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13 sopra i vasi

Ma anche a questa spiegazione, proposta dallo
Stephani ed accolta quasi unanimemente, s' oppone
qualche dubbio. Non voglio insistere troppo sulla as-
senza dello sposo Azan, benché la sua presenza alla
scena rappresentata sarebbe molto più naturale che
quella del padre. Una differenza molto più grande la
trovo nel nome della donna rapita : Deianira. Si osservi
che nella tradizione letteraria questo nome si pre-
senta in quei casi soltanto, nei quali la figlia mi-
nacciata dal centauro è la sposa di Ercole. E certa-
mente la figura di Deianira si mostra già nel quinto
secolo così strettamente intrecciata col mito di Er-
cole, e porta un carattere così pronunciato e così spe-
ciale, che pare affatto impossibile di imporre lo stesso
nome ad alcuna altra eroina, sposa di altri. Così
qualora leggiamo il nome di Deianira, possiamo es-
sere sicuri di aver dinanzi agli occhi la moglie di
Ercole. E per togliere ogni dubbio, sopra il vaso na-
poletano troviamo anche il solito nome di suo padre
Eneo. Chiunque, lasciando da banda ogni testimonio
letterario, cercasse di interpretare la scena, non po-
trebbe vedervi altro che Ercole nell' atto di liberare
una donna dalle mani d' un centauro, e secondo ogni
analogia mitologica supporrebbe che questa donna sia
la sposa di Ercole o lo diventi fra poco.

Ne risulta dunque che i due vasi in questione
non rispondono esattamente ad alcuna delle tre forme
del mito che abbiamo trovate nella letteratura, ma
prescindendo dal nome del padre, risponderebbero
bensì alla narrazione di Igino, se ne togliamo 1' ul-
tima parte, quella cioè che va d' accordo con Apollo-
doro, e non ne riteniamo che la parte essenziale, che
cioè Deianira è la sposa di Ercole e gli viene dispu-
tata da un centauro. Appoggiandoci sulla testimonianza
dei nostri due vasi non esitiamo a dichiarare, che
questa è la forma genuina del mito, che Igino ci
riferisce in forma interpolata togliendo il nome di
Deianira dall' una, i nomi di Dessameno e di Euri-
tione dall' altra sua fonte.

E questo mito, la località del quale naturalmente
non è Oleno ma Calidone, non è evidentemente altro
che un duplicato del mito di Acheloo. Ambedue si
escludono 1' uno coli'altro. Secondo 1' uno è il grande
fiume finitimo pretendente alla figlia di Eneo, secondo
l'altro un centauro, la cui patria bisogna ora ri-
cercare.

di polignoto 14

Dessameno il re, secondo Bacchilide, Apollodoro e
Diodoro, abita nell'Oleno dell' Elide. Ma abbiamo cer-
tissimi testimoni, che di questo medesimo re e della
lotta fra Ercole ed il centauro Euritione si faceva men-
zione anche nell'Oleno dell'Achaia. Pausanias parlando
di quella contrada scrive VIT 18, 1 : GzaóCovg óè ogov
ijs rsGGctQuxovTcc nooeX&óvTi èxJvfirjg rrozafiòg HsÌQog
sg %/dXaGGav xdrsiGi, xaì 'Ayamv rroXig noxk "iìXsvog
oìxsho naqd to) Ilstgo). Òtto Gol Ss sg 'HgaxXsa
xaì xd sqya avzov TrsnoirjxaGiv, sGviv ovx
sXdyiGvd GtfiGi deiyZ-iara rov Xóyov Js^afisvòg 6
èv 'SìXs'vm (HaGiXsvg xaì ònoiutv 'HoaxXrjg
ti a q a v t oì § svimv srv%sv. xaì ori (lèv iqv nó-
XiGfia e£ aQxrjg fiixQÒv fj "SìXevog, [iccqivqsì tm Xóyoi
fiov xaì sXsysìov sg Ev Q vii a v a Ksvravqov vnò
LEQ/u]GidvaxTog nsnoirjtisvoY ('). La forma precisa
del mito non si può più stabilire; ma ci basta
constatare, che in generale era identico con quello
di Oleno in Elide. Anche Callimaco, nel verso già
più volte menzionato, chiaramente indica che Dessa-
meno abitava in Achaia. In quel verso poi Dessameno
vien chiamato Oìxiddrjg (2). Ora troviamo presso Esi-
chio la glossa: Olxidóijg, Siftwviàyg, xaì cInnóvov
TtuTrjQ. Sia che questa glossa sia intera, sia che si
debba supplire con Alberti (Js^a/.isvov) xaì lInnóvov
TTctTTjQ (Oìxsvg), in ogni modo Dessameno sta in strettis-
sima parentela, o come padre o come fratello, con Ippo-
noo re d'Oleno nell'Achaia, padre di Periboea e Capa-
neo. Con questo gruppo di persone mitologiche abbiamo
trovato 1' anello di congiunzione con Calidone, im-
perocché Periboea, figlia di Ipponoo e nipote di Dessa-
meno, diventa la moglie di Eneo e la madre di Tideo.
Questo mito si leggeva di già nei cataloghi attributi
ad Esiodo (fr. 97. 98 Rzach), del qual poema giova al-
legare il verso tramandatoci da Strabone (VIII, p. 342) :

òìxse ó' 'SìXevirjv TtttQrjv novafioìo nao' o%dag
svQss'og IIsCqoio,

perchè lo stesso Strabone ci informa che questo fiume
llsìoog era chiamato con nome secondario A^sXoìog,

(') Anche nella storia mitologica di Elide, V, 3, 3, parla
di Dessameno re di Oleno e delle sue figlie Theronike e The-
raiphone, date in matrimonio ai due figli di Actore. Ma qui
resta indeciso, se parli di Oleno in Achaia o di Oleno in Elide.

(2) Quella lezione dal eh. Wilamowitz è stata accolta a
buon diritto nella sua seconda edizione, mentre nella prima
preferiva la variante di alcuni codici Oìt>iàd<to.
 
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