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355

delle mura ben conservata, coi grandi blocchi ancora
a posto; all'interno invece ed anche nella parte su-
periore la muraglia appare smantellata, più però dalla
natura che dall' uomo.

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parte del Pelasgicon dell' Acropoli, dove avevano mo-
mentaneo rifugio gli abitanti di Atene (')■

Anche a me venne fatto di rinvenire nelT interno
di questo recinto una quantità di frammenti ceramici

RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

FlG. 2G.

Il recinto dello Joukta e quello di Arne.

Il recinto dello Joucta non ò costrutto, come quello
di Arne. sull'orlo dell'altipiano inciso da ripide scar-
pate, ma sorge invece in sommità di un pendio non
troppo ripido, ma abbastanza erto da rendere penoso
1' assalto del nemico (Kg. 20).

Le dimensioni di questo recinto però non sono tali
da far pensare ad una città ; dalle scarse traccie di
un edificio sorgente nel centro di questo recinto si può
pensar ad un temenos fortificato, dove, in caso di pe-
ricolo, fosse possibile agli abitanti del piano di rifu-
giarsi e difendere le provviste ed i tesori del tempio,
come dovette avvenire, secondo Tucidide, anche di una

di varie epoche, interessanti fra gli altri quelli di
grossi pithi, simili ai ben noti di Cnossos, figurati anche
dal Mariani a p. 196, lìg. a, con decorazione a rilievo
molto grossolana, a fascie ondulate segnate da linee
graffite verticali.

Presso la cima meridionale del monte, aperta verso
occidente, ò una piccola grotticella naturale che ha il
nome di Nostò Nero (NoGtó Nìqò), poco ampia, pro-
fonda circa 6 metri, con due piccoli corridoi, o cre-

(') Thucid., II, 17; I'errot, op. cit., p. 421; Curtius, Stadl-
gesck. Athens, p. 47 s£.
 
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