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DI MONTEFORTINO PRESSO ARCEVIA
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Mentre con le descritte lamine il rozzo artefice
ha voluto rappresentare quattro figure maschili, in
altre due (tìgg. 11 e 12) ha inteso senza dubbio rap-
presentare figure femminili. Perchè amendue sono co-
perte di una veste scendente fino ai piedi ed hanno
Fig. 10. 1:1
per di più rozzamente segnate le mammelle. Di queste
figure femminili la prima, col braccio destro ripiegato,
è alta m. 0,08; la seconda, col braccio destro di-
steso lungo il corpo, m. 0,09 ed hanno, in complesso,
migliori proporzioni delle maschili.
In quasi tutte le figure poi, maschili e femminili,
dei tratti del volto sono indicati, mediante una linea
verticale, il naso, collocato fra due puntini esprimenti
gli occhi. In una (fig. 7) un taglio orizzontale ac-
cenna alla bocca.
Credo che queste rozze figurine siano prodotto di
rudimentale industria gallica (').
(') Con lo figure ora descritte, tagliate da lamina, pre-
senta qualche analogia una lavorata nella stessa tecnica, pro-
Quali ex voto debbono essere altresì considerati
alcuni vasettini in terracotta che per la forma e cot-
tura, debbonsi riportare all'età preistorica (figg. 13-17).
Alcuni, e sono i più (figg. 13-15) hanno forma di
olla con proprio coperchio conico, tìniente in una specie
Fig. 11. ì : 1 Fig. 12. 1 : i
di apice e presentano ornamenti intorno al corpo di
due o quattro sporgenze.
La loro altezza varia da cinque a dodici centim.
compreso il coperchio. Un vasetto (fig. 18) è notevole
per la sua forma quasi biconiGa con piede e con due
anse ad orecchie obliquamente imposte. Nel complesso
può ricordare l'ossuario tipo Villanova.
Dal medesimo sito donde uscirono questi vasetti
e le sopraindicate laminette metalliche, si ebbero al-
tresì parecchie statuette votive in terracotta rappre-
sentanti per lo più figure femminili, le quali sembra
si debbano riportare all' epoca gallica, perchè al-
cune di esse si trovarono eziandio, come vedremo, in
veniente dalla stipe votiva di Meclo nell'Anaunia, che dal Campi
fu attribuita, non giustamente, ad un sepolcreto (Luigi Campi,
Scavi e scoperte fatte negli anni 1885-1888 nello stabile a
Valemporga di Meclo, Trento 1888, tav. V, n. 6). Anche quella
stipe comprendeva oggetti di tutte le età, dal V secolo av.
Cristo al IV dell'Era volgare.
DI MONTEFORTINO PRESSO ARCEVIA
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Mentre con le descritte lamine il rozzo artefice
ha voluto rappresentare quattro figure maschili, in
altre due (tìgg. 11 e 12) ha inteso senza dubbio rap-
presentare figure femminili. Perchè amendue sono co-
perte di una veste scendente fino ai piedi ed hanno
Fig. 10. 1:1
per di più rozzamente segnate le mammelle. Di queste
figure femminili la prima, col braccio destro ripiegato,
è alta m. 0,08; la seconda, col braccio destro di-
steso lungo il corpo, m. 0,09 ed hanno, in complesso,
migliori proporzioni delle maschili.
In quasi tutte le figure poi, maschili e femminili,
dei tratti del volto sono indicati, mediante una linea
verticale, il naso, collocato fra due puntini esprimenti
gli occhi. In una (fig. 7) un taglio orizzontale ac-
cenna alla bocca.
Credo che queste rozze figurine siano prodotto di
rudimentale industria gallica (').
(') Con lo figure ora descritte, tagliate da lamina, pre-
senta qualche analogia una lavorata nella stessa tecnica, pro-
Quali ex voto debbono essere altresì considerati
alcuni vasettini in terracotta che per la forma e cot-
tura, debbonsi riportare all'età preistorica (figg. 13-17).
Alcuni, e sono i più (figg. 13-15) hanno forma di
olla con proprio coperchio conico, tìniente in una specie
Fig. 11. ì : 1 Fig. 12. 1 : i
di apice e presentano ornamenti intorno al corpo di
due o quattro sporgenze.
La loro altezza varia da cinque a dodici centim.
compreso il coperchio. Un vasetto (fig. 18) è notevole
per la sua forma quasi biconiGa con piede e con due
anse ad orecchie obliquamente imposte. Nel complesso
può ricordare l'ossuario tipo Villanova.
Dal medesimo sito donde uscirono questi vasetti
e le sopraindicate laminette metalliche, si ebbero al-
tresì parecchie statuette votive in terracotta rappre-
sentanti per lo più figure femminili, le quali sembra
si debbano riportare all' epoca gallica, perchè al-
cune di esse si trovarono eziandio, come vedremo, in
veniente dalla stipe votiva di Meclo nell'Anaunia, che dal Campi
fu attribuita, non giustamente, ad un sepolcreto (Luigi Campi,
Scavi e scoperte fatte negli anni 1885-1888 nello stabile a
Valemporga di Meclo, Trento 1888, tav. V, n. 6). Anche quella
stipe comprendeva oggetti di tutte le età, dal V secolo av.
Cristo al IV dell'Era volgare.