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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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Delle situle di Trezzo (') e di Sesto Calende (2)
feci particolare menzione nella II parte di questa
monografìa, notando come in esse gli elementi deco-
rativi geometrici apparissero fusi con lo stile figu-
rativo (3).

Come avvenne tale fusione? I processi tecnici, di
cui gli artefici di quelle due situle si valsero per
adornarle, furono que' medesimi elementarissimi, coi
quali nel Veneto si erano condotti i motivi impron-
tati al sistema geometrico : 1' uso, cioè, di bitorzoli,
linee e circoletti, sbalzati con piccoli ceselli e pun-
zoni dal rovescio delle lamine. Ma, venuti quegli ar-
tefici a conoscenza degli elementi teromorfici e antro-
pomorfici, onde nel Veneto e altrove si fregiarono le
situle, vollero cotali elementi trasferire alle due situle,
senza mutare la tecnica ad essi nota.

Ed ecco che nella situla di Trezzo noi vediamo
sotto alla prima zona d' ornati composta di una serie
di doppi circoletti e chiusa fra due file di bitorzoli una
zona più larga occupata da figure d' animali, volti a
destra, che ricordano solo genericamente gli animali
delle situle atestine. In essi il corpo non è trattato
a rilievo continuo, nè i contorni determinati da linee
incise (4). Questi ultimi sono tracciati con le solite
file de' piccoli bottoni sbalzati, che hanno servito per
condurre le linee orizzontali ; e nello stesso modo sono
rozzamente indicate le gambe, gli orecchi, le corna.
Il maggior rilievo del corpo è poi reso da una linea
trasversale di bottoni più grossi. Due file di bot-
toncini e fra mezzo una di bottoni limitano inferior-
mente 1' ornamentazione della situla.

Gli animali sono quadrupedi di specie non esat-
tamente determinabile a cagione dello stile affatto
primitivo, onde sono figurati. Ravvisiamo solo con
bastevole certezza il cervo dalle corna ramose e pos-

(') Cfr. per la bibliografia parte I, col. 180. Aggiungansi
alle opere ivi citate : Bertrand e Reinach, Les Celtes dans les
vallées du Pò et du Danube, p. 192, fig. 60. Montelius, La
civilisation, I, B, tav. 46, fig. 19a.

(*) Parte I, col. 183. Aggiungansi: Bertrand e Reinach,
op. cit., p. 54, fig. 4; Montelius, op. cit., I, B, tav. 62, fig. la-e.

(3) Parte II, col. 37.

(4) L' Hoernes toccando della situla di Trezzo, Urgesch. der
Kunst, p. 65, non ne determina esattamente la tecnica. La dice
ornata con serie di figure d'animali « die ausserst roh ein-
gravirt und mit Punktreihen ausgefullt sind ». Invece anche
i contorni degli animali non sono incisi, ma segnati essi pure
con serie di punti.

siamo per analogia credere della stessa specie gli altri
animali sprovvisti di corna (cerve o cerviatti). Il
cervo è tra gli animali, che appaiono primieramente
sulla situla A (fig. 4) ; cervi e cerve riappaiono sulla
situla C (tav. I) e sui coperchi B e D (fig. 14, 16).

La situla di Sesto Calende ha una decorazione
più complessa e più varia (fig. 38, 39), sebbene otte-
nuta con gli stessi poverissimi mezzi tecnici di quella
di Trezzo.

lì artefice ha rivelato attitudini e tentativi abba-
stanza arditi. Le zone decorative, che ricorrono intorno
al vaso per circa due terzi della sua superficie, divise
da file di bitorzoli sono di diversa dimensione, se-
condo la natura e la grandezza dei motivi espressi
in ciascuna.

Nella prima zona si ha una fila di circoletti con-
centrici, tramezzati da bottoni orizzontali. Doppi cir-
coli di maggior grandezza occupano la seconda zona
e la quarta. Nella terza abbiamo invece una fila di
uccelli, dal Biondelli giudicati « di arte sì barbara da
non poterne in verun modo indovinare la specie » (').

Essi corrispondono esattamente per la tecnica, onde
son resi (a bottoni e bottoncini) a quelli tracciati in
una situla di s. Lucia, che abbiamo studiato e ripub-
blicato (2) trattando della decorazione geometrica. Le
figure di uccelli non sono infatti estranee al patri-
monio di quella decorazione, quale fu applicata ai
bronzi e alle ceramiche paleoitaliche (3), sebbene, reso
con forme organicamente più corrette e determinate,
entrino poi nella decorazione zoomorfica, come abbiamo
veduto prendendo ad esame le situle atestine.

La quinta ed ultima zona della situla di Sesto
Calende offre una ingenua e confusa composizione imi-
tata goffamente dalle rappresentanze zoomorfìche e
antropomorfiche della situla A Benvenuti e delle altre
affini. La miscela delle due sorta di rappresen-
tanze richiama particolarmente la situla A. Come
nella prima zona di essa veggonsi episodi della vita
umana, associati a gruppi di figure d' animali di carat-

(') Biondelli, Di una tomba gallo-italica, nelle Memorie
del R. Istituto Lombardo, X (1887J, p. 6. La situla è ripro-
dotta ivi, sulla tav. I.

(*) Parte II, col. 42, fig. 10.

(3) Cfr. parte II, col. 42, nota 1, ed ora Hoernes, Urgesch.
der Kunst, p. 488 e sgg.
 
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