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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0199

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385

AUPIDENA

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Nel paese dei Bruttii, al confine della Lucania,
uno scavo regolare ed esteso mise in luce, or son do-
dici anni, la necropoli di Torre del Mordillo (pro-
vincia di Catanzaro) ('), la quale appartiene agli'in-
digeni del paese, ed essendo vicina agli empori elle-
nici dello Ionio, subì maggiore influenza della civiltà
greca; ma nel fondo, il materiale è analogo a quello
uscito dalle necropoli dell' Italia meridionale, cui
finora abbiamo accennato e presenta molti punti di
contatto con la civiltà di Alfedena.

E una necropoli assolutamente ad inumazione (2);
le tombe sono costruite con lastre di tufo; l'orienta-
zione è varia, per lo più da est ad ovest; ma anche
da nord a snd(3); i cadaveri hanno talvolta, come
ad Alfedena le braccia e le gambe incrociate (4). Anche
qui gli avanzi del pasto animale non fanno difetto (5).
Il carattere della suppellettile è analogo a quello che
presenta il materiale da noi studiato : la ceramica ha
carattere italico, ma tardo ; i vasi d' arte locale con-
tinuano fino ad epoca assai recente (,;) ; al Mordillo
però alcuni rammentano nella forma l'ossuario di
Villanova.

Grande è l'uso del ferro anche per gli ornamenti ;
questi consistono in armille a spirali sottili (7), oltre
a quelle comuni a Sue^sula ed Alife, a nastro termi-
nato da doppio filo torto, che mancano ad Alfedena ;
vi sono anche catene a maglie triple e sestuple. Le
fibule (8) sono in bronzo ed in ferro ; predomina la
forma serpeggiante, e ve n' è qualche esempio a drago
e « a carrettino » o foglia traforata (9), entrambe in-
dizio di età più antica; ma non mancano le forme

(') Figurini e Pasqui, Notìzie 1888, p. 296 segg. p. 675
segg. p. 648 segg. tav. XV e XIV; Bull Palet. Rai. 1888,
pp. 139, 210.

(2) Notizie, p. 241. Il caso di incinerazione citato a p. 479,
n. 7, credo sia piuttosto un esempio di pasto animale; altre
eccezioni non infirmano la regola predominante, come ad es. il
caso citato a p. 583. n. XI, tomba CXX (ossa di bambino cre-
mato) e le ossa di bambino incombuste entro un'olla, a p. 580,
tomba CXI, n. IX.

(3) P. e. p. 665, tomba CCXI.

(4) P. e. p. 465, tomba LIX, e p. 589, tomba CXIJ.

(5) P. 462, tomba L, n. 5; p. 580, tomba CX, n, 4 (con
ossa di felino); forse anche nella tomba LXIII, p. 651, n. 1.

(°) Cfr. p. 213 e Dressel, Alife, p. 235-236.

(7) P. 245.

(8) P. 245.

(9) Tav. XV, fig. 21, p. 259, n. 4; cfr. nostra n 96.
Monumenti antichi — Vol. X.

contemporanee ed analoghe a quelle di Alfedena,
p. e. a due (') o quattro spirali; così ve ne sono a
piastrina romboidale, ma di osso, invece che di la-
mina C2). E comune anche l'ornamento o pendaglio a
rotella traforata di bronzo fuso (:ì) ; vi sono gli anelli
piatti per decorazione (4) ed il pendaglio a sferetta
con lungo manico (5). Anche al Mordillo il rasoio ha
la forma simbolica (,!), ma v' è il semilunato (7) ed
anche il cutter di lamina (8).

Per ciò che riguarda le armi abbiamo già notato in
generale, come nell' Italia meridionale scarseggia finora
1' ascia ad alette e vi si trova invece la scure di
ferro, come ad Alfedena (I0); la spada ha la forma ana-
loga alla greca (") e al Mordillo una sola di bronzo
ne è apparsa ('2).

Anche qui, come ad Allife e Suessula, mancano
i grandi ornamenti di bronzo a « chàtelaine », i pen-
dagli ad occhiali e si citano due soli « torques »(13);
scarseggiano i cinturoni (H) e mancano i dischi; così
nelle fibule predominano quelle a quattro spirali an-
ziché quelle a due. Parimenti nessun vaso a quattro
anse ho da citare.

Nella stessa provincia si cita un'altra località con
materiale archeologico analogo, Crichi (15).

(1) Tav. XV, fig. 5 (esemplari di bronzo della tomba I) e
]>. 252, n. 9 (di ferro), p. 582, tomba CXX, n. 6.

(2) P. e. tav. XV, fig. 24; p. 266, n. 8; p. 463, tomba LV,
n. 9; p. 654, tomba CLXXII, n. 6; di lamina (?), p. 467, n. 2.

P) Tav. XV, fig. 13 e p. 25, n. 1 ; p. 470, tomba LXXIII, n. 3;
p. 173, n. 8 e 9; p. 578, tomba CI, n. 2; p 587, tomba CXXXIV,
n. 4; p. 653, tomba CLXIX, n. 7, ecc. Per il modo di attaccare
la falera alla collana cfr. tav. XIX, fig. 2, e anche p. 659,
tomba CXCT, n. 3.

(*) P. 247, un. 6, 7.

(5) Tav. XIX, n. 6.

(6) P. e. p. 582, tomba CXIX, n. 2 ; p. 583, tomba CXXIII,
n. 1 ; p. 588, n. 19.

(7) Tav. XV, fig. 8.

(8) P. 250, n. 11.

(9) V. però oggetto simbolico simile. Patroni-Pigorini, Bull.
Palet. hai. 1897, p. 147 segg.; ed ascia della terramara di
Taranto, Bull. Pai. hai. 1900, p. 14, fig. A.

('") P. 257, tav. XXI, n. 1.

(11) Bull. Palet. hai. IX, 1883, p. 99; Notizie 1888, p. 242
e nota.

(12) P. 576, tomba XCVII, n. 1.

(13) Al collo d'un bambino, p. 655, tomba CLXXVII, n. 1 :
l'altro p. 667, tomba CCXV, n. 3.

(H) Una cintura di lamina, p. 575, tomba XCVI, n. 1 (graf-
fita) con ciappa a svastika ; cfr. simili esemplari piceni nel
Museo Preistorico di Roma. Qualche gancio, p. e. p. 671, tomba
CCXXIX', n. 2.

('5) Bull. Palet. Rai. Vili, 1882, p. 92 segg.

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