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LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

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descrivendo, e forse anche quelli delle altre due F, G ;
mentre nella maggior situla H gli animali consimili,
per le diverse conformazioni del muso, hanno, come
vedremo, aspetto di lepri, pur non differendo per tipo
e composizione dagli altri.

L'uccello, associato e alternato col detto quadru-
pede nella situla, che stiamo descrivendo e nelle altre,
che descriveremo avanti, sembra di specie acquatica:
ha grosso collo e grossa corporatura, sicché fa pen-
sare all' anitra od all' oca, sebbene il becco poco svi-
luppato mal corrisponda a quegli animali. La coda
suol essere trattata affatto convenzionalmente, perocché
finisce in un fogliame o in una palmetta vera e
propria.

Nella situletta E il quadrupede intersecato dalla
giuntura della lamina ed espresso metà sul prin-
cipio, metà sulla fine della lamina stessa (tav. II,
fig. 1) ha la testa, ora frammentaria, voltata in-
dietro. L'uccello, che gli viene appresso a sinistra
con 1' ala sollevata, ha incompiutamente e malamente
scalfitte le gambe. La coda è trasformata in un motivo
ornamentale di due o tre fogliette con due ricciolini
incisi terminanti ognuno in un bitorzoletto. Dal petto
si dirama una fronda con tre foglie unilaterali allun-
gate, somigliantissima a quelle, che si sviluppano dal
petto de' quadrupedi nella situla C (tav. I), ma che in
questa figurina di volatile ha a prima giunta l'aspetto
di una seconda ala.

Il quadrupede, che succede, e che come gli altri,
sembra un cerviatto, ha in bocca un ricciolino e in-
innanzi al petto una fronda simile all' altra menzio-
nata testé.

Lasciando stare il secondo uccello uguale quasi in
tutto al precedente, notiamo che il terzo quadrupede
differisce dagli altri per avere proporzioni più piccole e
il corpo, per così dire, più raccolto. Esso torce indietro
la testa, tenendo nella bocca il solito ricciolino. Un
quarto quadrupede più grande e un terzo uccello com-
piono la rappresentanza.

La tecnica, onde sono espresse le figure, è al so-
lito dello sbalzo e dell'intaglio. Earo uso si è fatto
dei bitorzoletfci. Importa notare, a proposito di questa e
delle situlette seguenti, le quali hanno figure d'animali
di due sole specie, non essersi neppur qui fatto uso di
punzoni ; perocché non ostante l'uniformità delle figure
è facile avvedersi, essere tutte trattate a mano libera.

La seconda situletta (') riprodotta dalla fig. 18,
porta il n. 2625 (F); è alta m. 0,225 ; ha il diam. su-
periore di 0,16, l'inferiore di 0,09. Consta di una
laminella trapezoidale di bronzo coi margini inchio-
dati, che formano tutto il corpo del vaso, ad ecce-
zione del fondo, il quale insieme col piede è fatto di
una lamina a parte. È di forma conica, con una leggera

Fig. 18 (da fotografia).

convessità ; la spalla rientra ad angolo acuto e da essa
si sviluppa il collo verticale : il labbro è espanso in
fuori (2), non arrotolato. Caratteristico di questo esem-
plare è il piede a tronco di cono. Per la conforma-
zione del collo, del labbro ed anche del piede si ri-
scontra esattamente con una delle situlette liscie di
Villa Benvenuti della tomba n. 72 sopra indicate (3).

(') Cfr. parte I, col. 176. Dalla piccola riproduzione a con-
torni data dal Prosdocimi è desunta una porzioncina della zona
decorativa, edita dal Montelius, op. cit., p. I, s. B, tav. 55, fig. 1.

(2) Per questa struttura dell'orlo superiore cfr. la situla
di villa Benvenuti a ornati geometrici: (parte II, col. 11, 12,
fig. 3 a) e la situla della stessa provenienza istoriata A (fig. 1),
oltre alla situletta liscia che si nomina qui appresso e che
risponde in modo esattissimo, anche per il piede, alla situla F.

(3) La situletta è pubblicata nella parte I, col. 248, fig. 28.
 
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