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A TERRAVECCHIA PRESSO GRANMICHELE IN PROVINCIA DI CATANIA

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nuda, maschile, piegata ad angolo, priva del' piede,
pertinente ad una figura a circa un terzo del vero.
5) Frammento di testa fìttile muliebre, poco minore
del vero ; comprende la faccia superiore destra coli' o-
recchio, il cui lobo è attraversato da un foro per ap-
pendervi un orecchino metallico ; la testa è adorna di
diadema, di sotto al quale esce la chioma frontale
imbricata. 6) Mano destra (a circa due terzi del vero)
chiusa, nella mossa identica a quella della statua
seduta; le dita straordinariamente lunghe, cilindriche,
hanno le unghie indicate da uno schiacciamento e
serravano un fiore ed una spiga, come la statua de-
scritta.

Per età come per rispetti di stile e tecnica rag-
gruppo colla statua seduta il torsetto fig. 8 alto
cm. 18, coperto di un chitone serrato al corpo, che
mette in risalto il torace trapezoidale e piatto, con
accenno ai rilievi inanimali ; prominenti in modo esa-
gerato le spalle, quasi due spalline, dalle quali usci-
vano le braccia nude ; sul petto scendono due lunghe
trecce e poi un' ampia falda sul dorso; la faccia non po-
trebbe essere più brutta, e tanto ne son duri ed arcigni
i tratti, che nessuno esiterebbe a crederla virile ; è tra-
pezoidale, con mento ossuto, occhi con bulbo a losanga
prominente e piatta, senza indicazione delle palpebre ;
la bocca torta, esageratamente lunga a d., con labbra
sottili, acute, è indicata a colpi di stecca, come tutte
le altre parti, rifinite poi con punta, spatola ed anche
colla raspa, di cui si ha indizio nel margine del ma-
scellare sinistro. La chioma coli' orlo ondato non è resa
in dettaglio ed usciva di sotto ad una calotta (o ka-
lathos ?) di cui è rimasto sul coppo craniale l'impronta
della base. La figura è tutta plasmata a mano libera ;
ma l'artista fu impari al suo compito, che dopo un
primo indurimento dovette rifinirla con quelli stessi
stromenti che lo scultore in pietra porina o tenera
adoperava per le sue statue, la cui tecnica, tanto at-
taccata a quella del legno è però parzialmente appli-
cata anche a questa figurina, che perciò trova remini-
scenze e di stile e di lavorazione in alcune teste
dell' arcaismo primitivo, in pietra tenera, dell' Acropoli
e dello Ptoion (')•

(') Lechat, Les sculptures en taf de VAcropole d'Athfnes
in Rev. Archéol., 1891, tav. XVI, al cui geniale articolo ri.

Il deposito ha dato uu certo numero (una dozzina
circa) di teste, staccate dalle rispettive statuette, le
quali, e per la speciale conformazione così del cranio
come della faccia, e per i procedimenti tecnici onde
sono ottenute, spettano al primo arcaismo, e risentono
in varia misura i riflessi della tecnica porina. Ne ri-
produco i tipi più salienti, intorno ai quali altri vanno
raggruppati con minori varianti.

Testa muliebre a. cm. 10, brachicefala, scappante
dal vertice; la faccia senile sorridente ha occhi a lo-
sanga sporgente, gote e mento ben pronunciati e pol-
posi, bocca aperta (colpo di stecco) con labbra sottili

Fig. 9.

acute. La chioma forma sul coppo craniale cinque liste
a testa arrotondata, simili alle dita di una mano ; le
orecchie presentano l'aspetto di un punto interrogativo.
Fattura a spatola e stecco. Se non fosse un lavoro
tanto ordinario, che sfugge quasi a tutte le norme
stilistiche, vorrei paragonare la struttura di questa
testa ad una marmorea del Museo di Costantinopoli,
creduta rodia, e perciò collegata all' arte greco-asiatica,
ed alle statue dei Branchidi (').

Testolina muliebre a stampo a. cm. 7 {- a faccia tra-
pezoidale, colla bocca socchiusa ; il mento largo bipar-

ìnando anche per i processi tecnici. Holleaux, Bull. Corr.
fieli., 188G, pag. 99, tav. V. Noto che il processo della tecnica
lignea non credo sia stato sin qui osservato come applicato
alle terrecotte.

(') Heuzey, Bull. Corr. Hell, 1884, tav. X, pag. 338. Col-
lignon, Hist. sculpt. grecque, fig. 80.
 
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