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159

LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

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neata di profilo : 1' occhio, il naso e il taglio della bocca
si ravvisano chiaramente. Si tratta adunque di una
Sfinge simile alle due della situla I ; se non in quanto
manca qui della singolare copertura del capo. Il
quarto quadrupede ha decisamente una testa di cavallo
sottile e allungata, dalla cui bocca esce il solito ric-
cioletto conforme a quelli attribuiti alle figure de-
gli animali nelle situle atestine. La testa è, dico, ca-
vallina, come anche il collo ; ma che non si possa chia-
mar così è fuori di dubbio, quando si osservano le
zampe, in cui sono evidentemente segnati gli artigli
come nelle altre figure; di maniera che pare essere
stato intento dell'artefice di rappresentare anche qui
un leone, sebbene egli si sia confuso nella modella-
zione della testa.

Nella situla estense L (tav. IV) potemmo discernere
i leoni dai cavalli, perchè questi, tuttoché similmente
modellati quanto allo insieme della corporatura, hanno
lo zoccolo invece dell' artiglio.

Ma 1' analogia di questa cintura con le situle Boldù-
Dolfin non si limita a queste figure. Ai quattro qua-
drupedi tien dietro un uccello riconoscibile dalla strut-
tura del collo e della testa, nonché dal contorno del
petto ('), il quale corrisponde a quelli effigiati in I.
E dall' alto della zona, incorniciata da Ale di punti
e bottoni, pendono due palmette a doppia voluta e
ad una sola foglia proprio eguali a quelle della si-
tula L.

Invero la rassomiglianza della cintura di S. Marein
con le situle Boldù-Dolfin non potrebbe essere più com-
piuta, né più stringente.

Ambedue le cinture sopra descritte e una terza
più grande rappresentante la solita scena dei due lot-
tatori con un cavaliere accanto (2), lamina affine alla
notissima di Watsch (3), uscirono da tombe di uno
stesso tumulo, il cui contenuto fu dallo Szombathy
particolarmente esposto (4). Egli osserva che queste

(!) A torto lo Szombathy parla della rappresentanza « von
vier gefliigelten Fabelthieren und der Vorderhalfte eines fun-
ften, tur dessen Hinterleib am linken Bildende nicht mehr Platz
war ». Non si tratta della parte anteriore di una quinta figura
simile alle altre, cioè di un quadrupede, che non sarebbe entrato
tutto nello spazio, ma d'una intera figura d'uccello.

(2) Szombathy, op. cit., tav. Ili, fig. 1 ; cfr. p. 72, 73.

(3) Kunsthistorither Atlas der Central-Commission. tav. LY,
fig. 9.

(4) Ibid, p. 72-74.

tombe appartengono agli ultimi stadi del periodo di
Hallstatt ('). Una di esse, quella dove si trovò la
prima cintura, conteneva una kylix di terra rosso-pal-
lida e frammenti di vasi con tracce di dipintura bru-
nastra, di cui avremo occasione di toccare più avanti (2).

Quello, che a noi preme di notare, è la simultanea
presenza di due bronzi laminati, l'uno de' quali ha fi-
gure animali di carattere piuttosto naturalistico, mentre
l'altro le ha in prevalenza fantastiche e imbarba-
rite. Tutti questi elementi sono nella zona alpina
perdurati contemporaneamente, sebbene i primi siano
in Este propri di un periodo più antico. È un feno-
meno anche questo al tutto analogo a quello delle
fibule, messo in evidenza dall' Orsi e che fu sopra
da noi riferito (3).

Delle lamine figurate raccolte nei tumuli di Klein-
Grlein, nella Stiria (4), tenne ultimamente proposito il
Gurlitt (5).

Si ebbe anzitutto una grande situla con varie de-
corazioni divise in tre zone sovrapposte; la inferiore
con motivi geometrici, le due superiori con una pompa
di cavalieri e una scena di caccia all' orso.

Le altre lamine furono tenute dal Gurlitt come
resti di tre cinture. Nella prima sono distinte varie
zone, ornate la prima di lepri e volpi, la seconda di
capriuoli, stambecchi, cani, bovi, la terza di una
scena di caccia all' orso, la quarta del consueto gruppo
dei lottatori e d' altre figure di guerrieri, la quinta di
volpi e lepri, uccelli e pesci, ecc. La seconda cintura
ha due fregi, in uno de' quali appare un uomo con corpo
di pesce, poi il gruppo de' lottatori e da ultimo una
capra (r>), nell'altro una fila di capre, un uomo con
l'arco e due orsi, uno maggiore ed uno più piccolo.

(i) Ibid., p. 72.
(*) Ibid., p. 74.

(3) Cfr. sopra, col. 155.

(4) Cfr., su questa scoperta Hoernes, Urgesch. der Kunst,
p. 570, 571.

(6) Gurlitt, Verhandl. der 42 Philologenversammlung,
p. 309 e sgg. Cfr. Hoernes, op. cit., p. 663, 664.

(s) Sembra che questo frammento sia quello creduto già
parte di una situla, eh' io nominai come pubblicato nella sta-
tistica delle situle, parte I, col. 189, nota 4, e che fu poi ripro-
dotto anche dal Bertrand e Reinach, Les Geltes, p. 95, fig. 53.
Non apparisce tuttavia ivi l'uomo con coda di pesce, sì piut-
tosto un pesce vero e proprio, per modo che non assicuro l'i-
dentità del frammento con le cinture descritte dal Gurlitt.
 
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