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157 studiata specie

Watsch) le bestie hanno in bocca ramoscelli, che
servono per riempire gli spazi, così qui si è usata
una figura di quei volatili, che parimenti abbiamo
visto di frequente (p. e. nella stessa situla di Watsch)
adoprati per lo stesso fine ('). Sulla groppa della
capra finalmente si discerne la parte posteriore di
un quadrupede volto in senso opposto, che l'Hoernes
piglia per cane e che lo induce a pensare ad ele-

nmente in este 158

margine d'uno de'pezzi rotti sopra l'altro: ragione,
per cui anche qui la prima figura di quadrupede a dr.
rimase frammentaria mancando della parte posteriore.
Della seconda inchiodata col margine sotto la prima
rimane nascosta la testa, col petto e le zampe davanti.
Complete sono rimaste le altre due. Queste quattro
figure sono sorelle germane e per tipo e per forma e
per stile a quelle delle situle I-M. (tav. Ili, IV e

menti composti da una scena di caccia. Noi abbiamo
altre volte ritrovato, in armonia col carattere naturali-
stico che assume spesso la decorazione zoomorfìca delle
situle, più o meno chiaramente espresse, scene di
caccia (2).

Sotto alla figura dell' animale a sin. vi sono certi
vestigi di zampe, spettanti forse ad un animaletto
posto sotto al maggiore.

La seconda lamina (fig. 50), uscita dalla tomba
n. 13, serie II, che conteneva i resti incombusti di
un guerriero sepolto col suo cavallo, ha maggior in-
teresse e merita un' attenta disamina, tanto più che
nè lo Szombathy, nè l'Hoernes diedero una esatta
interpretazione della rappresentanza (3). È adorna non
solo a incisione, ma a rilievo, cioè con una tecnica
che più pienamente corrisponde a quella delle situle,
di quattro figure di quadrupedi alati e d'una di uc-
cello. La cintura, spezzata come la precedente per
rottura, fu riparata con l'addoppiare e inchiodare un

(>) Cfr. Hoernes, op. cit, p. 667.

(2) Cfr. sopra, col.

(3) Szombathy op. cit., tav. Ili, fig. 2; cfr. p. 73, 74, e
Hoernes, op. cit., 1. cit.

fig. 25) Boldù-Dolfin. La struttura de' loro corpi è
la stessa e tutte lasciano scorger gli artigli, che le
determinano come animali feroci, certamente di specie
leonina. Vi sono tuttavia delle notevoli varianti fra
l'ima e l'altra figura nella conformazione della testa.
La prima a destra, quella mancante della parte deretana,
ha una testa poco sviluppata, che lascia scorgere
la bocca largamente aperta, da cui pende qualcosa. A
tutta prima potrebbe parere si trattasse de' soliti vi-
ticchi e fogliami ; ma, bene osservando la eccellente
riproduzione eliotipica data dallo Szombathj7, mi sem-
bra di vedere le tracce di una gamba probabilmente
umana piegata al ginocchio. Se così è, come io
credo, la figura si riscontrerebbe meglio ai leoni della
situla L e del frammento M divoranti gambe di
animali.

Lasciando il secondo quadrupede alato, la cui parte
anteriore è invisibile, e venendo al terzo, ci sembra
che la testa di esso sia umana; e ci conferma in tale
avviso il giudizio stesso dell'Hoernes, che, parlando in
genere della serie di figure alate della nostra lamina,
dice che hanno in parte teste d'animale, in parte
d'uomo. In questa sola terza figura io ravviso un tale
particolare; la faccia umana è grossolanamente deli-
 
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