Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (9.1899)

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IN PROVINCIA DI SALERNO

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ora rudimentali ora più sviluppate, con foro trian-
golare (fig. 17) o quadrangolare ovvero tondo presso
l'inserzione al labbro.

Abbiamo poi scodelle e scodellette, o tazzine e
tazze capaci, che sono munite di ansa complicata, for-
mata dalla riunione di quella testò descritta con una
piccola ansa ad anello verticale che le si applica dietro
nella parte inferiore e prende appoggio sulla parete

Fig. 19. 1:3

della tazza. La fig. 18 ci mostra una delle tazze
munite di tali doppie anse. La seconda ansa ad anello

Fig. 20. 1:2

fa in queste 1' ufficio del foro, e perciò l'ansa a nastro
talora non è forata.

Vengono quindi boccali e boccaletti a sagoma ton-
deggiante, con fondo piano più o meno largo, e spesso
decorati con bande a rilievo seghettate con lo stecco
o con l'unghia, messe orizzontalmente o a festoni
(fig. 19). Assai notevole è uno di questi boccaletti,
tutto liscio, ma fornito di un' ansa speciale a setto
intermedio (fig. 20) che si conserva poi, progredendo

nella modellatura, fino ad età assai tarda, nel vasel-
lame d'impasto.

La fig. 21 ci offre una rozza coppa ad alto piede
o presentatolo, ed un oggetto analogo, in cui però la
cavità superiore è assai poco espansa. Nella prima
coppa è notevole il foro quadrato che va rastreman-
dosi a piramide, e che era certo destinato a facilitare
la prensione; forse vi era inserito un pezzo di legno

Fig. 21. 1:3

che faceva da manico. Credo l'altro oggetto un vero
sostegno od appoggio, di cui avevano bisogno i vasi
a fondo rotondo e talora quasi conico, come la cape-
duncola che vi è posata sopra.

I piccoli vasetti sono numerosi, ma monotoni. Un
saggio delle forme ci viene offerto dalla fig. 22, dove
si notano tazzine, orcetti, di cui taluni muniti di
bitorzoli, ed altri piccoli vaselli fatti con un colpo di
dito nella pasta, che io trovai, come ho detto, in nu-
mero di due a trecento, e molti di essi ancora alli-
neati e disposti a pile.

In contrasto con tali vasetti stanno gli avanzi di
vasi colossali, dalle pareti robustissime, raccolti in
quantità. Essi accennano a forme di alte e capaci olle
di dimensioni assai grandi, come rilevasi dalla robu-
stezza e curvatura delle pareti e dai fondi, poiché
nessuno di tali vasi si è prestato alla ricostruzione.
Erano dunque dei veri dolii, quantunque eseguiti a
mano. E son di avviso che ad essi si riferiscano
alcuni rozzi mattoni semielittici pure lavorati a mano,
che potevano, in due, ravvicinati pel taglio retti-