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PRESSO BOSCOREALE

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chiedeva il solito tassello di posa fatto di legno e
scorniciato, siccome dimostra la figura che qui si ac-
clude (fig. 54). Si riconobbe pure che detta Mine
aveva su due soli lati una spalliera di legno, di forma
ricurva, e dipinta a fasce di vario colore con fondo
rosso. Anche giudicando dai pezzi di bronzo rimasti,

Fig. 55. 1 : 15

i quali costituivano il rinforzo dell' intelaiatura di legno,
appariva evidente che il letto, trovato nel mezzo del
torcularium, in origine doveva occupare un angolo di
una stanza, poiché detto rinforzo era solamente la-
vorato con piani e cornici in un lato lungo e in un
lato breve.

Fio. 56. 1 : io

Per i segni lasciati sul terreno dalle zampe del
letto si poterono rilevare le dimensioni di questo. Era
largo m. 1,40, lungo m. 2,20, alto m. 0,75. Tra la
terra che circondava questi avanzi erano riconoscibili
i segni e le impronte dei tessuti che lo ricoprivano;
quindi si deduce che al momento della catastrofe il
letto era completamente provvisto.

Accanto al letto era una cassa di legno a pareti
robuste, ma senza segno di cerniere o di serratura. Con-
teneva tra gli avanzi di vesti, varie bottiglie di vetro, di
forma quadrangolare e di forma rotonda (n. 201, 205).
Una di quest'ultime era ripiena di polvere bianca molto

pesante, forse di un precipitato di piombo (n. 196).
Inoltre conteneva ciotole pure di vetro, talune delle quali
ansate e di forma elegante (n. 181, 183, 184), ed una
a callotta emisferica ornata all'esterno di dodici baccel-
lature (n. 188); qualche utensile di bronzo per toletta,
e in un angolo una piccola lagena di terracotta sul cui
ventre era scritto coli' atramento, ed a lettere picco-
lissime :

G • F • SCOMBR
SCAVRI
EXOFFICINA AGATHOPI

Più verso la parete di fondo si trovò tuttora in
piedi un candelabro di bronzo, alto m. 1,35, con fusto
ottagonale, piattello fuso e tornito e con tre sostegni a
zampe ferine. Completava il mobilio di una camera
improvvisata nel mezzo del torculario un tavolo di
bronzo (fig. 55), con tre zampe ferine, con tramezzo
triangolare e con piano circolare scorniciato in giro
ed ornato di ovoletti. Esso era posto dietro la cassa
e quasi sulla bocca del pozzetto circolare che serviva di
accesso alle buche degli stipites ; anzi col tempo, es-
sendosi consumato il coperchio di legno che doveva chiu-
dere l'orificio del pozzetto, il tavolo non aveva resistito
alla pressione del terreno imposto, e si era spezzato e
piegato verso il pozzetto medesimo. Nondimeno sopra
al suo ripiano posavano una patera di bronzo con lungo
manico e con una testa di ariete rilevata nel mezzo
della cavità; ed una coppia di vasi di bronzo, in forma
di oinochoai, a ventre espanso e con manichi saldati e
ornati nell' attaccatura inferiore da una maschera di
baccante (fig. 56). Presso il tavolo, dalla parte della
cassa accennata, giaceva un grande vaso da mescere,
di forma elegante, con alta ansa ritorta che sopra era
ornata da un busto di cavallo, sporgente entro la bocca,
e in basso da una maschera gorgonica (fig. 57).

Tra la cassa e la porta si videro assai chiara-
mente i segni lasciati da un singolare strumento di
legno, che offro ricostruito nella fig. 58 sulla forma
e sulle misure esatte che furono tolte al momento
della scoperta. Si componeva di un piano dittico di
legno, che misurava m. 0,80 di larghezza nell'asse
maggiore, m. 0,70 nell'asse minore e m. 0,08 di al-
tezza. Presso il suo orlo erano infissi, a guisa di doghe,
quindici regoli robusti, larghi m. 0,08, alti m. 0,66,
 
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