Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
343

vasi considerati dal Dùmmler ('), da un'anfora ionica
della collezione di Monaco (2) e da un' altra calcidese
del Museo artistico industriale di Vienna (3) ci si offre
un' analogia ancor più stringente non solo cogli ornati
dei tripodi in genere, ma anche, e più, con quelli del
n. X, per quella intercalazione di figure animali nelle
circonvoluzioni de' viticci, la quale non è che un ul-
teriore sviluppo dell' orientale « stile araldico » (4) ;
così come tutti questi sistemi di curve non sono che
la continuazione del noto uso svariato e frequentissimo
della spirale nell'ornamentazione « micenea » (5).
Infine è da notare che il motivo schiettamente greco
della mezza palmetta, che già incontrammo nel tri-
pode di Metaponto (6), adesso ci si presenta come uno
dei più importanti elementi ornamentali.

La fila poi di ghiande e palmetto, che si vede
di sovente appesa agli ornati a traforo, ricorda le
antiche collane muliebri greche e in peculiar modo
le greco-asiatiche di Cipro ('), ed ha inoltre una stretta
analogia colla frangia a ghiande e fiori penduli che
termina l'ornato di una lamina di bronzo, di greco
lavoro, trovata a Orvieto (8). E per 1' uso particolare,
a cui serve nei tripodi, si può ricordare la non dis-

(•) P. e., Ròm. Mitth., II, 1887, tav. Vili, 1, 2.

(2) Brunn-Lau, Griech. Vasen, tav. XI, 4 (= Riegl, op. cit.,
p. 206, fig. 107), cf. tav. X, 7-7d.; v. Studniczka, JahrÒ. Inst.,
V, 1890, p. 142.

(3) Masner, Sammlung ant. Vasen u. Terrac.n. 219, tav. Ili,
= Riegl, fig. 88, p. 187 seg.

(4) Per la questione dello schema originario, cf. Riegl,
1. cit. Figure « a disposizione araldica » frammiste agli ornati
sono pure nelle stele cipriote, di cui sopra alla p. 336, nota 2.
Cf. anche il rilievo di Caltagirone e un'idria ceretana appresso
p. 348 seg.

(5) Cf. le opere di Schliemann, Perrot-Chipiez, ecc.passim.
Mi limito a ricordare specialmente una delle stole di Micene
(Schliemann, Mykenae, p. 97, n. 141), dove si trova già il mo-
tivo delle spirali a C contrapposti, ed inoltre Furtwiingler e
Loeschcke, Myk. Vasen, tav. XIX, 134, 134 «. Nel Museo del
Sillogo di Candia trovasi un coperchio fittile d'età « micenea »,
inedito, proveniente da Anopolis, sul quale spiccano sì fatte
spirali, congiunte in modo quasi identico a quelle della suddetta
anfora di Firenze.

(6) V. addietro p. 328, nota 6.

(7) V. p. e., Cesnola, Cyprus, tav. XXII, e anche la col-
lana, di schietto carattere greco, da Cervetri presso Martha,
L'art étr., fig. 384, p. 573, cf.p. 587 segg.

(8) Arch. Anzeiger, 1893, p. 97, n. 7. Un effetto analogo
produce, se si rovescia, la catena di fiori e bottoni presso Riegl,
op. cit., p. 163, fig. 73 e quella del già citato vaso di Monaco,
Brunn-Lau, op. cit., tav. IX, 3.

344

simile guarnitura dei tabernacoli assiri con pendagli
in forma di mele granate o di ghiande (').

La grecità delle palmette e fiori di loto, posti
come diademi sul giro delle zampe, è chiara di per
sè. Si possono tuttavia ricordare, sì per le forme che
per l'uso, i fiori di loto o giglio attorno alla profu-
miera a ruote della tomba Regulini-Galassi (2), e, per
la loro combinazione colle paìmette in un posto su-
bordinato, qualcuna delle idrie ceretane

b) Le figure.

Consideriamo ora le rappresentanze figurate, le quali
dànno un' intonazione così animata a tutta la decorazione
di questo gruppo di tripodi. Le figure animali, che nel
precedente gruppo metapontino avevano il dominio quasi
assoluto, sono qui sostituite da esseri umani od antro-
pomorfi, o se qualche residuo se n'è conservato, è
stato confinato in un posto molto subordinato, come gli
uccellini situati sull'anello inferiore (nn. I, IX), che
per altro sono di regola surrogati da altri esseri, oppure
hanno ricevuto un' applicazione più significativa, che
non sia quella delle bestie inerti ed inattive, prima ado-
perate a sazietà. Così la presenza di bestie sugli ar-
chetti dei nn. VI-IX, si vede ravvivata da un' azione
conveniente : sono cioè gruppi di due bestie, di cui
l'una, una pantera, ha atterrata e azzannata l'altra,
un toro oppure un cerbiatto, abilmente incavalcati sulla
volta dell' arco. In un caso poi (IX, A 1) abbiamo
nello stesso ordine e in corrispondenza con rappresen-
tanze siffatte, qualche cosa di mezzo tra le figure
animali e le umane, cioè la lotta di Eracle con Acheloo,
che per il tipo e la composizione, bene si accorda con
quelle.

È noto, come 1' antichissimo simbolo assiro, di un
cervo o d'un bove oppresso da una belva, propagatosi,
secondo alcuni, per mezzo dei Penici tra i Greci, e

(') Cf. i già citati esempì, Rawlinson, The five ecc. 4, I,
p. 310 e Riegl, 1. cit., p. 95, fig. 35 = Perrot-Chipiez, II,
fig. 68. V. anche i pendagli in ombrello assiro, Layard, Afonu-
ments, I, tav. LXXII.

(*) Reisch in Helbig, Fùhrer II, p. 315, n. 57; cf. Ce-
snola, Cyprus, tav. XXX, e la bacinella di Praeneste, Reisch,
ibid., II, p. 410, n. 74.

(3) Mon. d. Inst, VI, tav. XXXVI (Dfimmler, n. II); e
Bulletin de corr. hell, XVI, 1892, p. 257, fig. 7 (Pottier, n. 15).

DI UN BRONZETTO ARCAICO DELI,' ACROPOLI DI ATENE
 
Annotationen