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DI UN BRONZETTI) ARCAICO DELL ACROPOLI DI ATENE

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davanti con linee a zig-zag, e sorreggono in alto un
anello, col quale le mediane si connettono incastran-
dosi colla punta nell' apofisi cava di una guaina di
bronzo infilata all' anello, e adorna di una rudimentale
testa di cigno od anatra sporgente, mentre le laterali
s'incurvano per collegarsi insieme dentro un' altra sem-
plice guaina, ugualmente fissata all'anello in guisa da
formare veramente un arco. V è poi la novità delle
tre spranghe, che corrono dall' una all' altra zampa
partendo a due a due da un buco fatto al di dietro
di ciascuna (non due buchi distinti, nè al di sopra, come
nei tripodi vulcenti) e s'incurvano prima leggermente
in su, quindi verso l'interno per essere legate ad un
piccolo anello per mezzo di analoghe fasciature in
bronzo. Ecco dunque il congegno completo che è ser-
vito poi di norma pei tripodi della più sviluppata specie
metapontina e vulcente. Già 1' Undset ed il Furtwangler
hanno rilevato l'importanza di questo arnese tanto per
la sua struttura, quanto per la sua unione col cratere
vigilato da protomi di grifoni : esso « è senza dubbio
un trovato oltremodo ingegnoso, per formare con dei
mezzi i più semplici, cioè con delle verghette, un
solido sostegno per una caldaia. Ad eccezione delle
teste di cigno, nulla qui è pura decorazione, ma tutto
risponde a mere esigenze tectoniche » ('). Basterebbe
già il tipo della caldaia, così familiare ai Greci d'Asia
nel VII sec. a. Cr., per indicarcene la provenienza e
l'epoca; onde plausibile è l'ipotesi del Furtwangler,
che l'oggetto sia passato nell' interno della Gallia da
Massilia, la nota colonia di Focea (2).

A tripodi di tal sorta sembrano appartenere ancora al-
cune zampe di leone molto arcaiche con residui di tre ba-
stoncelli infitti in esse, trovate in Olimpia vicino a
grosse caldaie (:ì), nonché una simigliante zampa pro-
veniente dagli scavi di Dodona (4), e forse anche certe
guaine o fasciature di bronzo con entro residui di
aste ferree, scoperte dal Layard a Ninive ed ora nel

(') Furtwiingler, 1. cit, p. 127. — Già un sistema analogo
di bacchette incurvate e collegate fra loro si vede nel sostegno
egiziano a quattro piedi presso Wilkinson, Manners and customs,
II, p. 217, n. 181 e Ancient Egyptians, I, p 80, fig. 92.

(2) Arch. Anzeiger, 1889, p. 43.

(3) Olympia, IV, p. 126, nn. 812, 812", tav. XLVIII, cf.
p. 127. Tuttavia potrebbero anche appartenere ad esemplari senza
anello inferiore, come il tripode di Palestrina, mancando qui
ogni indizio di spranghette retrostanti.

(') Carapanos, Dodone, tav. XLI, 5; cf. Furtwiingler, 1. cit.,
p. 127.

Museo Britannico, le quali potrebbero per ciò far
pensare a un prototipo assiro (').

Prima di procedere oltre non sarà fuor di luogo
tener conto di alcuni esemplari, che possono conside-

FlG. 11.

rarsi quali varianti dello schema dei precedenti, o meglio
quali diversi tentativi più o meno felici di un congegno
analogo delle verghette, ma, come pare, non senza
influenze dell' ordinario tipo greco-europeo. Così in due
sostegni ferrei di caldaie di bronzo (di cui uno alla
nostra fig. 11), simili a quella di La Garenne, i quali

(l) Sono ricordate da Furtwangler, ibid.
 
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