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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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press' a poco eguali ed un altro cerviatto più piccolo.
Lo stambecco ha in bocca uno de' soliti riccio-
letti. Una foglia fra duo volute divergenti pende
dall' alto, sulla groppa del terzo animale. Altri due
quadrupedi occupano la parte rimanente della zona;
ma sono quasi irriconoscibili dal diritto del coperchio
per la estrema ossidazione della lamina. Se ne veg-
gono le impressioni concave nel rovescio. Si distingue
dal diritto un lungo ramoscello con una serie di foglie,
simile a quelli disseminati nella situla C (tav. I)
e che spunta dal petto del primo quadrupede posto
dietro al cerviatto sopra indicato. Il secondo, i cui
contorni a stento si ravvisano, pare un cervo dal corno
ramoso.

La tomba n. 103, oltre alla grande situla C, ne rac-
chiudeva tre di piccole dimensioni, anche queste ornate
di figure.

I'ig. IT (da fotografia);

La prima, n. 2624 (E) già pubblicata a semplici con-
torni (') è riprodotta dalla fig.l7 nella sua forma; mentre
la tav. II, fig. 1, riproduce sviluppata la zona decorativa.
È alta m. 0,155; ha il diam. superiore di 0,12, l'in-
feriore di 0,08. Consta di una sola lamina ravvolta e
fissata nella giuntura da una serie di chiodi. Non ha
piede ; il fondo, fatto d'una lamina circolare separata
è ribadito attorno all' estremo margine della parete
del vaso rivoltato un po' in fuori.

(') Cfr. La situla, parte I, col. 176. Più tardila zona de-
corativa fu data anche dal Bertrand e dal Reinach, op. cit.,
p. 105, fig. 64. La riproduzione fu desunta da quella data dal
Frosdocimi, mi ridotta a proporzioni più esigue.

Oltre ad esser rotta e lacunosa da un lato (nella
parte liscia) e nel fondo, la situla è scheggiata in tutto
1' orlo superiore. La bocca del vaso probabilmente si
restringeva, non si sa se con la spalla soltanto, come
la situla C (fig. 15) sopra descritta, o con la spalla
e il collarino verticale, come la situletta P (fig. 18),
che descriveremo fra poco.

La giuntura dei due lembi della lamina, compo-
nente il corpo della situletta, taglia a mezzo una delle
figure d' animali, che occupano la zona superiore, alta
m. 0,045, limitata sopra e sotto da un cordone con-
tinuo rilevato.

Le figure, onde furono adornate questa situletta E
(tav. II, fig. 1), le altre due di questa medesima
tomba, F (tav. cit., fig. 2), CI od una maggiore, H (tav.
II, fig. 3) della tomba n. 105, sono quasi uniformi
rappresentando due soli tipi di animali, che si susse-
guono alternati con vicenda presso che costante: un
quadrupede e un uccello. Dell' uno e dell' altro non
è facile determinare la specie, trattandosi di figure di
carattere essenzialmente convenzionale. Il quadrupede
ha il corpo snello, gli orecchi lunghi, talvolta lunghis-
simi, il codino breve, ed è spesso designato come ma-
schio. Talora ha la testa diritta, talora, anzi più spesso,
piegata indietro, come se stesse guardando dal lato
opposto a quello, a cui è rivolto. In luogo di ergersi
diritto sulle gambe quasi verticalmente disposte, come
in atto di muovere il passo, esso stende innanzi in dire-
zione orizzontale le gambe anteriori, abbassando il
petto su di esse così dà toccare qualche volta il suolo,
e ripiega con un angolo molto acuto le posteriori.
Un particolare che ricorre costante in queste figure di
quadrupedi è che hanno una sola gamba anteriore ed
una posteriore, in modo che le due corrispondenti sono
da immaginare perfettamente nascoste dietro a quelle.

Abbiamo veduto sin qui per eccezione una figu-
rina di tipo simile, così composta e atteggiata, sotto
al ventre di un maggiore quadrupede sulla grande
situla C (tav. I, fig. 1). Gli altri animali invece messi
in fila nelle grandi situle e ne' coperchi sin qui de-
scritti differiscono da queste nuove figure, perchè
hanno espresse tutte e quattro le gambe erte e gra-
dienti. Del resto fra quelle figure le sole, che pre-
sentino con queste qualche affinità sono i cerviatti
(o cerve), sprovvisti di corna. E cerviatti possono
parere infatti i quadrupedi della situletta E, che stiamo
 
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