371 ESPLORAZIONE
di Poggio alla Sala noi vediamo una mensa di
bronzo davanti ad una sedia pure di bronzo, e sopra
questa l'urna colle ossa del defunto, il cui spirito
avrebbe dovuto venire a godere delle offerte?
Se a tale concetto fosse dovuto il trono di Phala-
sarna, il simbolo della colonna dovrebbe in tal caso spie-
ARCHEOLOGICA 372
che nel nord-est. Il lato opposto (fig. 63) è tagliato
a picco, ed in alto è incavato in modo da formare
un trono colossale simile al precedente, che ora è mi-
nato insieme colla parte staccata della roccia, restando
solo un bracciuolo nella parte stante. In questa è sca-
vata in basso una nicchia rettangolare, che ora serve
Pig. 62. — Phalasarna. Macigno lavorato.
garsi all' istessa maniera delle figure di divinità protet-
trici, che si trovano dentro i sepolcri accanto al morto.
Ma io mi limito ad indicare le due possibili spiega-
zioni senza preferire questa o quella.
Non so se un appoggio alla seconda possa trovarsi
nel fatto che il trono descritto non è unico. Poco
lontano da esso, ma sempre sulla linea, che divide
la necropoli dalla scogliera e dalle cave, è un grosso
masso isolato, spaccato in due parti, di cui una è ca-
duta (B nella pianta).
È alquanto tondeggiante, e nel lato rivolto a nord
(fìg. 62) si vede il macigno intaccato in modo da
formare come dei gradini tanto nell' angolo sud-ovest
di rifugio ai pastori, ma che forse è antica. Qui nella
spalliera non si distingue alcuna traccia di rilievo.
In sè il masso in parola è uno dei tanti di questa
località, che come tutte le rocce di Phalasarna ha
servito al taglio di pietre da costruzione. Può quindi
ben essere che tanto i gradini come anche il trono
siano risultati dal taglio fatto a tale scopo nel ma-
cigno prima informe. Ma d'altra parte troppo vicina
e visibile è la sua somiglianza anche per le dimen-
sioni (') col trono precedentemente descritto, per cre-
dere fortuita la sua forma. È da supporre piuttosto
che i tagliatori di pietra abbiano lasciato espressa-
mente quel masso così isolato e lavorato per uno scopo
(') Milani, Museo topografico delVEiruria, p. 66; cfr. Furt-
wàngler op. cit., p. 189.
(') Sono le seguenti: alt. della spalliera m. 1,25, lungh.
del sedile m. 1,30, largii, del medesimo m. 0,50, alt. dei brac-
ciuoli m. 0,55, alt. del sedile dal piano dei piedi m. 0,65.
di Poggio alla Sala noi vediamo una mensa di
bronzo davanti ad una sedia pure di bronzo, e sopra
questa l'urna colle ossa del defunto, il cui spirito
avrebbe dovuto venire a godere delle offerte?
Se a tale concetto fosse dovuto il trono di Phala-
sarna, il simbolo della colonna dovrebbe in tal caso spie-
ARCHEOLOGICA 372
che nel nord-est. Il lato opposto (fig. 63) è tagliato
a picco, ed in alto è incavato in modo da formare
un trono colossale simile al precedente, che ora è mi-
nato insieme colla parte staccata della roccia, restando
solo un bracciuolo nella parte stante. In questa è sca-
vata in basso una nicchia rettangolare, che ora serve
Pig. 62. — Phalasarna. Macigno lavorato.
garsi all' istessa maniera delle figure di divinità protet-
trici, che si trovano dentro i sepolcri accanto al morto.
Ma io mi limito ad indicare le due possibili spiega-
zioni senza preferire questa o quella.
Non so se un appoggio alla seconda possa trovarsi
nel fatto che il trono descritto non è unico. Poco
lontano da esso, ma sempre sulla linea, che divide
la necropoli dalla scogliera e dalle cave, è un grosso
masso isolato, spaccato in due parti, di cui una è ca-
duta (B nella pianta).
È alquanto tondeggiante, e nel lato rivolto a nord
(fìg. 62) si vede il macigno intaccato in modo da
formare come dei gradini tanto nell' angolo sud-ovest
di rifugio ai pastori, ma che forse è antica. Qui nella
spalliera non si distingue alcuna traccia di rilievo.
In sè il masso in parola è uno dei tanti di questa
località, che come tutte le rocce di Phalasarna ha
servito al taglio di pietre da costruzione. Può quindi
ben essere che tanto i gradini come anche il trono
siano risultati dal taglio fatto a tale scopo nel ma-
cigno prima informe. Ma d'altra parte troppo vicina
e visibile è la sua somiglianza anche per le dimen-
sioni (') col trono precedentemente descritto, per cre-
dere fortuita la sua forma. È da supporre piuttosto
che i tagliatori di pietra abbiano lasciato espressa-
mente quel masso così isolato e lavorato per uno scopo
(') Milani, Museo topografico delVEiruria, p. 66; cfr. Furt-
wàngler op. cit., p. 189.
(') Sono le seguenti: alt. della spalliera m. 1,25, lungh.
del sedile m. 1,30, largii, del medesimo m. 0,50, alt. dei brac-
ciuoli m. 0,55, alt. del sedile dal piano dei piedi m. 0,65.