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311

RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

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dove si presentano le varie essenze della flora, a se-
conda della differente altezza; le zone elevate poi e
gli altipiani, nei mesi che sono privi di neve, servono
per pascolo alle numerose greggio di pecore, che for-
mano una delle ricchezze del distretto. Il piano ondu-
lato e ferace è percorso da numerosi torrenti, che si
raccolgono, come dissi, nell' Aulopotamos o Mylopotamos,
il cui letto, non mai asciutto anche nei più forti
calori estivi, raccoglie nella primavera una grande
quantità di acque, spesso gravemente devastatrici, pel-
le loro subitanee piene, rese più gravi dal ripido per-
corso del fiume e per la quantità di massi e di ciot-
toli calcari che seco trascina, disertando per lunghi
anni i campi ed i boschi inondati. A questo fiume ben
si conviene 1' epiteto con cui Vergilio lo designa (Eclog.
I, v. 66), rapidus Cretae Oaxes, poiché è uno dei
pochi corsi d'acqua di tale importanza da meritare il
nome di fiume.

Non ho creduto inutile addurre qui questi dati
d'indole topografica, che servissero a precisare quella
regione, nella quale dovevano trovare sede conve-
niente le popolazioni a cui si debbono le prime
civiltà dell' isola e dove fiorì un importante centro di
cultura, 'Agóg 0 "Agog.

Il Pashley prima, poi con maggiore ampiezza lo
Spratt ('), hanno descritto il luogo dove sorgeva questa
città e le sue rovine, presso il moderno villaggio di
Axì, a poca distanza dal grosso borgo di Anoya Idea,
il quale ultimo, per la sua posizione, sembra aver ere-
ditato l'importanza di Axòs antica e medioevale.

La posizione della città, molto forte per natura,
oltre al corrispondere a quella tipica delle più antiche
città della Grecia, giustifica perfettamente la spiega-
zione che dà Stefano di Bisanzio in base alla etimo-
logia della parola — àia tò xaràxqi]fivov éivai tòv
rórtov " xaXovcSi yàq rovg zoiovrovg xónovg à£oùg,
xaddrcsq xaì rjfieìg ày/.wvg — (2).

È infatti difficile immaginare un luogo più rupestre
e selvaggio di questo ed una posizione più formidabile:
collocato nella regione che degrada dalla pendice set-
tentrionale dell' altipiano di Nida, sopra il corso del
Livadhi, uno dei torrenti che scende dalla catena dello

(') Spratt, Travels and research.es in Crete, II, p. 75 sg.
(2) Hoeck, Kreta, I, p. 397.

Psiloriti, il monte sopra il quale sorge Axòs è inciso da
quasi tutti i lati da profondi burroni, dove scorrono tor-
rentelli che si uniscono nel Livadhi, formando uno dei
più copiosi tributarli del Mylopotamos. La parte alta di
questo monte, come la descrisse lo Spratt, ha la forma
di sella, ed è una specie di dossale ondulata pro-
fondamente incisa nei lati di sud e di nord, mentre
verso ovest scende meno bruscamente alla sella, ove
ora è il villaggio di Axì e le sue copiose fontane.
L'acropoli di Axòs, se può esservi stata una distin-
zione tra acropoli e città bassa in questa sede primitiva,
doveva occupare l'alto della sella, mentre le abita-
zioni si stendevano nel piano, sia verso oriente a
rasroriunsfere il ciglio del burrone, o verso ovest, de-
gradando con terrazze e ripiani verso l'abbondante
fontana, che dà alimento anche agli abitanti del mo-
derno villaggio.

Non dovette esistere, come non esistette in altre
primitive città cretesi ('), una vera e propria cinta
continua di mura, che era resa inutile, data la for-
midabile posizione ; però con alcuni tratti di muro
erano difesi quei pochi punti pei quali gli assalitori
potevano inerpicarsi verso 1' acropoli.

La costruzione di questi muri rivela 1' alta anti-
chità di questa sede ; uno dei tratti è situato a poca
distanza dalla fonte ancora tuttodì copiosa, e consta
ancora di vari filari di grossi blocchi poligonali, acca-
tastati con apparente cura di adattarne gli spigoli sì
da formare un aspetto simile a quello della cinta della
Larissa di Argo ; ma le difese collocate in alcuni dei
punti meno inaccessibili della fronte meridionale hanno
1' aspetto di maggiore antichità che questi altri, con-
stando di enormi pietre, accatastate pur sempre con
una regolarità e con la tendenza di mantenerle unite
per mezzo del contrasto e dell'adattamento delle faccio
naturali dei vari blocchi, ma senza alcuna traccia di
malta e senza quell' aspetto regolare che presenta il
muro presso la fonte. Uno di questi tratti, rappre-
sentato nella fig. 5 è quello immediatamente aderente
all' edificio che occupa la parte alta dell' acropoli e che
il prof. Halbherr identifica coli' uvóqsìov, segnalato
dalle inscrizioni da lui pubblicate (2). Questo edificio,

(') Mariani, op. cit., p. 12.

(2) Halbherr. Museo Rai. d'Antich. Classica, II, p. 130 sg.,
IH, p. 741; Hausoullicr, Bull, de Corr. Ilellen, IX (1885),
p. 1 sg.
 
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