaselli di
legno di Corneto-Tarquinia), ma perdurò ancora alcun
poco nel paese de' Palisci. Anche qui peraltro cadde
ben presto in dissuetudine, quando, cioè, al traffico feni-
cio incominciarono a succedere le relazioni commer-
ciali fra l'Italia e la Grecia.

Lo scadimento e la cessazione di quell'arte do-
vette procedere dalla stessa cagione, per cui andarono
in disuso i prodotti ceramici primitivi a impasto arti-
ficiale. Allorché si diffusero nell' Etruria e nell' agro
falisco i vasi d'argilla figulina dipinti (') e poco dopo
i vasi di bucchero (2), era naturale che le vecchie
tecniche, di cui si valevano le officine paesane, cedes-
sero il posto ai nuovi processi di fabbricazione e di
decorazione de' vasi fìttili.

Quando mercè i sottili buccheri si riprodussero in
modo tanto perfetto e mirabile « i vasi di argento, di
rame o di bronzo con poca lega, i quali erano lavo-
rati finamente a martello » e appresso coi buccheri
grossi si contraffecero « i boccali e gli altri recipienti
di bronzo fuso », (3) come si poteva ancora ricorrere
ai vecchi e rudi espedienti, onde si era tentata una
prima imitazione delle forme, della tecnica e degli
ornati de' vasi metallici ? Come poteva trovar favore
1' ingenuo partito d' imbullettare i vasi di terra-
cotta ?

(') Cfr. Barnabei, Mon. cit, col. 269-292.

(2) Mi richiamo interamente alla eccellente trattazione del-
l'argomento fatta non ha guari dal Barnabei, mercè la quale
il problema della genesi de' vasi di bucchero si può dire oggi-
mai condotto a sicura soluzione: Mon. cit., col 293-308.

(3) Barnabei, op. cit., col. 298.
 
Annotationen