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LA S1TULA ITALICA PRIMITIVA

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piglia proporzioni alte e slanciate diversificando di
poco dalla conformazione del cavallo, dobbiamo notare
un altro motivo stilistico, il quale si ha appunto in una
di quelle tre situle, L (tav. IV): l'accoppiamento, cioè,
di due figure d'animali leonine affrontate in guisa che
le due teste si fondono in una sola di prospetto.

pettorale d'oro della tomba ceretana Regulini-Ga-
lassi (') e nell'arca argentea delia tomba del duce
vetuloniese (2). Animali così drizzati allato a motivo
vegetale occorrono su vaso di Cipro (3). Non v' ha dub-
bio che di simili gruppi ci offre una reminiscenza
quello dello specchio di Bologna, sebbene sia qui tra-

Pig. 62. — Da Olympia, tav. XXXVII, n. 694.

Questo motivo vedemmo ripetutamente applicato nel
centro delle placche a lozanga delle cinture raccolte
nella necropoli atestina, e ne pubblicammo un inte-
ressante esemplare (cfr. tav. V, fìg. 34 B) (').

Il motivo, di cui è questione, noto all' arte mi-
cenea (2), è parimenti abbastanza frequente nella de-
corazione zoomorfìca ionica. Le bestie così associate
con una testa sola sono ivi generalmente pantere (3).

Un ultimo motivo della rappresentanza del leone
ci offre lo specchio etrusco del predio Arnoaldi, dove
due di siffatte fiere colle lingue fuori, trattate con
stile barbaro e fantastico per ciò che concerne la mo-
dellatura delle forme, figurano drizzate verticalmente
sulle gambe posteriori, allato di una figura umana.

Un uomo fra due leoni, di cui abbiamo esempi
nell'epoca micenea (4) è figurato ripetutamente nel

sformato nel senso che la figura umana interposta ai
leoni è, per aspetto e per costume, di carattere locale,
e ha perduto affatto il suo significato originario.

Dopo gli animali feroci vengono quelli di specie
selvatica.

Raro è il bove, il quale nella situla Benvenuti (fig. 4)
compare in una scena, cui la presenza di una figura
umana imprime il significato di episodio pastorale.

Frequenti sono le figure de' tori nella decorazione
dell' età micenea (4), come nella greco-orientale (5) :
esso si vede per esempio sulla cista d'avorio chiusina
(fig. 53). Ma del bove della situla Benvenuti com-
binato con la figura umana si ha uno stringentis-
simo esempio offerto da una lamina di bronzo di Olim-
pia (6), che diamo qui riprodotta (fig. 62). In essa appare

(!) V. sopra, col- 103, 104. '

(2) Perrot e Chipiez, Histoire, VI, tav. XVI, fig. 20;
p. 845, fig. 428, n. 17 (gemme insulari).

(a) P. es. Salzmann, Nécropole de Camiros, tav. XXXI;
Dummler, Róm. Mittheil. II, tav. IX ; Pottier, Vases du Louvre,
tav. 26, n. C, 567. Cfr. Karo, op. cit., p. 32, nota 4. Bóhlau
Aus ion. und ital. Nekrop., tav. IV, fig. 3.

(4) Perrot e Chipiez, op. cit., VI, p. 843, fig. 426, n. 21.

(') Museo etr. greg., I, tav. LXXXII, LXXXIII.

(2) Palchi, Vetulonia, tav. XII, fig. 1 b.

(3) Bauineister, Denkmàler des kl. Altertums, p. 1956,
fig. 2082.

(4) V è appena bisogno di ricordare i vasi di Vaphio. Per-
rot e Chipiez, op. cit. VI, tav. XVI e p. 786-87.

(5) V. p. es. lo scudo cretese: Museo ital. II, tav. IX,
fig. 1 ; la patera, ihid., tav. VII ; la patera d'Olimpia: Olympia,
IV, tav. LII, b. 884 e 884 a, tav. LIX.

(6) Olympia, IV, tav. XXXVII, n. 694.
 
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