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261

A TERRA VECCHIA PRESSO GRANMICHELE IN PROVINCIA DI CATANIA

262

stenza di un abitato siculo sopra quella altura, con
cui si devono collegare i pochi sepolcri rinvenuti nel
fianco sottostante della collina.

Di vasi greci dipinti ad ottima vernice nera trovai
parecchi rottami per lo più di skyphoi, che possono
stare dentro la prima metà del sec. V; essi erano negli
strati più profondi delle gallerie di prova suddescritte.
Fu invece molto significante la comparsa negli strati
superiori della terracotta architettonica qui riprodotta,
(fig. 44) alta cm. 21, larga cm. 29, completa sul lato
sinistro, rotta sul destro e nel piano di posa posteriore.

È un bel pezzo del sommo coronamento (sima)
di un edificio, che non altro possiamo supporre fosse
stato se non un tempio; rossastra ne è la creta, mista
ad abbondante tritume di lava ; 1' epidermide del pro-
spetto è coperta di una tinta giallo-pallido su cui è ada-
giato il colore della decorazione ; la quale consta di
un kyma dorico a foglie brune e pavonazzo e di un
meandro rudimentale nel listello superiore. La forma
così del sima, semplicissimo e senza il mezzo tondino
terminale in alto ed in basso, come delle foglie, non
ristrette alla base, e del meandro, piuttosto irregolari
ed eseguiti senza accuratezza, discosta questo sima
dagli analoghi fin qui conosciuti (') e fa 1' impres-

(') Nò per sagoma, nò por decorazione si conosce finora un
sima eguale. Sono bensì comuni gli elementi decorativi nel
sima di Olimpia, in un frammento di Siracusa, ed in quello
del tempio di Pompei (DOrpfeld-Graeber etc, Die Verwen-
dung von Terracotten am Geison und Dache griech. Bauwerke,
tav. I, 1, II, V. Von Dnhn u. Jacobi, Ber griechische Tempel
in Pompeji, tav. VII, 1), col quale ultimo il nostro ha iden-
tiche anche le dimensioni.

sione di età alquanto remota, congiunta ad una certa
imperizia degli artisti che lavoravano a Terravecchia ;
modesti artisti provinciali che non possedevano tutte
le finezze dei loro fratelli, i quali tenevano le loro offi-
cine nelle grandi città della costa.

Siccome non v' è motivo di sorta per credere er-
ratico codesto pezzo, esso è decisivo nel provare 1' esi-
stenza di un piccolo tempio sul Pojo dell' Aquja,
malgrado che altri pezzi di terrecotte architetto-
niche o fondazioni dell' edilìzio non siano state rin-
venute.

C) Oggetti in metallo.

Non sono molti di numero, e non pertanto hanno
il loro interesse. Mancano affatto quei prodotti di fu-
sione, come figurine umane ed animali, che di solito
non difettano nelle vicinanze dei santuari.

Fig. 45.

La laminetta qui rappresentata (fig. 45) porta trac-
ciata a punta e con lettere della prima metà del V secolo
V iscrizione : JafxaCvs \ rog Mvà \ aia, nome e patro-
 
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