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RICERCHE ARCHEOLOGICHE CRETESI

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pacci naturali, che dai due fianchi si internano nella
roccia. Il suolo della grotta, che in qualche punto aveva
uno strato terroso di circa uu metro di altezza (tìg. 27),
era stato sconvolto tutto quanto dai pastori, che

Fig. 27.

La grotta detta Noarò Negò sul Monte Joukta.

qualche mese prima, asserivano i miei compagni di
escursione, avevano trovato delle figurine fittili di ani-
mali, vendute al defunto sig. Mitzotalris, agente con-
solare della Russia, che in Candia esercitava profes-
sione d' antiquario. Rinvenni io pure qualche frammento
di stoviglia, insufficiente però a giudicarne l'età ; sicché
non panni sia prudente, senza ulteriore ricerca, asserire
in modo preciso che in quella grotticella, aperta verso
occaso, cioè verso il sole morente, sia stata loca-
lizzata la leggenda del culto eroico di Zeus, del dio
che avrebbe soggiaciuto alla sorte comune agli eroi,
lasciando la sua spoglia mortale alla devozione dei suoi
Cretesi.

'OfMpctksior TtsdCov.

Colla tomba del dio, o, per dir meglio, col rifugio o
zt'fievug sul monte Joucta, si collega uu altro punto
importante m'Ha topografia religiosa di Creta, 1' '()tucpà-
Isiov netSCov, che fu incluso nel dominio di Knosso.

Già il Mariani ('), accennò alla discussione intorno
alla località a cui si deve riferire questo nome, che
secondo il Pashley (2) l'Hoeck lo Smith (') sarebbe
la valle inferiore del Platyperama, o rióqjVQo, mentre
lo Spratt(5), il Bursian(6) ed il Kiepert (') lo attri-
buiscono a quel piano che anche oggidì forma la parte
più notevole della provincia, detta per antonomasia Th-
diac. A questa opinione io pure mi accosto, anzitutto
perchè la situazione di detto piano si accorda alle
vaghe indicazioni degli autori, ed anche perchè il suo
aspetto è assolutamente corrispondente al concetto del-
l' Omphalos.

lieuehè non si escluda che colla parola di usàt'ov
si possa denotare anche un'ampia valle, quale sarebbe,
presso al suo sbocco, quella del Platyperama, è però
più ovvio che qui, col nome di neòiov, si denoti una
vera e propria pianura, qual' è appunto quella di Pe-
diada, situata a circa tre ore di marcia da Cnosso, il
che non è contraddetto dalla relazione che secondo Dio-
doro (V, 70) intercorre tra quella pianura e Thene,
la quale, a detta di Callimaco (8), era eyyvdt Kvu>g<soì.
Questa espressione indica esattamente la realtà dei
fatti, perchè se 1' '0[i<pàXsiov nsóiov fosse la valle
del Platiperama, Cnosso stesso per conseguenza avrebbe
dovuto considerarsi come situato nel piano Omphalion,
mentre 1' syyvd-i poetico ha valore anche relativo, di
una vicinanza bensì, ma non immediata ("). A risve-
gliare l'idea propria dell'Omphalos concorreva il fatto
che questo tratto di piano, quasi perfettamente livellato
e circondato tutto quanto da colline, si trova ad eguale
distanza dalle due spiaggie dell'isola e situato tra l'Ida
ed il Diete, i due monti sacri al culto della divinità
isolana, tra Gortyna, Cnosso, Rhythion e Lyttos(fig. 28).
Oltre a ciò esso, nel centro, in mezzo ad una regione
acquitrinosa ed argillosa che favorì lo sviluppo del-
l' industria ceramica — per cui noli' isola vanno ancora
oggidì famosi i Trepsianioti —, presenta un gruppo di

(') Op. cit., p. 88.

(2) Op. cit., I, p. 224.

(3) Op. cit., I, p. 404.

(4) Diction. of class, geogr. alla voce.

(5) I, p. 92.
(«) II, p. 571.

(7) Forma orbis antiqui, tav. XII.
(s) Callimac. "Yfiv. si; Ji«, v. 45.

(n) "EyyvSi nel scuso della vicinanza non assoluta, cf. Iliade,
II", fi, 7, 341; IX, 76, Odys. I, 120, XIII, 156.
 
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