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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0042

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MONUMENTI PRIMITIVI

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diffondere, o per lo meno mantenere a lungo ovunque
nel lontano Occidente, tutti gli altri elementi di ci-
viltà coi quali si associava; così si spiega l'assenza
di vasi dipinti propri di questo periodo nelle collezioni

altri arcaici strumenti di rame che vi si associano (').
Non vi ha dubbio quindi che al periodo eneolitico
appartengano pure quelle più antiche della Sardegna,
le quali perciò sono contemporanee a quella fase di

pIG, 49, — Ingresso di un sepolcro a S. Antonio Euinas (dis. di Muccioli da uno schizzo dell'autore).

di antichità sarde, benché questo fatto non sia defi-
nitivo; mancano infatti scavi estesi e sistematici di
sepolcri intatti, ed in quelli tumultuari avvenuti ca-
sualmente o eseguiti a scopo di lucro, i cocci di questo
genere poterono gettarsi via come oggetti di nessun
valore materiale ; ma ciò decideranno gli scavi futuri.
Intanto importa dichiarare che la mancanza di vasi
dipinti, ed i caratteri di diversa antichità del mate-
riale, con cui si associano le grotte a forno in alcune
regioni del Mediterraneo occidentale e nel Portogallo,
non hanno importanza cronologica che nella storia
locale della civiltà, mentre gli scavi eseguiti su larga
scala ai due estremi del Mediterraneo, in Spagna cioè
e nell'Egeo, dimostrano chiaramente che il tipo archi-
tettonico in questione si diffonde quando i centri più
ricchi all' intorno del Mediterraneo cominciavano ad
introdurre od imitare localmente l'ascia piatta e gli

civiltà, che ci è rivelata dall' assieme del materiale
raccolto dall' Orsoni nella Caverna di S. Bartolomeo ;
del tutto analogo del resto a quello ritrovato nelle
simili celle a forno di Palmella ed in parte anche a
quello della Pianosa.

Gli scavi di cui si ha notizia in grotte sarde a
forno sono quelli eseguiti in una cella vicina alla
stazione preistorica di Osilo, che dalla descrizione,
poco felice del resto, datane dal Mantovani che li
eseguì, sembra appunto di questo tipo. I risultati fu-
rono del tutto trascurabili, non vi rinvenne infatti
che alcune conchiglie forate di Cardium eàule (2).

(') Per sconvolgere queste conclusioni bisognerebbe impu-
gnare l'origine Egea della grotta a forno, clic non possiamo
qui dimostrare limitandoci a basarci sul giudizio delle auto-
rità più competenti in materia, cioè dell'Orsi, Mon. Lincei, IX,
p. 51 e del Montelius, Ber Orient und Europa, p. 46 e seg.

(*) Bull, di Paletti, ital., 1875, p. 199.
 
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