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Orsi, Paolo: Pantalica [e Cassibile]
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9137#0066
115 pant
in questo caso una luminosa conferma alla ricerca
paletnologia, perocché nega la diversità etnica fra
Sicani e Siculi, ed addita in un popolo diverso gli
importatori della coltura d'Hissarlik e dell'Egeo. Che
poi assieme a queste genti asiatiche anche i Micenei
stessi, navigatori, abbiano toccato l'isola diffondendo
la loro coltura ho già altrove dimostrato ('); ma sic-
come essi pure sarebbero di una razza affine alla
iberico-sicula, è impossibile differenziare i crani. Certo
che ben altra fu la fortuna di questo ramo rovescia-
tosi sulla Grecia e sull'Egeo; i Siculi separati da esso
per lungo spazio di tempo e di luogo, ebbero una
civiltà diversa e molto più bassa; così p. e. essi non
riuscirono mai, come i Pelasgi Micenei e dell'Italia
inferiore a cingere di poderosi baluardi le vette dei
colli e dei monti sui quali sorgevan le loro borgate,
e solo nella forza naturale dei luoghi cercarono il
miglior ausilio alla sicurezza delle lor dimore. I Pe-
lasgi Micenei, più prossimi ai grandi focolari delle
civiltà orientali, assursero ad un grado meraviglioso
di coltura, mentre i loro lontani parenti della Sicilia
sentirono per deboli riflessi gli effetti di essa.
Cronologicamente la civiltà del 2° per. e di Pan-
talea, come quella di Micene (2), è pura civiltà del
auca 116
bronzo ; io non ho trovato a Pantalica un solo fram-
mentino di ferro, e chi non volesse escludere in modo
assoluto che vi fosse noto, deve convenire che fosse
più raro dell'oro stesso. La estrema scarsezza di fibule
alla costa sembrerebbe documento di maggior anti-
chità per queste necropoli in confronto delle montane;
ma, per compenso, a Pantalica abbiamo tipi di col-
tellini con caratteri assai più primitivi delle spade del
Plemmirio, C. Pantano e Thapsos ; gli è che le tribù
costiere avevano una civiltà più raffinata, e ritiravano
d'oltre mare le loro magnifiche lame, mentre più bar-
barica, più antiquata quella dei montani, ancora at-
taccata alla primitiva ed umile industria del rame,
continuava a produrre delle piccole lame di tipo ar-
caicissimo. Se dunque una vera e sostanziale diffe-
renza cronologica fra i due gruppi non vi può essere,
e malgrado che l'assenza di vasi micenei renda meno
agevole la determinazione per Pantalica, io credo di
non andar lungi dal vero assegnandole i sec. XIV-XI,
avuto riguardo all'immensa estensione della necropoli,
che attesta alcuni secoli di vita; i gruppi recenziori
poi ci portano sino alla fine del IX secolo.
(>) Thapsos, pag. 79-80.
(2) Negli orizzonti micenei il ferro è di così straordinaria
rarità che si conoscono tre soli anelli, di Amicle e Micene,
forse fenici. Helbig, Die Nekropole von Assarlik in Carien
(Wissenschaftl. Gesellschaft in GOttingen, 1896, pag. 23G).
in questo caso una luminosa conferma alla ricerca
paletnologia, perocché nega la diversità etnica fra
Sicani e Siculi, ed addita in un popolo diverso gli
importatori della coltura d'Hissarlik e dell'Egeo. Che
poi assieme a queste genti asiatiche anche i Micenei
stessi, navigatori, abbiano toccato l'isola diffondendo
la loro coltura ho già altrove dimostrato ('); ma sic-
come essi pure sarebbero di una razza affine alla
iberico-sicula, è impossibile differenziare i crani. Certo
che ben altra fu la fortuna di questo ramo rovescia-
tosi sulla Grecia e sull'Egeo; i Siculi separati da esso
per lungo spazio di tempo e di luogo, ebbero una
civiltà diversa e molto più bassa; così p. e. essi non
riuscirono mai, come i Pelasgi Micenei e dell'Italia
inferiore a cingere di poderosi baluardi le vette dei
colli e dei monti sui quali sorgevan le loro borgate,
e solo nella forza naturale dei luoghi cercarono il
miglior ausilio alla sicurezza delle lor dimore. I Pe-
lasgi Micenei, più prossimi ai grandi focolari delle
civiltà orientali, assursero ad un grado meraviglioso
di coltura, mentre i loro lontani parenti della Sicilia
sentirono per deboli riflessi gli effetti di essa.
Cronologicamente la civiltà del 2° per. e di Pan-
talea, come quella di Micene (2), è pura civiltà del
auca 116
bronzo ; io non ho trovato a Pantalica un solo fram-
mentino di ferro, e chi non volesse escludere in modo
assoluto che vi fosse noto, deve convenire che fosse
più raro dell'oro stesso. La estrema scarsezza di fibule
alla costa sembrerebbe documento di maggior anti-
chità per queste necropoli in confronto delle montane;
ma, per compenso, a Pantalica abbiamo tipi di col-
tellini con caratteri assai più primitivi delle spade del
Plemmirio, C. Pantano e Thapsos ; gli è che le tribù
costiere avevano una civiltà più raffinata, e ritiravano
d'oltre mare le loro magnifiche lame, mentre più bar-
barica, più antiquata quella dei montani, ancora at-
taccata alla primitiva ed umile industria del rame,
continuava a produrre delle piccole lame di tipo ar-
caicissimo. Se dunque una vera e sostanziale diffe-
renza cronologica fra i due gruppi non vi può essere,
e malgrado che l'assenza di vasi micenei renda meno
agevole la determinazione per Pantalica, io credo di
non andar lungi dal vero assegnandole i sec. XIV-XI,
avuto riguardo all'immensa estensione della necropoli,
che attesta alcuni secoli di vita; i gruppi recenziori
poi ci portano sino alla fine del IX secolo.
(>) Thapsos, pag. 79-80.
(2) Negli orizzonti micenei il ferro è di così straordinaria
rarità che si conoscono tre soli anelli, di Amicle e Micene,
forse fenici. Helbig, Die Nekropole von Assarlik in Carien
(Wissenschaftl. Gesellschaft in GOttingen, 1896, pag. 23G).