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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0026

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39 la situila ita!

La situla n. 2620 (C) è alta m. 0,33 ; ha il diam.
della bocca di 0,26, l'inferiore di 0,147. Dal fondo
sino all'altezza di 0,175 è liscia; di là al limite, cui
giunge la maggiore espansione della situla, si estende
la zona decorativa, la quale diamo riprodotta sulla
tav. I. Questa tavola eie altre tre successive riproducono
con cromolitografia disegni in acquarello, che furono con-
dotti con la più scrupolosa cura e con singolare mae-
stria dal prof. Cesare Tedeschi di Este, in grandezza
naturale, e che per essere adattati al formato dei
Monumenti Antichi si dovettero leggermente rimpic-
ciolire. Collazionati diligentemente tutti i disegni,
posso assicurarne la rigorosa fedeltà.

La zona decorativa è limitata sopra, presso alla
spalla del vaso, e sotto da file di bitorzoli.

In alto si hanno, come nella situla Benvenuti, due
file di punti fitti, in mezzo a cui ricorre una fila di
bugnette più grosse e più rade. Di sotto il medesimo
motivo è ripetuto due volte, inchiudendo nel mezzo una
fila di circoletti o anelletti sbalzati. Lo spazio desti-
nato alle figure si riduce così a m. 0,105.

Come si è detto, due lamine un po' diseguali co-
stituivano la situla, nel modo che ben risulta dalla
riproduzione della tav. I, dove sono rese separatamente
le rappresentanze di ogni lamina.

La tecnica, con cui sono espresse le figure, è in
questa situla la medesima, che si usò per la situla
Benvenuti A. Abbiamo il leggero, ma ben visibile rilievo
generale delle forme corporee, sbalzato dal rovescio;
i bottoncini, adoprati per il risalto di piccole parti;
l'incisione de' contorni a scalpello, incisione che è
fatta in genere accuratamente, così da non lasciar bene
scorgere i distacchi fra le striscie segnate con succes-
sivi colpi.

Nella prima lamina (l'inferiore della tav. I), co-
minciando dal margine destro, appare anzitutto un cer-
viatto gradiente, come tutti gli animali di questa si-
tula, a dritta. Ha il corpo snello, le gambe alte, breve
codino rialzato. I contorni della parte deretana sono
alquanto irregolari e angolosi, male adattandosi a ren-
dere la curvatura del profilo posteriore. Bitorzoletti
esprimono le zampe, l'occhio, gli orecchi, che sono
rappresentati tutti e due, come vedemmo nel coperchio
Benvenuti sopra descritto e come ha luogo d'ordinario,
allorché l'animale che si esprime è senza corna. Chiamo
la nostra figura cerviatto, essendo accennato l'organo

,ica primitiva 40

mascolino. Dalla bocca del cerviatto pende una fronda
con cinque foglie di forma ovale, quali abbiamo riscon-
trato già nella situla Benvenuti. Anche da presso alle
zampe si dipartono lineette incise, terminanti ognuna
in una piccola voluta, nella cui estremità è un bitorzo-
letto, e disposte, variamente, ma studiosamente in guisa
da occupare gli spazi vuoti. Per lo stesso fine spunta dal-
l' alto, giungendo fin quasi sulla groppa dell' animale,
una foglia oblunga circondata da due volute diver-
genti.

Un quadrupede, il cui corpo è più grosso e più
lungo del precedente, munito di un lungo corno dal-
l'estremità adunca segue il cerviatto, avendo in bocca
esso pure una fronda pendente in giù e un ricciolo
simile a quelli, che spuntano dal suolo accanto alle
zampe. Sembra certamente uno stambecco.

Vien terzo un cervo, che per le proporzioni non dif-
ferisce gran che dall'animale precedente ; ma ha un
lungo corno ramoso, che si prolunga quasi parallela-
mente al dorso: esso ha in bocca il ricciolo e la
fronda, come lo stambecco.

L'ultimo animale, che appare in questa lastra, ras-
somiglia al primo (cerviatto) ; ma ha il collo più lungo
e inarcato, gli orecchi più corti ed erti, anziché tesi
orizzontalmente ; il che dipende dalla disposizione
della testa, la quale non è sollevata, come nelle pre-
cedenti figure. Anche il corpo è più corto del primo
cerviatto ed è, come a dire, un po' contratto e raggrup-
pato. Sembra che ciò si facesse dall' artista per far
entrare l'animale nello spazio troppo ristretto della
lamina, che da questo lato gli rimaneva. Senonchè,
essendo 1' estremo margine di questa lamina inchio-
dato sotto al margine dell'altra (riprodotta in alto
nella stessa tav. I), venne a nascondersi una breve
porzione della figura (cioè l'estremo contorno poste-
riore della groppa e la gamba sinistra), che fu ma-
lamente impressa nel principio della seconda lamina.
In alto, anche sopra questo cerviatto, è una foglia,
simile a quella che è sopra al primo cerviatto, ma
con le volute convergenti.

Nell'altra lamina, dopo il contorno posteriore del
cerviatto, è disegnato un uomo tutto ravvolto in una
tunica, che gli arriva fin sotto al ginocchio; ha in
capo una berretta schiacciata. Piccoli tratti incisi de-
notano i capelli ; il naso sporge enormemente in fuori ;
l'occhio e l'orecchio sono dati soltanto da due bitor-
 
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