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POMPEI
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abbassata il peplo, che essa lavava, si rivolge indietro,
sorpresa, protendendo la sinistra, con la palma spiegata,
quasi volesse respingere il rapitore. Auge è coronata
e coperta di manto paonazzo, orlato di celeste, che
fiori (?) o rami, e nella destra, protesa al di sopra del
capo di Auge, un kantharos in atto di versarne il
liquido. Nello sfondo, un albero e rupi; in primo piano,
la sponda del ruscello.
lascia nuda tutta la parte superiore ed anteriore della
persona e le ravvolge le gambe. A sinistra, accanto ad
Auge, sta la sua compagna (nutrice?), che coronata
del pari, coi capelli avvolti in un panno o cuffia scura,
e vestita di chitone paonazzo con maniche verdi, al
quale è sovrapposto un manto grigio, si è alzata, e
tenendo con la dritta abbassata un lembo del peplo da
lavare, protende la sinistra verso Ercole per respingerlo;
ma il suo braccio è trattenuto dalla enigmatica figura
muliebre alata, che occupa quasi il centro del quadro.
Cinta il capo di nimbo azzurro e coronata di foglie e
fiori; vestita di chitone senza maniche, di colore can-
giante (paonazzo e verde), ella atterra con la sinistra il
braccio proteso dalla compagna di Auge, e tiene nella
dritta elevata un ramo. A dritta, accanto ad Ercole, sta
un'altra donna, coronata e vestita di chitone verde senza
maniche, la quale tiene nella sinistra un piatto con
Nel mezzo delle riquadrature laterali sono meda-
glioni (diam. m. 0,31) a fondo bianco, con figure mu-
liebri volanti: ne avanzano quattro.
Kiuscendo nel portico nord del peristilio, si trovano
gì' ingressi al grande oecus r] e alla stanza d-, la quale,
comunicando con 1' oecus, era probabilmente destinata,
nella intenzione del proprietario, ad essere un triclinio ;
e dico nella intenzione del proprietario, giacché tornò
a luce affatto rustica, con le pareti rivestite d'intonaco
bianco grezzo. Illuminata da. un finestrino sul vicolo
ovest, era munita di porta quadrivalve, di cui si è
potuta ottenere la forma in gesso della parte infe-
riore dei due battenti a sin., con l'antica cerniera di
bronzo. In questa stanza si raccolsero il 18, il 20 e
il 23 maggio 1895 sette cerniere di bronzo (Noi.,
p. 234); il 10 giugno, la mano sinistra di una sta-
tuetta di bronzo, che sostiene un' oca, alla quale
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abbassata il peplo, che essa lavava, si rivolge indietro,
sorpresa, protendendo la sinistra, con la palma spiegata,
quasi volesse respingere il rapitore. Auge è coronata
e coperta di manto paonazzo, orlato di celeste, che
fiori (?) o rami, e nella destra, protesa al di sopra del
capo di Auge, un kantharos in atto di versarne il
liquido. Nello sfondo, un albero e rupi; in primo piano,
la sponda del ruscello.
lascia nuda tutta la parte superiore ed anteriore della
persona e le ravvolge le gambe. A sinistra, accanto ad
Auge, sta la sua compagna (nutrice?), che coronata
del pari, coi capelli avvolti in un panno o cuffia scura,
e vestita di chitone paonazzo con maniche verdi, al
quale è sovrapposto un manto grigio, si è alzata, e
tenendo con la dritta abbassata un lembo del peplo da
lavare, protende la sinistra verso Ercole per respingerlo;
ma il suo braccio è trattenuto dalla enigmatica figura
muliebre alata, che occupa quasi il centro del quadro.
Cinta il capo di nimbo azzurro e coronata di foglie e
fiori; vestita di chitone senza maniche, di colore can-
giante (paonazzo e verde), ella atterra con la sinistra il
braccio proteso dalla compagna di Auge, e tiene nella
dritta elevata un ramo. A dritta, accanto ad Ercole, sta
un'altra donna, coronata e vestita di chitone verde senza
maniche, la quale tiene nella sinistra un piatto con
Nel mezzo delle riquadrature laterali sono meda-
glioni (diam. m. 0,31) a fondo bianco, con figure mu-
liebri volanti: ne avanzano quattro.
Kiuscendo nel portico nord del peristilio, si trovano
gì' ingressi al grande oecus r] e alla stanza d-, la quale,
comunicando con 1' oecus, era probabilmente destinata,
nella intenzione del proprietario, ad essere un triclinio ;
e dico nella intenzione del proprietario, giacché tornò
a luce affatto rustica, con le pareti rivestite d'intonaco
bianco grezzo. Illuminata da. un finestrino sul vicolo
ovest, era munita di porta quadrivalve, di cui si è
potuta ottenere la forma in gesso della parte infe-
riore dei due battenti a sin., con l'antica cerniera di
bronzo. In questa stanza si raccolsero il 18, il 20 e
il 23 maggio 1895 sette cerniere di bronzo (Noi.,
p. 234); il 10 giugno, la mano sinistra di una sta-
tuetta di bronzo, che sostiene un' oca, alla quale