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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0087

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161

STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

162

La terza cintura contiene una fila di uccelli chiusa
sopra e sotto da meandri.

Lascio da parte i notissimi coperchi di Klein-Glein
più volte pubblicati ('), perchè essi entrano diretta-
mente nella classe de' bronzi a decorazione geome-
trica, sebbene siano in ambedue stampate figure di
uccelli e in uno di essi anche di uomini. Sono figure
in tutto schematiche.

Ma, anche la situla e le lamine delle cinture, tut-
toché contengano rappresentanze animali ed umane,
risentono esse pure del carattere proprio della stessa
decorazione geometrica: anzi tecnicamente sono lavo-
rate nello stesso modo. Le figure tutte, eccetto gli
uccelli impressi a stampa nella quinta zona della se-
conda cintura, sono condotte mediante semplici punto-
lini rilevati, che ne determinano i contorni, mentre i
rilievi centrali delle fignre medesime sono resi da bot-
toni più grossi. Abbiamo, cioè, da fare con monumenti
perfettamente affini alle situle di Trezzo e di Sesto
Calende, che sono stati da noi sopra analizzati. Come
gli artefici di quelle situle presero a prestito i motivi,
onde 1' arte veneta aveva conseguita la ornamentazione
zoomorfica e antropomorfica a rilievo e a incisione, e
tali motivi si studiarono di riprodurre imperfettamente
con la semplice tecnica de' bitorzoletti e dei circolotti
impressi, così con lo stesso processo trasferirono gli
artisti della Stiria i motivi analoghi alla loro situla
e alle loro cinture.

Parrà forse strano che in due regioni lontane l'una
dall' altra e abitata da diverse genti si riscontri l'iden-
tico fenomeno artistico. Io lo credo avvenuto qua e
là indipendentemente per uno spontaneo impulso degli
artisti locali, per il naturale desiderio di voler conse-
guire purchessia una decorazione, anche mancando dei
mezzi meccanici adatti a conseguirla.

Taluni de' motivi sopra indicati ci richiamano le
rappresentanze zoomorfiche delle situle euganee: altri,
associati a quelli e trasfusi e confusi con essi, le
scene istoriate della situla Benvenuti (lottatori, guer-
rieri a piedi e a cavallo) e delle altre affini. È la
elaborazione ingenua, sciatta, se si vuole, ma pur libera
di una vecchia arte paesana. Il quale giudizio si ac-

(») Much, Pràhìst. Atlas, tav. XLII, fig. 2, 3; Hoernes, Ur-
gesch. der Kunst, tav. XIV, fig. 1, e p. 571, fig. 166. Kunsthist.
Atlas der Central-Commissioni, tav. XLII, fig. 2, 3.

Monumenti antichi. — Voi. X.

corda perfettamente con quello dato dal Gurlitt (') e
contraddetto a torto, a me pare, dall'Hoernes.

Noi non crediamo che questa speciale arte figura-
tiva a punti e bottoncini sia stata nella Stiria impor-
tata dall' Italia Superiore ; perocché, eccetto la remota
zona transpadana occidentale, ove si ebbero le due
situle isolate di Trezzo e di Sesto Calende, nessun' altra
regione ha offerto saggi di una simile maniera di rap-
presentanze : non il Veneto, non il Trentino, nè il Lit-
torale, nè la Carniola.

Del resto, essendo evidentemente questa della Sti-
ria un' arte, per dir così, di ripiego, non mi pare ci
sia ragione per negare che fiorisse appunto nel paese.

Ci rimane da considerare un bronzo appartenente
all'estrema zona della regione austriaca, alla quale
giungono i monumenti da noi studiati (2), ma un bronzo
della più alta importanza per la sua cognazione stret-
tissima cogli esemplari di Este. Alludo al coperchio
di situla ornato di quattro figure di quadrupedi (3),
uscito dalla necropoli di Hallstatt (fig. 51). Quella
necropoli ne ha dato altri due, uno a pura decorazione
geometrica di puntolini (serie parallele, concentriche,
meandri, semicerchi) (4), l'altro a decorazione geome-
trica interpolata di una fila di figure di quadrupedi
elementari (cavalli) impresse a punzone, a somiglianza
delle figure simili d'animali di stile primitivo no-
tate nei dischi di Klein-Glein (5) e nelle situle di
S. Lucia («).

(') Cfr. Urgesch. der Kunst, p. G63, 664. Ecco le parole
del Gurlitt, ivi riportate dall' Hoernes : « Sie (cioè jene stei-
rischen Fundstticke) sind Producte eines einheimischen, Jahr-
hunderte lang geiibten, handwerksinàssigen Betriebes, der sich
im Tcchnischen auf einer bemerkenswerthen Hòhe halt, aber
kiinstlerisch immcr mebr verwahrlost ». L'Hoernes accetta
questo giudizio, se si ril'erisca all'Italia superiore, che egli ri-
guarda come patria di quest' arte ; non lo accetta, se si colloca
il fiorire di essa nei paesi alpini. Cfr. anche p. 660.

(2) La situla di Kuffarn nella bassa Austria è veramente
il bronzo più settentrionale della serie ; ma manca degli ele-
menti decorativi zoomorfici, che noi stiamo studiando.

(3) Cfr. parte I, col. 189. Il coperchio è quello edito dal
Sacken, Das Qrabfeld non Hallstalt, tav. XXI, fig. 1. Aggiungi:
Kunsthist. Atlas der Central-Commissione tav. LXXI, fig. 1.
Bertrand e Reinach, Les Celtes, p. 99, fig. 56 (erroneamente
scambiato nell'indicazione delle figure col coperchio di Gran-
date). Hoernes, Urgesch. der Kunst, tav. XXXVI, fig. 3; cfr.
p. 661.

(4) Sacken, op. cii, tav. XX, fig. 13.

(5) Cfr. sopra, col. 161.

(6) Cfr. sopra, col. 152.

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