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UN VILLAGGIO SICULO PRESSO MATERA

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assai più vicini che quelli dell'isola ('). Ora i miei
scavi vengono a fornire la prova della loro presenza
anche nell'Apulia, ed in luoghi non troppo lontani da
quelle coste dell' estremo sud-est d'Italia che una
breve navigazione a vela (e secondo il poeta anche
a remi) divideva dall' isola di Ulisse.

Se non che, mentre per l'Italia non si può par-
lare che di Siculi, per la Sicilia sono anche in que-
stione i Sicani. Nel ricco materiale preistorico rac-
colto dal eh. Orsi, si distingue un periodo puramente
neolitico, uno eneolitico, un' età del bronzo ed una
prima età del ferro. L'Orsi ha lasciato senza nome
il primo periodo, e, non preoccupandosi dei Sicani,
ha visto nella gente eneolitica un popolo nuovo, che
permane nelle altre età successive, e che egli ha de-
nominato Siculo. Io ho invece prima accennata (2) e
poi esposta (3) una teoria diversa, che nella sua parte
sostanziale è stata pienamente accolta dall'Hoernes (4).
Secondo me la gente eneolitica è la stessa gente neo-
litica modificata da influenze esterne ; ed in essa dob-
biamo riconoscere i Sicani della storia, mentre i loro
predecessori possono dirsi protosicani; al contrario la
gente o meglio la nuova civiltà dell' età del bronzo
è per me il risultato del passaggio dei Siculi dal-
l'Italia nell'isola.

Io sono d' avviso che gli scavi da me ultimamente
eseguiti nel Materano confermino la mia opinione,
mostrandoci una civiltà alla quale, benché di fresco
uscita dalla fase neolitica, mancano i caratteri più
tipici dell'eneolitico siciliano, come i vasi colorati,
mentre essa è invece più affine all' età siciliana del
bronzo, che ne rappresenta uno svolgimento ulteriore.

Ma di ciò discuterò altrove con tutta 1' ampiezza
necessaria ad uno studio comparativo che trascende i
limiti di questa pubblicazione (5). Ora ci resta ad as-

segnare una data alle antichità presentate in questa
memoria; ed anche per tale scopo ci torna utile il
riscontro dei risultati ottenuti dall' Orsi. I prodotti
indigeni della Murgia Timone, e la stessa ceramica,
sono di carattere più arcaico e meno progredito che
quelli dell'età del bronzo siciliana. E che non si tratti
di popolazioni arretrate, ma di una vera precedenza
di tempo, lo dicono gli oggetti importati, sulla cui
provenienza dai popoli più progrediti dell' Egeo non
può esservi dubbio.

Lasciando da parte le paste resinose o pseudo-
ambre, comuni al Materano ed alla Sicilia (l), notiamo
i fatti seguenti. Abbiamo alla Murgia Timone almeno
un periodo, attestatoci dalla tomba 1, in cui non si
riceveva altro dal commercio orientale, se non perle
globari lisce di pastiglia e piccoli ornamenti di bronzo ;
nessuna fibula ; rarissimo il coltellino-pugnale di tipo
primitivo. Al contrario lo strato archeologico siciliano
proprio dell' età del bronzo ci offre eccellenti pugnali
e coltelli, anzi in qualche necropoli, che non è certo
delle più recenti, si hanno spade di tipo * miceneo »
talvolta magnifiche per proporzioni e tecnica (2).

Necropoli siciliane anche della prima età del bronzo,
come alcune di Pantalica, sono ricche di fibule; e
dove furono raccolte perle di pastiglia smaltata, come
a Thapsos, vi predominano tipi più progrediti, cioè a
disco, biconiche, a grano d'orzo, con costolature ; mentre,
almeno nello stadio corrispondente alla tomba 1, gli abi-
tanti della Murgia Timone non ne ebbero che sferiche
e lisce, di tipo cioè più semplice e primitivo. Le sole
fibule della tomba 3 presentano un tipo alquanto
più progredito di quelle che ci dà 1' epoca del bronzo
in Sicilia; ma abbiamo visto che si trova colà un
tipo di fibula già molto affine; e poi bisogna tener
conto del gusto differente dei vari barbari, della di-

(•) Perrot, Les Sikèles (Revue des deux mondes, 1897,
p. 600).

(2) Patroni, Guida del R. Museo archeologico di Siracusa,
Napoli 1896, p. 15 sgg.

(3) La civilisation primitive dans la Sicile Orientale, in
Anthromologie, tome Vili8, 1897, p. 129 sgg. e 294 sgg.

(4) M. Hoernes, Die Urgeschichte der bildenden Kunst,
p. 281 sgg. Vi si dà un largo riassunto del mio scritto ci-
tato nella nota precedente, traducendo in gran parte le mie
stesse espressioni.

(6) Rimando pure, s'intende, ogni altro riscontro italiano
(ligure) o straniero (iberico).

(') Pseudo-ambre si ebbero, in piccola quantità, nelle ne-
cropoli siciliane (v. i rapporti dell' Orsi, passim): anche la così
detta ambra preistorica della Sicilia non sviluppò acido succi-
nico (cfr. Bull, di Paletti, it, XVII, p. 123, nota 1, ove è
riferita 1' analisi del dott. Oster di Aquisgrana). I risultati dei
miei scavi mettono in chiaro che si tratta, anche per tali resine,
di una d'importazione orientale, e per nulla di lavorazione in-
digena dell' ambra siciliana.

(2) Cfr. la bella spada del Plemmyrion che io ho ripub-
blicata in disegno tolto da fotografia ne\V Anthropologie, Vili,
1897, p. 297, fig. 23.
 
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