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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 7.1897

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Pasqui, Angiolo: La villa pompeiana della Pisanella presso Boscoreale
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https://doi.org/10.11588/diglit.8557#0233

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PRESSO BOSCOREALE

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fornello, nel rimuoverlo abbiamo avuto modo di studiarne
¥ intera struttura, che pei suoi particolari completa in
molte parti quanto ipoteticamente fu esposto dal eh. Ia-
cobi per il calidario delle terme pompeiane (Von Duhn
e Iacobi Ber grìech. Tempel in Pompeii p. 33, tav. IX).
La fìg. 44 rappresenta la sezione di tutto 1' apparec-
chio, cioè della caldaia vera e propria, dello speco e
dell' alveo che avevano comunicazione col fornello per
mantenere l'acqua del labrum ad un grado costante
di calore.

Sull' apertura quadrata del fornello erano disposte
trasversalmente due robuste sbarre di ferro, sulle quali
posava 1' orlo del miliarium. Negli angoli del fornello
stesso, i quali rimanevano aperti, erano poi appoggiati
quattro embrici, che avevano l'ufficio di fare investire dal
calore una parte della caldaia. Gli embrici, unitamente
alla parte inferiore della caldaia, erano chiusi entro
muratura cilindrica. Il miliarium era formato con due
grandi lastre di piombo (n.71), le quali componevano due
cilindri, l'uno imposto sull'altro per mezzo di sutura
a martello. Il suo fondo era rappresentato da una ca-
lotta sferica di robusta lamina di bronzo ad orlo
piano, che combaciava coli'orlo del miliarium, e vi
era fissato mediante risvolto compresso a martello.
Per aumentare la resistenza degli orli, si era interposto
tra essi e le sbarre di ferro un grosso cerchio pure
di ferro. Il miliarium cosi composto risultava alto
m. 1,92, largo uniformemente m. 0,58. Quasi a metà
della sua altezza erano immessi i tubi di piombo in tre
diversi ordini (n. 72), i quali avevano l'ufficio di condurvi
l'acqua fredda e di togliere l'acqua calda, a seconda
del bisogno. Presso il fondo poi si trovava il tubo
scaricatore che, corrispondeva nel fianco destro del
fornello ed era regolato da chiave di bronzo (n. 73). Una
piccola apertura ad arco, costruita in mattoni metteva
in comunicazione il praefumium coli' hypocausis, in
modo che da quello le fiamme potessero circolare verso
il labrum attratte dal tiraggio che offrivano i vuoti
tra le pareti dell' hypocauslum. Due muretti a mat-
toni, in ciascuno dei quali era aperto un piccolo vano
rettangolare, precedevano le opere della suspensura.
Essi principalmente furono fatti a sostegno del fondo
della vasca.; ed a tale uopo erano collocate attraverso
questi muretti cinque sbarro di ferro, sulle quali
appoggiavano le tavole di terracotta. Nel mezzo della
vasca, che era in muratura e foderata di grandi
Monumenti Antichi. — Vol VII.

lastre di marmo, aprivasi lo speco semicircolare, al
quale era adattato un alveo di bronzo a grosse pareti,
informa cilindrica, e chiuso verso il fornello da un fondo
emisferico, il tutto di un solo pezzo, e questo ottenuto
colla fusione. Detto alveo era fissato sulla bocca della
vasca per mezzo di una grande lastra di piombo, la
quale s'incastrava superiormente fra la muratura e le
tegulae mammalae di cui era rivestito l'ipocausto ; in-
feriormente era piegata verso il pavimento della vasca
e rimaneva chiusa nella muratura. Inoltre lo speco,
nella parte che sporgeva verso il forno, era appoggiato
a quattro sbarre di ferro. La fiamma, alimentata nella
bocca del fornello, investiva dunque il fondo del milia-
rium, lo speco di bronzo e parte del fondo della vasca,
mantenendo ad uguale grado di calore 1' acqua dei vari
recipienti.

Ingegnoso era poi il modo con cui veniva distri-
buita 1' acqua così dal recipiente situato nella cucina,
come dal miliarium.

Abbiamo detto che 1' acqua dei compluvi si rac-
coglieva nell'unica cisterna del portico, e che presso
questa, nella parte interna del pilastro d' angolo era
collocata in alto una cassetta di piombo (n. 68). L'acqua,
attinta per mezzo della carrucola (girgillus) e della
secchia che trovammo nel lavatoio, era versata nella
medesima cassetta, per avvicinarsi alla quale si dove-
vano salire i due scalini che fiancheggiavano il puteal
(tav. XIV, A). Questa cassetta, che era destinata alla
prima distribuzione dell' acqua, era formata con una
grande lastra di piombo ritagliata negli angoli, e quindi
coi fianchi rialzati e congiunti mediante suture a mar-
tello in modo da formare un recipiente rettangolare, alto
m. 0,32, lungo m. 0,50, largo m. 0,45. La lastra che
servì per costruire tale cassetta, ora stata fusa apposi-
tamente, in modo che ciascuna faccia risultasse ornata
da tre linee a piccole fusaruole, riunite inferiormente
ad angolo, e da altra linea colla medesima decorazione,
che girava attorno all' orlo. Nel mezzo delle linee, di-
sposte ad angolo, lo stesso ornamento delle fusaruole
costituiva due piccoli archi a ferro di cavallo.

Questa cassetta aveva comunicazione col grande
serbatoio (n. 70) della cucina, situato ad un livello in-
feriore, in modo che il tubo, il quale serviva per con-
durre 1! acqua, da prima scendeva lungo il pilastro, indi
percorreva sotterra tutto il lato sinistro della cucina
per risalire quasi alla sommità del recipiente. La di-

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