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679 il sepolc

cella di ferro. Costituivano probabilmente anche un
ornamento del capo due lastrine rottangolari di bronzo,
lunghe m. 0,09, alte m. 0,06, ornate di bulle a sbalzo
ed applicate su piastrella d' avorio, a cui erano fermate
mediante bullettine (tav. VII, n. 6).

Sep. XXI. Sepolcro lungo m. 2,40, largo m. 2, ri-
coperto per tutta la superficie di scaglie di selce, molto
ben connesse fra loro e costituenti una massicciata dello
spessore di m. 1,30.

Lo scheletro femminile, con la testa a sud-est, aveva
presso la mano sin. tre anelli, di cui uno d' oro e due
a semplice verghetta di argento. Nel braccio d. era
ancora infilata un' armilla di argento, del diam. di
m. 0,06 fatta a verghetta cilindrica ripiegata in due
capi a spirale (tav. VII, n. 21). Tre grosse sferette
di pasta vitrea a colori, disposte a mo' di collana sta-
vano ancora sullo sterno, dove fu raccolta altresì una
fibulina di bronzo di tipo gallico, mancante della parte
inferiore che rivolgevasi sull'arco (tav. VII, n. 9).
Presso la testa era il solito utensile di bronzo a doppia
lamina (tipo tav. X, n. 9) e lungo il fianco furono
raccolti una strigile in frammenti, un nettaunghie ed
un bottone di ambra. Ai piedi erano ammassati in
gran numero rozzi vasetti con tubercoli e tazze con
pieduccio, alcune delle quali contenevano ossicine di
animali, il viatico della defunta.

Sep. XXlhis. A nord-ovest di questo sepolcro era-
vene un altro pure di donna, che dal soprastante Proni
non venne segnato in pianta, ma soltanto da lui così
descritto :

Sepolcro con pietre, lungo m. 2,30, largo m. 1,50,
contenente uno scheletro di donna, col capo posto a
levante ed ai piedi cinque o sei chiodi di ferro, tutti
in un mucchio. Alla spalla destra una quantità di
piattelli e tazze. Sopra la testa un balsamario di vetro
a colori (tipo tav. XII, n. 11); una strigile di ferro
ed una delle solite tazzine di bronzo a doppio
spessore (tipo tav. X, n. 9). Sul petto una collana
formata da tre grosse perle di ambra, tramezzate da
quattro pendaglini di bronzo e da sferette di pasta
vitrea (tav. VII, n. 17). Presso la mano sinistra po-
savano tre anelli, uno di verghetta d'oro, quasi cilin-
drica, uno di laminetta di argento in tre pezzi ed il
terzo di filo di bronzo, in frammenti.

Sep. XXII. Accanto ed a sud-est del precedente
sepolcro n. XXI era uno di guerriero, lungo m. 2,50,

) gallico 680

largo m. 2, coperto per tutta la superficie di grosse
pietre. Lo scheletro posava con la testa a levante ed i
piedi a ponente.

Nel braccio d. aveva ancora infilata un' armilla
di verga di bronzo del diam. di 9 cent., ed al fianco,
dalla medesima parte, una spada di ferro, la cui
lama intera e lunga m. 0,60, era fuori del fodero, che
fu raccolto in frantumi. Presso la spalla sin. posa-
vano una lancia di ferro, lunga m. 0,22, ed un pilum
pure di ferro, lungo m. 0,53, che, nel cartoccio tubu-
lare inferiore, conservava ancora avanzi dell'asta di
legno, che vi era innestata (tav. VI, n. 16). Presso la
spalla d., al contrario, era la strigile di bronzo, col ma-
nico ornato della già nota iscrizione a lettere greche ('),
di un' elegante palmetta incisa e di un fregio di ovoli,
il qualo gira intorno all' arco della cucchiaia (tav. X,
n. 12, 12» e 126).

L'elmo di ferro, che gli era stato collocato sul
petto, avea le boccole pure di ferro, ornate di bulle
a sbalzo ed era sormontato da tre asticelle di ferro,
una sul vertice e due laterali, tutte tre fatte a tubo
cilindrico, nella cui cavità veniva introdotta una penna
(tav. VI, n. 15). Perciò era del tutto simile all'altro
elmo, pure di ferro, rinvenuto nella tomba XI. Una
quantità di vasi rozzi, delle solite forme di tazze,
piattini ed olle con tubercoli, era distribuita parte ai
piedi e parte alla testa; alcuni contenevano ossicine
di animali, avanzi del viatico posto al defunto.

Dopo la scoperta degl' indicati sepolcri nell'area
triangolare, cha forma il confine fra la proprietà Mar-
cellini e quella Giampieri, lo scavo fu trasportato nel
fondo del cav. Anselmi, situato all' estremità sud dei
Pianetti.

Ivi il giorno 26 ottobre si ebbe la fortuna di sco-
prire un sepolcro che, per la copia e la qualità degli
oggetti, ricorda quello primo, ricchissimo (n. Vili), sca-
vato nel fondo del cav. Giampieri.

Sep. XXIII. Il sepolcro, lungo m. 3,60, largo m. 2
e profondo dal piano attuale m. 1,80, aveva appartenuto
a donna, il cui scheletro giaceva col capo a sud, ma

(') Garrucci, Disseriazioni archeologiche di vario argo-
mento, voi. I, p. 140, tav. XI, n. 15. Nell'epigrafe data dal
Garrucci dopo 0 segue una I, che nel nuovo esemplare non
si vede.
 
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